Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Usa: tre giorni di lavoro in più
per pagare le imposte dovute

È scattato il 21 aprile il giorno di liberazione fiscale anticipato in alcuni Stati federali e posticipato in altri

logo tax foundation
Ai cittadini statunitensi serviranno 111 giorni di lavoro, tre in più rispetto allo scorso anno, per mettersi in regola con il Fisco. In base all’analisi della Tax Foundation, slitta infatti al 21 aprile (era il 18 aprile nel 2013) il Freedom Day Tax, ovvero il giorno in cui i lavoratori smettono di lavorare per pagare le tasse e iniziano a guadagnare per se stessi.
 
I tempi si allungano rispetto a 2013 e 2012
Nel 2011 il giorno di liberazione fiscale è stato il 12 aprile, il 13 nel 2012, fino ad arrivare al 18 aprile dello scorso anno. Il Freedom Day Tax di quest’anno slitterebbe addirittura al 6 maggio se si considerasse l’indebitamento federale degli Stati Uniti.
Secondo la Tax Foundation, che ha elaborato il report diffuso nei giorni scorsi, il motivo di questo ennesimo “ritardo” è da ricercare nella lenta ripresa economica del Paese che dovrebbe far aumentare gli introiti dalle tasse, specialmente quelle derivanti dalle imprese, dalle buste paga e dai redditi.
Bisogna tuttavia considerare che il carico fiscale complessivo varia considerevolmente in base alle diverse politiche fiscali dei singoli Stati e alla progressività del sistema fiscale federale, per cui questo giorno tanto atteso può variare in base allo Stato in cui si vive. Ad esempio, per i residenti in Louisiana il Freedom Day Tax è scattato già il 30 marzo, il 2 aprile per il Mississippi e il 4 per il South Dakota; ancora qualche giorno di attesa, invece, per gli abitanti dello stato di New York (4 maggio), Connecticut e New Jersey (9 maggio), che hanno una pressione fiscale superiore rispetto agli Stati a più basso reddito.



 


Come si calcola il Freedom Day Tax
Gli economisti della Tax Foundation calcolano il Freedom Day Tax utilizzando proiezioni di bilancio federale, dati del censimento degli Stati Uniti e del Bureau of Economic Analysis e proiezioni di tasse statali e locali. L’obiettivo di queste analisi è quello di fornire ai cittadini una sorta di termometro da utilizzare come un indicatore della pressione fiscale, in modo da effettuare anche dei confronti con gli anni passati, e quindi con le politiche fiscali dei vari governi che si sono succeduti.

Com’è cambiato il Freedom Day Tax negli Usa
Il Freedom Day Tax, ideato nel 1948 dall’imprenditore Dallas Hostetler, ha fotografato negli anni l’andamento della pressione fiscale negli Stati Uniti. Durante la prima guerra mondiale, a causa dell’aumento delle tasse, si è passati dal 24 gennaio (nel 1917) al 22 febbraio (nel 1921), mentre nel corso del secondo conflitto mondiale, soprattutto per l’aumento della spesa federale e dei prestiti, il Freedom Day Tax è slittato per la prima volta al mese di aprile, nel 1943. Purtroppo, negli anni a seguire, la pressione fiscale non è più ritornata ai livelli registrati prima delle due guerre, facendo registrare sempre nuovi aumenti.
Nel corso del tempo il giorno della liberazione fiscale ha oscillato anche in modo significativo, raggiungendo il picco nel 2000 (1 maggio), a causa di un carico fiscale medio del 33%, sfociato in una forte richiesta da parte dei cittadini statunitensi di un taglio deciso alle tasse. Negli anni seguenti, infatti, il Freedom Day Tax ha iniziato a calare fino ad arrivare al 14 aprile nel 2003, per poi subire un aumento continuo fino al 2006.

L'inversione di tendenza
Dal 2007 i tagli fiscali che sono stati fatti per stimolare l’economia hanno anticipato nuovamente il giorno di liberazione fiscale, ma dal 2009 c’è stata una nuova inversione di tendenza, causata da un aumento delle tasse federali e dalla lenta ripresa economica che hanno spostato in avanti il Freedom Day Tax portandolo al 21 aprile di quest’anno.
Quale è stato, infine, l’anno migliore per le tasche dei cittadini americani? Per scovare il record minimo dobbiamo fare un salto indietro di oltre un secolo: era infatti il 1900, quando gli statunitensi hanno lavorato solo 22 giorni per assolvere agli obblighi fiscali.
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/usa-tre-giorni-lavoro-piu-pagare-imposte-dovute