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Dal mondo

Usa: la tassa occulta che pesasu 140 milioni di contribuenti

Uno studio del Congresso rivela quanto incide su ogni singolo cittadino la ripartizione degli interessi sul debito pubblico

il peso del debito Usa

L'Ufficio di gestione e bilancio del Congresso (Cbo - Congressional Budget Office), dopo anni di trepida attesa, ha ritagliato per la prima volta il profilo contabile d'una tassa avvertita da decine di milioni di contribuenti statunitensi ma mai, fino ad oggi, resa completamente trasparente nella misura in cui incide, di fatto, sui bilanci delle imprese e sulle tasche dei lavoratori. Si tratta delle somme sborsate ogni anno da Washington e dirette a rifondere chi finanzia il debito pubblico Usa, all'incirca 9 mila miliardi di dollari se si tiene conto solo della quota riconducibile al capitolo strettamente pubblico e federale. Comunque, una cifra monster destinata in futuro a crescere ulteriormente e che già oggi assorbe, consuma e allontana dai consumatori americani circa 200 miliardi di dollari, 197 miliardi per l'esattezza, almeno secondo quanto rivelato dal Cbo. E non è tutto, dato che l'esborso è destinato a crescere e a moltiplicarsi ulteriormente.

Debito pubblico, ma quanto ci costi? - Nel dettaglio, lo studio recente condotto dal Cbo ha fatto luce su di una tassa silenziosa, quasi sommersa e persino sommessa, che in realtà finisce per richiedere a ciascun contribuente, in media, 1400 dollari l'anno. In pratica, una mensilità che si allontana dalle risorse personali per avviarsi a rifondere chi investe sulla tenuta del conti della "locomotiva" mondiale. Compratori di titoli del Tesoro Usa, obbligazioni ecc…e di questi il 47% sono stranieri, Cina in testa con le banche centrali di tutto il mondo mentre il 53% sono entità comunque statunitensi.

La tassa occulta che non finisce mai - La taglia contabile degli interessi sul debito Usa, nonostante siano oramai ben visibili e percepiti da consumatori, lavoratori e contribuenti, è proiettata comunque in ascesa secondo quanto rileva il Cbo. Per diverse ragioni. Innanzitutto, segue in parallelo la corsa esponenziale del debito Usa, quindi nel 2020 toccherà il tetto degli 800 miliardi di dollari. In più, l'importo versato annualmente ha beneficiato in questi anni del calo del tasso d'interesse ufficiale. Tornando questo indice ai livelli pre-crisi, il risollevarsi del tasso d'interesse determinerà in via automatica un'accelerazione ulteriore nella crescita nei miliardi da destinare al pagamento degli interessi sul debito. E per finire, si deve considerare che i 140 milioni di contribuenti considerati nella ripartizione del peso degli interessi sul debito si devono in realtà ripartire su 125 milioni di contribuenti dato che almeno 15 milioni, per ragioni varie, dal part time con reddito esiguo a redditi comunque eccessivamente bassi, non sono tenuti a versare imposte federali a Washington. Dunque, in realtà, l'esborso di risorse pubbliche indirizzate a sanare gli interessi sul debito peserebbe, sempre in media, molto di più dei 1.400 dollari inizialmente stimati. In pratica, tirando le somme si raggiungerebbe un nuovo tetto pari a 1.576 dollari.

E non è finita - In realtà, spiega il Cbo, gli interessi sul debito assorbirebbero 413 miliardi di dollari l'anno. Nel contempo, il Governo statunitense riceve però il pagamento di 216 miliardi di dollari originati da investimenti decisi da Washington su fondi particolari, trust ecc…
Tutte operazioni che rendono e che, soltanto in parte, contribuiscono a dimezzare la taglia della ex-tassa occulta. Altrimenti, in caso contrario, il peso pro-capite della tassa sarebbe vicina ai 3.000 dollari per ogni singolo lavoratore. Una possibilità rovinosa, non soltanto in una prospettiva contabile.
 

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