
La destinazione dei fondi
I fondi dovranno essere spesi, ha precisato il commissario Rehn, per l’istruzione, il consolidamento della democrazia e lo stato di diritto, la governance e la creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo degli investimenti. “Si tratta - ha aggiunto ancora Rehn - di elementi chiave per la pace, la stabilità e la crescita del Kosovo e dell’intera regione”. Presenti alla riunione odierna, rappresentanti degli Stati membri Ue, dell’Onu, di grandi donatori internazionali e di varie istituzioni finanziarie internazionali. Il programma, elaborato dallo stesso Kosovo, sarà coperto in parte dal budget proprio e in parte con i fondi raccolti alla conferenza di Il commissario Ue, in chiusura della riunione dei donatori, si è dichiarato più che soddisfatto, essendo riusciti a raccogliere una cifra complessiva pari a 1,2 miliardi di euro. Anche se non completamente sufficiente, è comunque un ottimo risultato per il finanziare del piano di sviluppo kosovaro da attuare nel triennio 2009-2011. In parte, il programma, elaborato dallo stesso Kosovo, sarà coperto dal budget proprio, anche saranno necessari sacrifici. Hashim Tachi, il premier dell’ex provincia serba a maggioranza albanese, ha ringraziato tutti i partecipanti: “Un risultato di gran lunga superiore alle nostre aspettative. Un successo straordinario. Si tratta di un investimento per uno Stato moderno e multietnico. Il mondo crede nel Kosovo”.
La condizione richiesta dai donatori
Unica condizione posta dai donatori è la richiesta di incremento dell’azione di contrasto alla corruzione. Il Premier soddisfatto ha promesso “una governance buona e responsabile”. Inoltre, lo stesso Tachi, aveva già annunciato in apertura della conferenza: “Abbiamo fatto domande per entrare a far parte del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale” e ha aggiunto di aspettarsi “una risposta rapida e positiva”. Attualmente, solo gli Stati indipendenti possono aderire ai due organismi finanziari, e se la domanda del Kosovo fosse accettata darebbe maggiore consistenza all’indipendenza che Pristina ha dichiarato lo scorso febbraio.