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Dal mondo

Usa, altri 4 anni di bonus green.
L’Irs conferma il credito d’imposta

Il fisco statunitense estende gli incentivi per privati e aziende che investono in energie pulite

casa green
I recenti chiarimenti dell'Irs, l’equivalente statunitense della nostra Agenzia delle Entrate, sul credito d’imposta Usa riservato a chi elabora, si dota e sviluppa progetti nel campo dell’energia solare, sia sul piano personale che a livello di business, è un regalo inatteso per l’intero settore. In sostanza, il fisco federale ha interpretato in modo ampio la normativa in vigore decidendo per una sua estensione non soltanto a favore di coloro che operano in attività o business connessi  all'energia solare ma anche per chi lavora su altre fonti di energia pulita o rinnovabile. Il nuovo intervallo temporale d’applicazione dell’incentivo coprirà il prossimo quadriennio, dunque 4 anni aggiuntivi.
Nel dettaglio, chi sviluppa, e quindi investe nel solare, potrà continuare a richiedere un credito d'imposta del 30% per i progetti avviati, purché dimostri di aver effettivamente iniziato i lavori per la costruzione di tali progetti entro la fine del 2019. Ciò comporta la conferma dell’apertura dei cantieri sul terreno o il via libera effettivo a un investimento pari  almeno al 5% dei costi totali previsti per l'impianto da realizzare. Soddisfatte queste precondizioni, i soggetti interessati avranno tempo fino alla fine del 2023 per completare l’intero progetto, incluse le centrali elettriche previste.

La tempistica fa la differenza nell’erogazione del credito
Per i progetti che inizieranno i lavori dopo il 1° gennaio 2020, il credito scenderà dal 30% al 26%. Determinante quindi sarà il calendario d’avvio fissato per le singole operazioni da realizzare. E comunque, l'incentivo si applicherà anche alle centrali elettriche a celle combustibile, alle piccole turbine eoliche e ad alcune altre tecnologie, sempre strettamente attinenti al settore delle rinnovabili. Ricapitolando, il bonus previsto scende al 26% nel 2020, quindi al 22% nel 2021. Nel 2022, invece, il credito per il settore residenziale scenderà a zero, mentre il credito commerciale e di utilità scenderà al 10% ma in via permanente, non più transitoria.

Se il credito aggira i dazi
In realtà, la notizia è doppiamente positiva per gli operatori che si occupano di energia solare o rinnovabile su scala industriale. E questo perché ora potranno evitare o, in alcuni casi, persino compensare le tariffe solari imposte sulle importazioni di strumentazioni, componentistica, etc., fino al 2021, producendo essi stessi la maggior parte dei pannelli solari che saranno impiegati negli anni successivi, cioè da qui al 2023, e questo in virtù dell’estensione del credito d'imposta.

Nel dettaglio
La Nota dell'Internal Revenue Service corrisponde a una nuova guida utile a stabilire quando, e a quali condizioni, e per quanto tempo, la costruzione di un impianto solare inizia effettivamente a beneficiare del credito di imposta sugli investimenti nel solare. In sostanza, la Nota 59, fornisce due metodi per determinare la data effettiva di "inizio della costruzione": 1) iniziare un lavoro fisico di rilevanza significativa nel luogo prescelto o 2) soddisfare il "5% di test di sicurezza" incoraggiando di fatto un pre-investimento del 5% o più del costo totale della struttura nell'anno in cui inizia la costruzione. Altrettanto importante è il fatto che sia i progetti residenziali sia quelli commerciali potranno beneficiare del 30% di credito d'imposta sugli investimenti (ITC) fino al 2019, a condizione però che il progetto entri in servizio prima del 2024. Una norma precedente richiedeva semplicemente il completamento dell’opera nello stesso anno.

Solare ed eolico più vicini, per il fisco
La nuova guida dell’Irs sul credito d’imposta segue da vicino una guida separata pubblicata per il credito d'imposta sulla produzione del settore eolico (PTC). Per molti esperti, la notizia è positiva per gli attori attivi nel settore dell’energia rinnovabile su scala industriale perché, come già accennato, ora possono evitare le tariffe sul solare imposte sulle importazioni fino al 2021, procurare la maggior parte dei loro pannelli solari negli anni successivi e qualificarsi ancora per i crediti fiscali più elevati.

Il passo avanti del fisco Usa
L'Irs ha compiuto di fatto un importante passo in avanti con questa guida fornendo maggiore certezza che aiuterà gli sponsor dei progetti che guardano al solare a finanziare e costruire più energia pulita. La guida, infatti, fornisce loro una linea temporale pre-determinata per mantenere lo slancio in vista di nuovi progetti.

L’excursus storico dei green bonus
Il Congresso ha votato per estendere l'ITC e il PTC nel 2015, segnando una grande vittoria per il settore delle energie rinnovabili. Ora però, con l’avvicinarsi della data di scadenza, gli investitori di energie rinnovabili avevano deciso di lanciare una campagna per spingere i responsabili politici a implementare un driver a lungo termine per lo sviluppo e l’investimento in risorse energetiche pulite. L’obiettivo era anche quello di inserire, in via permanente, non più transitoria, un incentivo ad hoc per le rinnovabili. Una misura questa ancora assente tra le norme federali che prevedono trattamenti fiscali incentivanti per tutti i rami dell’industria tradizionale, ad eccezione del green sector.
 
 
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