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Unione europea: lo Scoreboardgiunto alla ventunesima edizione

Il quadro di valutazione del mercato interno evidenzia quale sia il trend di adeguamento ai principali obiettivi comunitari

il parlamento europeo

La Commissione europea ha pubblicato la XXI edizione del Rapporto Internal Market Scoreboard che costituisce  il quadro di valutazione del mercato interno. Lo studio analizza lo stato di recepimento e l'applicazione delle direttive europee e monitora lo stato di integrazione economica dell'Unione.

Il quadro di valutazione del mercato interno
L'ultimo Scoreboard pubblicato dalla Commissione europea fornisce numerosi elementi di riflessione sull'andamento di crescita e di adeguamento alla legislazione comunitaria del mercato degli Stati aderenti. Lo Scoreboard esprime, appunto, in termini percentuali gli indicatori e offre, nell'insieme, il grado di implementazione della normativa comunitaria. Il quadro di sintesi, giunto alla ventunesima edizione, disegna, in altre parole, il trend di permeabilità ai richiami maturati nel contesto di maggiore respiro che caratterizza la scena economica e normativa  europea. Tradotto nella nostra lingua il documento è il "Quadro di valutazione del mercato interno" e rappresenta il sistema d'informazione di ampia e utile applicazione anche nella cooperazione amministrativa. Infatti l'Internal Market Information System - IMI, strutturato elettronicamente in canali polifunzionali multilingue, consente alle autorità nazionali scambi di informazioni immediate semplificando le procedure di studio, elaborazione e trasposizione all'interno dei singoli ordinamenti. I vantaggi sono comprensibili e non necessitano di commenti.

Recepimento delle direttive e procedure d'infrazione
Per quanto d'interesse in questa sede l'aspetto più rilevante offerto dalla lettura del documento sta nella possibilità di comprendere quale sia il grado di superamento del deficit di recepimento delle direttive comunitarie e con esso la tendenza verso l'annullamento delle procedure d'infrazione registrate. In altre parole l'impegno attivato dalle autorità nazionali nell'allinearsi alla cooperazione per la crescita economica sostenibile e competitiva dell'Europa. Si tratta di un impegno che rende maggiormente gravoso lo sforzo dei vertici delle Amministrazioni finanziarie, da  sempre maggiormente esposti ai richiami sovranazionali. Ma vediamo nello specifico cosa è possibile desumere dalla tabella Internal market enforcement che dello scoreboard esprime la sintesi delle variazioni in punti percentuali.

Il quadro d'insieme
La mappatura di sintesi fotografa una sia pur lieve inversione di tendenza, se comparata con quella pubblicata nel semestre antecedente all'ultima rilevazione ossia allo Scoreboard 20 (vedi articolo su fisco oggi). Il documento evidenziava eccellenze notevoli e l'affanno nell'impegno a contenere il disavanzo, condiviso da molti Stati (tra cui l'Italia).  In media lo 0,7% delle direttive sul mercato interno per le quali aveva superato il termine di attuazione non risultavano ancora recepite nel diritto nazionale (era un dato che comunque indicava un calo dal 1% rispetto a quello del luglio 2009).  La diminuzione del numero di casi di infrazione era contemperata dalla tortuosità degli iter procedurali: la durata del procedimento si snoda in media in 18 mesi , ossia in un tempo troppo lungo per rispettare le sentenze della Corte di giustizia, nonostante l'obbligo giuridico di adottare un intervento immediato.

L'Italia tra i protagonisti
La realtà degli eventi ha presentato numeri diversi da quelli attesi. Sono state confermate alcune delle virtuosità anche se in linea di massima il tentativo di miglioramento del deficit è timido. Il Paese più virtuoso è Cipro con 13 procedure seguito da Lettonia e Slovenia con 17 mentre l'Italia si attesta a 92 casi aperti (contro i 100 del passato semestre).  Migliora anche il deficit di recepimento (percentuale di direttive del mercato interno non recepite in tempo dagli ordinamenti nazionali) che passa da 1,4% della precedente rilevazione all'odierno 1,1%.  In linea generale l'Italia registra il miglioramento più sensibile tra tutti gli Stati membri.

Intensificare l'impegno
I valori resi pubblici non sono di pregiudizio al raggiungimento dell'obiettivo fissato all'1% dai Capi di Stato nel 2007 ma impongono un'intensificazione dell'impegno nel contenimento del ritardo nel recepimento delle direttive e nella riduzione delle infrazioni. 
Il miglioramento dello stato delle infrazioni relative al mercato interno (-2,1% del numero complessivo) è ancora troppo lieve e  "Fiscalità e unione doganale" al pari di  "Ambiente" restano i settori in cui si conta il maggior numero di casi aperti.
Infatti, in media lo 0,9% delle direttive del mercato interno i cui termini di attuazione sono scaduti non risulta ancora recepito nel diritto nazionale.

Uno strumento utile
I risultati confermano l'utilità dello strumento perchè consente di spronare l'operosità degli organi decisionali sulla base di una diagnosi precisa e completa delle situazioni locali. Le rilevazioni effettuate nell'ambito del Quadro di valutazione del mercato interno non debbono essere, tuttavia, confuse e collocate sullo stesso piano della  valutazione che Commissione europea effettua annualmente. Si tratta di rilevazioni diverse condotte a diverso titolo e che rispondono a obiettivi che non possono essere collocati sul medesimo piano anche se possono essere letti in funzione complementare. La rilevazione della Commissione europea  su base annua esprime, infatti, la  situazione complessiva del recepimento e delle procedure d'infrazione per l'intera legislazione europea.

Capacità e correttezza di recepimento
Un'ultima nota di dettaglio si ritiene necessaria. Per trarre delle conclusioni sulla virtuosità dei governi non bisogna fermarsi solo alla capacità di recepimento (alias di adeguamento) intesa come velocità nella messa a punto di una legislazione interna rispettosa dei vincoli europei. Nella decretazione di virtuosità ha rilievo primario la correttezza nel recepimento. In altri termini adeguarsi velocemente registrando errori nella tecnica di normazione o di applicazione è nefasto tanto quanto l'adeguamento ritardato perché produce norme inefficaci ad elevato potenziale di implosione sistemica. Quello focalizzato è un dato assolutamente non marginale in un serio e compiuto studio dei dati perché idoneo a sovvertire le pagelle delle eccellenze se si considera che risulta  rilevabile anche in Stati membri che evidenziano deficit di recepimento relativamente bassi.
Per una approfondita lettura dello stato dell'arte si consiglia di leggere  il testo integrale del più recente Quadro di valutazione del mercato interno è disponibile al seguente indirizzo.

 

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