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Argentina: esteri e interni
ultime novità dal fronte fiscale

Dalla convenzione con la Svizzera agli interventi sulla normativa tributaria

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Lacuna colmata nella convenzione sulle doppie imposizioni tra Argentina e Svizzera. L’accordo tra i due Stati, parafato recentemente a Buenos Aires, sostituisce la Convenzione del 1997, e contiene disposizioni sullo scambio di informazioni conformi al vigente standard internazionale dell’Ocse. In particolare con riferimento allo scambio di informazioni su richiesta. Il 16 gennaio dello scorso anno l’Argentina, quale membro del G20, aveva denunciato la Convenzione del 1997, che fino a quel momento era applicata a titolo provvisorio da entrambi i Paesi. Prima di poter entrare in vigore, la Convenzione attende ora di essere approvata dai due Parlamenti degli Stati nazionali, quello argentino ed elvetico.

In attesa dell’entrata in vigore del nuovo testo della convenzione, sostitutivo di quella firmata nel 1997, i due Stati hanno stabilito di comune accordo che considerano applicabile lo scambio di note del 1950 sull’imposizione delle imprese operanti nel settore della navigazione marittima o aerea. Alla fine di ottobre la Confederazione elvetica ha concluso 42 convenzioni per evitare le doppie imposizioni. Negli accordi è contenuta la clausola dello scambio di informazioni in conformità a quanto previsto dallo standard internazionale. Di questi accordi, 34 sono già in vigore.
 
In Argentina il fervore di iniziative non riguarda soltanto il fronte internazionale ma anche quello interno e più precisamente normativo. Due nuove leggi, in materia fiscale, sono state approvate di recente.
La prima riguarda la nuova legge sulla tassazione dei dividendi e delle plusvalenze che va a sostituire quella previgente. Il 27 agosto di quest’anno, il governo ha infatti presentato al Congresso un disegno di legge di riforma fiscale con cui sono state proposte modifiche significative alla legge sul reddito soprattutto per la parte che riguarda la tassazione sui dividendi e sui guadagni in conto capitale. La legge, approvata di recente, introduce cambiamenti significativi nella normativa vigente. In particolare con l’applicazione di un'imposta sul reddito del 15% sulle plusvalenze nette derivanti dalla vendita di azioni, obbligazioni e altri titoli. Prima dell’entrata in vigore i soggetti esteri (residenti non argentini) erano esenti da imposta su tali operazioni in base a quanto previsto dal decreto n. 2284 del 1991.
La seconda riguarda, invece, la proroga (Ley 26.895) a tutto il 2014 degli incentivi fiscali per favorire gli investimenti in beni strumentali e in progetti infrastrutturali. La legge istitutiva che introduce gli incentivi fiscali è la Ley 26.360 che garantisce il vantaggio di ammortamenti anticipati ai fini delle imposte sui redditi e/o il rimborso anticipato dell’imposta sul valore aggiunto.

Sempre in tema fiscale ai primi di ottobre è stata annunciata dal governo argentino la proroga, fino alla fine dell’anno, dell’amnistia fiscale, senza sanzioni, prevista per i contribuenti con conti offshore non dichiarati al Fisco che decidano di farli ritornare in patria. I ricavi ottenuti dall'aministia fiscale saranno reinvestiti nel settore della casa e in quello dell’energia. L’obiettivo del governo è far fronte agli effetti della crisi economica internazionale, difendersi dagli effetti della svalutazione, creando posti di lavoro e stimolando l'economia.
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