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Dal mondo

Usa, quanto costa non pagare le tasse?

Una vacanza di oltre tre anni, ma dietro le sbarre e in compagnia del Fisco

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Anche il Paese dei sogni, ovvero gli Stati Uniti, patria d'una interminabile compagnia di self-made man e modello d'un liberismo intransigente votato quasi liturgicamente alla deregulation e al ridimensionamento della mano pubblica e della relativa infrastruttura burocratica di supporto, offre da tempo, e senza mediazioni, il volto rigoroso e affatto incline al compromesso d'una realtà statuale impegnata nel confronto incessante, e alle volte davvero aspro, con il fenomeno dell'evasione fiscale. Un fattore questo di perturbazione della quiete domestica che sembra proprio non riconoscere l'imposizione di confini, d'altra parte sempre d'imposizione si tratta anche se in tema di frontiere, non di tasse.

Il tariffario dell'evasione fiscale: 3 anni al riparo dal sole
E così non stupisce il fatto che Mr Smith - naturalmente si tratta d'un nome di convenienza - rivenditore di automobili a Detroit, città simbolo della quattro ruote a stelle e strisce, magari sicuro di averla fatta franca nascondendo al fisco una transazione di 200mila euro, o semplicemente mal consigliato chissà, a fine corsa ha trovato ad attenderlo proprio gli ispettori dell'unità speciale del fisco federale che, al termine d'un breve procedimento, gli hanno esibito un conto piuttosto salato, in pratica contabilizzabile in 18 mesi di pena detentiva e 60mila euro di sanzioni. In realtà, non c'è nulla di strano, anzi le cronache riportano che al Signor Smith è andata di lusso. Infatti, a un altro operatore del settore, questa volta impegnato a Indianapolis, altra grande meta del popolo delle quattro ruote, gli stessi ispettori del fisco hanno invece chiesto di restituire 6 milioni di euro e di ritirarsi a meditare sul tema delle tasse e delle imposte e della relazione del loro regolare versamento all'erario federale con il bene pubblico e l'interesse della collettività nella quale si vive. Meta del soggiorno? Il carcere. E per quanto tempo? Per 43 mesi, 3 anni e mezzo.

Dal 2004 a oggi: sono oltre 7mila gli evasori condannati a pene restrittive
Peraltro, come sottolineato dai Democratici oggi maggioranza al Congresso e ribadito da una quota significativa di candidati già in gara per la Casa Bianca, anche da quelli Repubblicani, i conti pubblici statunitensi non attraversano un momento segnato da copiosa abbondanza di risorse, proprio in coincidenza con la necessità di finanziare un welfare federale in condizioni pessime e una serie infinita di operazioni e di iniziative proiettate oltrefrontiera. Quindi, l'evasione fiscale ha finito per trovarsi al centro d'una serie quasi infinita di proposte e di soluzioni, non soltanto normative, il cui unico scopo è quello di ridurla a un livello che risulti tollerabile, non soltanto al bilancio federale degli Usa, ma anche ai cittadini dato che sono oltre 130 milioni i contribuenti statunitensi che le tasse le versano con regolarità a ogni volgere di calendario.

In viaggio o in vacanza con il fisco?
E così, nel corso dell'ultimo quadriennio, gli ispettori del fisco, in particolare l'unità speciale composta da oltre 3mila operatori dotati di poteri piuttosto estesi che vanno ben al di là dell'area meramente fiscale, hanno visto potenziato l'organico, aumentati i fondi disponibili e autorizzate le sinergie e il lavoro in comune con altri corpi dello Stato impegnati su terreni scomodi e scivolosi come la finanza, il riciclaggio e il narcotraffico. Il risultato è piuttosto visibile: oltre 7mila i contribuenti, 7.645 per l'esattezza, incriminati e condannati a pene detentive per reati fiscali che contemplano la semplice presentazione di dichiarazioni con l'indicazione di redditi eccessivamente modesti, ma anche l'omissione di transazioni finanziarie dalla taglia significativa o, in alcuni casi, ben 481 nel 2006, operazioni fiscal-finanziarie riconducibili al riciclaggio o al traffico di stupefacenti. Per tutti, nel quadriennio passato, si sono aperti gli ingressi delle carceri speciali, riservate a chi deve scontare pene connesse alla frode fiscale, e i cui termini temporali possono variare, anche se nel 2006 la media dei mesi trascorsi dietro le sbarre o reclusi a meditare con il fisco è stata di ben 39 mesi, oltre 3 anni di limitazione considerevole delle libertà personali, inclusi gli arresti domiciliari. E non si tratta d'un termine eccezionalmente lungo, anzi, in genere anche per gli anni i cui dati temporali delle pene detentive possono risultare divergenti si eccede con regolarità alla soglia dei 30 mesi da scontare.

Anno
Investigazioni
Condanne
Soggetti chiamati a scontare pene detentive
Percentuale condannati a pene restrittive delle libertà personali
Lunghezza media pene
da scontare
(in mesi)
2007
4.211
2.155
2.123
81,2
39
2006
3.907
2.020
1.650
81,7
ND
2005
4.269
2.151
2.095
83
ND
2004
3.917
2.008
1.777
84
ND

 

Raffronto, nel periodo 2004-07, tra le investigazioni con risvolto penale avviate negli Usa e il soggetti condannati a scontare pene detentive. Fonte: IRS


Stato del procedimento
Totale
Frodi fiscali
Crimini Finanziari
Reati finanziari connessi
al traffico
di stupefacenti
Indagini Avviate
3.907
1.524
1.686
697
Sentenze emesse
2.020
624
861
535
Soggetti chiamati a scontare la pena
1.650
492
677
481
Quota percentuale dei soggetti condannati a scontare pene restrittive delle libertà personali*
81,7
78,8
78,6
89,9

I risultati delle attività antievasione con implicazioni penali dirette negli Usa nel corso dell'anno d'imposta 2006. Fonte: IRS
*Le condanne comportano pene che, oltre al carcere, prevedono anche gli arresti domiciliari o, in alternativa, un controllo continuo del soggetto anche ricorrendo a sistemi elettronici e informatizzati



Il profilo dell'evasore: questione di quanti mesi si trascorre in carcere
Chi è l'evasore? Ovvero, chi predilige passare le vacanze meditando in solitudine con il fisco per svariati mesi e alle volte per anni? A questa domanda provvedono puntuali a rispondere le tavole statistiche dell'Irs. Per esempio, nel 2006, 115 sono stati operatori attivi nel settore delle costruzioni, che in media si sono allontanati per 22 mesi dal caos cittadino, che peraltro anch'essi contribuiscono a generare riversandovi file infinite di mattoni, per cercare accoglienza e ristoro tra le mura rasserenanti dell'Eremo Antievasione, riflettendo magari sul perché si evade.

E comunque non sono gli unici. Infatti, sotto la lente investigativa dell'Irs compare un vero e proprio corteo di categorie, tutte accomunate da una singolare propensione a evadere le tasse. Innanzitutto, medici e specialisti, inclusi i dentisti, che - si sa - prediligono la ricetta medica, non la dichiarazione dei redditi, e così non è casuale che, sempre l'anno passato, in 26 abbiano deciso di non versare le imposte preferendo piuttosto di sostare in meditazione con il fisco per 23 mesi sull'Eremo oramai noto.

Naturalmente, alla sfilata non potevano mancare imprenditori e professionisti attivi nel settore immobiliare, soltanto 96 per la verità, che sempre nel 2006 hanno scelto di ritirarsi in una cella per un periodo in media di 47 mesi riflettendo in solitudine di temi fiscal-finanziari. Meditando forse sulla bolla recente del mercato dei mutui che li ha visti in parte protagonisti, ma non solisti. I ristoratori, invece, titolari di bar e ristoranti, si sono aggregati alla compagnia in 58. Difficile interpretare la lunghezza temporale della loro sosta. Anche l'Irs, infatti, non la riporta, pur segnalando casi che variano da 18 mesi fino a 47 mesi. D'altra parte, qualcuno ai rifornimenti degli altri ospiti alloggiati nell'Eremo Antievasione deve badare.

La nota dolente interessa i consulenti fiscali o, più in generale, gli operatori che, in verità multiforme come compagnia, elargiscono e distribuiscono - professionalmente s'intende - consigli in materia di imposte e tasse ai loro clienti. I rappresentanti di questo gruppo condannati a vacanze premio con il fisco sono stati, sempre nel 2006, 109. I mesi però trascorsi finalmente in uno stato di riservatezza contabile assoluta solo 18.

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