L’analisi del livello di implementazione delle Action del progetto BEPS nel territorio americano è diventata un tema di rilevante attualità, all’indomani del G7 Finanze di Bari. Occorre precisare, innanzitutto, che gli Stati Uniti attraverso i propri organi competenti, in particolare il Treasury Department, hanno partecipato attivamente al progetto OCSE fornendo contributi alla negoziazione delle diverse azioni.
Dalla condivisione allo scetticismo
In linea generale, in una prima fase lo Stato americano ha condiviso gli obiettivi perseguiti dall’Ocse sebbene, all’atto dell’effettiva implementazione delle diverse linee di azione, nel Governo americano, nonché nei principali stakeholder (parti interessate), è maturato sempre più un atteggiamento di scetticismo che trae origine, principalmente, dall’idea che i risultati del progetto BEPS possano sfavorire la competitività delle imprese multinazionali statunitensi, in particolar modo di quelle ad elevata incidenza di intangible properties (proprietà di beni immateriali).
Le Final Regulations negli Stati Uniti
Uno dei principali effetti del progetto BEPS nel territorio a stelle e strisce deriva dall’implementazione dell’Action 13 “Transfer Pricing Documentation and Country-by-Country Reporting”. Infatti, il 30 giugno 2016 l’US Treasury Department e l’Internal Revenue Service hanno approvato le disposizioni relative all’adozione del country-by-country reporting (CbCR) meglio note come Final Regulations. Le Final Regulations prevedono che la società madre di un gruppo americano multinational con un reddito annuo di gruppo di almeno 850 milioni di dollari è tenuta a presentare uno specifico modello “Form 8975” contenente una serie di informazioni, Paese per Paese, relative ai redditi conseguiti e alle imposte pagate, unitamente a determinati indicatori di attività economica del gruppo all'interno degli Stati Uniti. Nei primi mesi del 2017, l’IRS ha pubblicato il draft del modello di CbCR e le istruzioni per la corretta compilazione.
Il Form 8975 e lo scambio informazioni
Come indicato dalla stessa Autorità statunitense, l’IRS procederà a scambiare automaticamente le informazioni contenute nei Form 8975 con le autorità fiscali dei Paesi con cui gli Stati Uniti stipuleranno uno specifico accordo bilaterale. Tuttavia, le informazioni di un gruppo U.S. saranno scambiate solo con quei Paesi in cui il gruppo opera.
La normativa Usa in linea con gli interventi Ocse
Ad eccezione dell’adozione del country by country report, attualmente le Action BEPS negli Stati Uniti non hanno prodotto grandi cambiamenti, in quanto le Autorità competenti considerano già sufficientemente rispettate nella legislazione americana molte delle raccomandazioni formulate dall’OCSE e, pertanto, gli strumenti approntati dal fisco americano sarebbero già in grado di presidiare proficuamente le diverse aree di evasione/elusione contrastate dalle azioni BEPS.
La LOB clause in linea con i Beps standard
In tale prospettiva, merita particolare menzione, a titolo esemplificativo, la LOB clause, una disposizione particolarmente importante nei trattati fiscali sottoscritti dagli Stati Uniti volta a prevenire i fenomeni di treaty shopping. Uno degli interventi identificati dall’Action Plan BEPS dell’OCSE, l’Action 6, concerne proprio l’abuso dei trattati contro le doppie imposizioni, consistente nell’“illegittimo utilizzo” delle suddette convenzioni al fine di ottenere un beneficio fiscale. Gli USA dunque considerano la LOB clause non totalmente difforme dai BEPS standard e dagli obiettivi perseguiti in tema di abusi delle convenzioni internazionali.
La conformità con le altre Actions e in parte con il modello convenzionale
Anche per le Action 2 “Neutralising the Effects of Hybrid Mismatch Arrangements”, 3 “Designing Effective Controlled Foreign Company Rules” e 4 “Limiting Base Erosion Involving Interest Deductions and Other Financial Payments” le autorità amministrative statunitensi reputano la legislazione interna conforme all’approccio adottato dai tavoli di lavoro dell’OCSE.
Infine, per quel che concerne l’Action 15 “Developing a Multilateral Instrument to Modify Bilateral Tax Treaties” il Dipartimento del Tesoro statunitense il 17 febbraio 2016 ha emanato una nuova versione del modello americano di Convenzione contro le doppie imposizioni che, seppur non perfettamente aderente al modello multilateral OCSE, tiene conto di alcune delle indicazioni fornite dall’OCSE nel contesto del progetto BEPS.
1 - continua
Usa: le Action Beps dell’Ocse
tra novità e politica condivisa - 1
Il confronto tra la normativa statunitense e gli interventi dell’organizzazione evidenzia molte similitudini
