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Dal mondo

Usa, contro i Pecos Bill del Fisco
il grido d’allarme del Tax Inspector

L’impreparazione nell’uso delle armi ha indotto l’Ispettore Generale dell’Agenzia delle Entrate a intervenire

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Gli agenti armati dell’Agenzia statunitense delle Entrate, l’IRS, necessitano di un maggior addestramento, più appropriato e, nel complesso, efficace. Il loro grado di preparazione, infatti, non risulta affatto all’altezza del compito, anzi, pericolosamente distante dai livelli minimi richiesti dai parametri di riferimento d’un qualunque altro operatore, o agente, nella cui disponibilità, all’interno dell’Amministrazione federale, rientrino l’uso e il possesso di un’arma da fuoco. Il messaggio dell’Ispettore Generale dell’Agenzia delle Entrate statunitense, George Russell, sorta di controllore unico, neutrale, per conto del Ministro del Tesoro Usa e del Congresso, oltre che occhio di sorveglianza della Casa Bianca, relativamente alle attività condotte dall’IRS, suona senza appello e costituisce, di fatto e sul piano normativo, un precedente mai registrato prima. Nel dettaglio, queste le parole che hanno aperto il caso….“Gli agenti speciali sono addestrati in modo inappropriato nell’uso delle armi da fuoco in loro possesso, tanto da poter mettere a rischio i civili e, al contempo, i loro stessi colleghi, con il risultato di esporre l’Agenzia delle Entrate all’apertura di liti potenziali nelle aule di tribunale sui danni che questa incapacità potrebbe arrecare….”.
 
il cast del film "Gli intoccabili"Il ritratto degli ispettori del fisco Usa armati – In realtà, gli agenti dell’IRS, che ricevono in dotazione armi da fuoco, e che sono legittimati a farne uso, se necessario, costituiscono il nucleo centrale della Criminal Investigation Division, CID, dell’Amministrazione finanziaria. In pratica, è l'unità speciale che accompagnò Al Capone dietro le sbarre. Il loro compito istituzionale, infatti, è di perseguire eventuali crimini che comportino la violazione delle norme inscritte nel codice tributario, sia in quanto fine primario dell’autore dell’atto criminale sia per ciò che ne consegue in via indiretta. Si tratta quindi d’una duplice specialità: la CID, infatti, può intervenire in questioni che restano confinate in territorio tributario e, al contempo, in investigazioni e indagini che contemplano anche esondazioni su altri suoli giuridici. E per finire, il ruolo riconosciuto a questa speciale unità è sancito e deliberato come esclusivo, non soggetto a collegamenti esterni nel processo operativo. In altre parole, una sorta di Intelligence fiscale anticrimine. Per questa ragione gli agenti speciali del fisco Usa sono autorizzati espressamente all'esecuzione di arresti e alla caccia di soggetti ritenuti “criminali fiscali”. Una platea vasta.
 
Il Far West fiscale modello Usa – Comunque, la motivazione che ha spinto il Tax Inspector a bocciare, senza appello, la CID riguardo l’uso inappropriato delle armi da fuoco, deriva dall’analisi dei dati relativi al periodo 2009-2011. In questo arco temporale, infatti, gli agenti speciali dell’Irs hanno usato le armi in loro dotazione 8 volte per legittima difesa e ben 11 volte in via del tutto accidentale e immotivata. Insomma, 11 a 8, ovvero, un bilancio fallimentare. In più, mentre i rapporti sull'uso delle armi devono essere trasmessi immediatamente alle autorità competenti, i componenti della CID generalmente oltrepassano i limiti temporali indicati e, sempre più di frequente, evitano persino l'invio dei rapporti sull’utilizzo delle armi da fuoco. E così per l’Ispettore Generale s'è giunti a un grado d’insostenibilità che necessita una pronta revisione.
 
La ricetta dell’Ispettore – Innanzitutto, l'Irs deve immediatamente dotarsi d'un particolare codice relativo all'addestramento nell'uso delle armi da fuoco e al suo progressivo aggiornamento, quindi regole interne, ad oggi inesistenti. In aggiunta, gli agenti speciali che commettono errori devono essere sottoposti ad un addestramento ulteriore, sempre, senza eccezioni. E per finire, i rapporti sull’utilizzo delle armi da fuoco, cioè dei casi in cui se ne concretizza il ricorso, devono essere trasmessi entro tempi rispettosi delle norme e non a distanza di mesi o anni.
 
logo Agenzia americana delle EntrateLa risposta dell’IRS – La ricezione dei giudizi espressi dall’Ispettore Generale da parte del Fisco è stata piuttosto immediata “SI’”. Un sì senza sfumature, semplicemente sì, incondizionato. Un segno questo evidente di come, nel corso degli anni, l’occhio del Tax Inspector, proprio per la platea dei referenti cui si relaziona, è oramai considerato una sorta di autorità di vigilanza superiore dotata di poteri extra rispetto a quelli ordinari di cui godono decine di altre autorità di controllo che operano in svariati campi dell’Amministrazione federale statunitense.
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