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Black list: fuori le holding del '29
dalla lista nera Cfc italiana

A stabilirlo un decreto firmato dal ministro dell’Economia e delle Finanze

ministero economia finanze
Le società holding lussemburghesi, meglio conosciute come "holding del '29", disciplinate dalla legge del Granducato del 31 luglio del 1929, sono state eliminate dall’elenco di cui all’articolo 3 del decreto del ministro delle Finanze del 21 novembre 2001. A stabilirlo un nuovo decreto ministeriale firmato ieri dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan.
 
Pubblicato nella G.U. n. 273 del 23 novembre 2001, il decreto ministeriale del 2001 individua gli Stati o territori nell'ambito dei quali opera la normativa sulle controllate estere o controlled foreign companies (Cfc) nel caso in cui siano localizzate partecipazioni in società controllate (articolo 167 Tuir). L’articolo 3 del citato decreto comprende i Paesi o territori in relazione ai quali l’attribuzione di paradiso fiscale fa riferimento a specifiche attività.
 
Sono considerate holding del 1929 le società la cui attività principale consiste nell’acquisizione e nella gestione di partecipazioni in società lussemburghesi o in società estere. Una legge del Granducato del Lussemburgo, datata 22 dicembre 2006, ha infatti abrogato il regime fiscale privilegiato delle società holding, introdotto con una legge del 1929, e che prevedeva l’esenzione da ogni tipo di imposta fatta eccezione per la tassa di abbonamento e il diritto di conferimento, con effetti a partire dal 31 dicembre 2010. L’obiettivo è allineare l’ordinamento alle raccomandazioni contenute nel codice di condotta dell’Ue. La firma del decreto da parte del ministro Padoan, come ricorda una nota Mef, fa seguito ai positivi risultati raggiunti nelle relazioni tra i due Stati. In particolare, grazie al protocollo di modifica della Convenzione contro le doppie imposizioni, firmato il 21 giugno 2012 e ratificato da parte italiana con legge n. 150 del 3 ottobre di quest'anno.  
 
Un articolo in materia di scambio di informazioni a richiesta, più conforme al più recente standard OCSE, è stato introdotto nel protocollo di modifica dell’accordo fiscale tra i due Paesi. Grazie a questo nuovo articolo, sottolinea una nota del Mef, sarà possibile superare il segreto bancario migliorando la cooperazione amministrativa tra i due Paesi.
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