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Dal mondo

Usa: per Illinois e Alabama
cloud tax e agevolazioni fiscali

Sono alcune delle novità tributarie messe a punto nel corso dell’estate con effetti sull'organizzazione d’impresa

stati usa
Estate foriera di novità fiscali per alcuni Stati a stelle e strisce. Nell’Illinois, la città di Chicago ha introdotto dallo scorso 4 luglio una cloud tax sui servizi elettronici; lo Stato dell’Alabama, invece, ha varato un pacchetto di agevolazioni fiscali per la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove imprese.
 
A Chicago una tassa sulla nuvola
Cambiano le abitudini dei consumatori, cambiano anche le tasse. Il Comune di Chicago, per compensare le perdite di introiti derivanti dalle attività commerciali, ha introdotto un’imposta sull’acquisto di prodotti e servizi online destinati al consumatore finale (B2C), la cosiddetta cloud tax.
In realtà, l’amministrazione comunale, che gode di piena autonomia fiscale, ha esteso il raggio di azione di due imposte già esistenti, una sui servizi di intrattenimento digitale e una sull’utilizzo di computer a noleggio.
A causa del nuovo balzello, da ora in avanti i contribuenti di Chicago dovranno pagare il 9% in più sull’utilizzo di servizi in streaming o altre forme di intrattenimento digitale. Nonostante le proteste di imprese locali e associazioni di consumatori, l’amministrazione comunale punta molto sulla cloud tax, da cui sono previste entrate per circa 12 milioni di dollari. Le autorità cittadine hanno introdotto la nuova tassa, infatti, per compensare le perdite di gettito derivanti dalla chiusura di numerose attività commerciali.
La scelta della città statunitense si inserisce in una tendenza che si sta affermando a livello globale. Con l’aumento delle transazioni commerciali via web, infatti, molte amministrazioni statali hanno capito che il settore dell’ecommerce può rappresentare una fonte consistente di entrate tributarie.  Sud Africa e Giappone rappresentano i due Stati pionieri. Il primo ha introdotto una tassa sui servizi elettronici nel giugno 2014; il Giappone, invece, con la Finanziaria 2015, ha previsto la nuova imposta dal prossimo 1° ottobre. Anche l’Unione europea si è allineata su questo fronte: dal 1° gennaio 2015, per i servizi di telecomunicazione, di teleradiodiffusione e per quelli forniti attraverso mezzi elettronici, destinati al consumatore finale, l’Iva deve essere pagata nel Paese del consumatore finale.
 
In Alabama bonus fiscali sul lavoro
Il Governo di Montgomery ha introdotto, con l’Alabama Jobs Act, alcune misure fiscali per le aziende. Si tratta, in particolare, di due crediti di imposta finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro. La legge, infatti, prevede agevolazioni fiscali per la creazione di start up e per l’espansione di attività imprenditoriali già esistenti. I progetti che possono fruire dei bonus però devono rispettare determinati requisiti. Prima di tutto devono garantire la creazione di almeno 50 nuovi posti di lavoro, cifra che scende a quota 25 nelle regioni più povere. Le aziende che intendono beneficiare degli sgravi fiscali, inoltre, devono svolgere determinate attività, legate o all’innovazione e alla ricerca, alla produzione di carburante bioenergetico, al turismo e alla valorizzazione delle bellezze artistiche e naturalistiche dello Stato.
Come funzionano i nuovi bonus? Le imprese potrann usufruire di un credito annuale per dieci anni per il pagamento delle cosiddette utility taxes, pari al 3 per cento dello stipendio pagato a ogni nuovo dipendente durante il primo anno di assunzione (con uno 0,5% in più se il neoassunto è un reduce di guerra). Il credito per gli investimenti di capitale, invece, potrà essere utilizzato per ridurre il debito fiscale delle aziende relativo all’imposta sul reddito, alle accise, alle tasse sui premi assicurativi, oltre che alle utility taxes. Il bonus fiscale per gli investimenti è pari al 21,5% del capitale investito annualmente per 10 anni. Le aziende operanti nelle regioni più povere dell’Alabama, invece, hanno diritto al credito d’imposta per un periodo di 15 anni. 
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