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Bilancio Ue 2021 – 2027:
le proposte della Commissione

Le nuove risorse guardano all’ambiente: emissioni e plastica finanzieranno l’Ue

bandiera
Il 2 maggio la Commissione Ue ha proposto un bilancio per il periodo 2021-2027. Il lavoro presentato mostra una completa riorganizzazione mediante tagli alla spesa e individuazione di nuove risorse. A livello politico, l'Unione europea a 27 ha fissato nuove priorità e ora i relativi finanziamenti dell'Unione verranno mantenuti o rafforzati con una ridistribuzione delle risorse.
 
Un’altra novità, introdotta nella bozza, è l’integrazione nel bilancio dell'Ue anche del Fondo europeo di sviluppo per la cooperazione allo sviluppo con i Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, che finora era stato un accordo intergovernativo.
Inoltre, nell’ambito del complesso sistema delle correzioni, in occasione dell’uscita del Regno Unito dall’Ue, la Commissione ha pensato di ridurre dal 20% al 10% gli importi che gli Stati membri trattengono all'atto della riscossione dei tributi doganali (una delle "risorse proprie") a favore del bilancio dell'Ue.
 
Inoltre, si è impegnata per individuare come fosse possibile risparmiare e aumentare l'efficienza, giungendo alla fine alla proposta di un bilancio caratterizzato dalla modernità, semplicità e flessibilità. Questo obiettivo è stato raggiunto con l’aggiornamento e la semplificazione dell’attuale sistema complessivo delle risorse proprie e con la diversificazione delle fonti di entrate del bilancio. Le nuove priorità dunque sono state raggiunte grazie a una proposta di budget che combina le risorse classiche dell’Unione europea, come l’Iva, insieme ad altre nuove.
 
Le nuove risorse proposte
In primo luogo si parla del 20% delle entrate provenienti dal sistema di scambio delle quote di emissioni di gas a effetto serra (Emission trading system – ETS). Si tratta di un meccanismo flessibile, previsto dagli accordi di Kyoto, finalizzato a consentire lo scambio dei diritti d'emissione tra Paesi o società in relazione ai rispettivi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. I gas considerati sono l’anidride carbonica (CO2), l’ossido di azoto (N2O) e i perfluorocarburi (PFC). Inoltre è prevista un'aliquota di prelievo del 3% che dovrebbe essere applicata alla nuova base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società (che verrà introdotta gradualmente, una volta adottata la legislazione necessaria).
Infine, è stato previsto un contributo nazionale calcolato in base alla quantità di rifiuti non riciclati di imballaggi in plastica di ciascuno Stato membro (0,80 € al chilogrammo per un valore stimato di 7 miliardi di euro). Anche questa è una risorsa nuova e rappresenta un contributo nazionale determinato secondo una logica ambientale. I rifiuti di plastica sono un problema enorme che deve essere affrontato attraverso una varietà di strumenti. Questa nuova risorsa propria creerà potenti incentivi per gli Stati membri per aumentare i tassi di riciclaggio. È un’iniziativa strettamente collegata a quella sull'economia circolare e alla strategia dell'Ue sulle materie plastiche.
Le nuove risorse proprie potrebbero apportare fino a 22 miliardi di euro l'anno per il finanziamento delle nuove priorità, pari a circa il 12% delle entrate totali del bilancio Ue.
 
La prima bozza di Bilancio è stata presentata il 2 maggio e da allora si sono svolte numerose consultazioni. Il prossimo appuntamento è fissato per il 28 e 29 giugno, date del Consiglio europeo.
 
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