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Cipro: sul transfer price novità
in arrivo per gli accordi fiscali

Ad essere coinvolte saranno anche tutte le attività finanziarie infra gruppo

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Perdono efficacia tutti gli accordi fiscali (meglio noti come tax ruling) esistenti sui prezzi di trasferimento in materia di servizi finanziari resi all'interno di multinazionali e gruppi di aziende con sede legale a Cipro. In pratica, in seguito all’emanazione di una circolare, l’Autorità tributaria dell’isola ha chiarito che per l’amministrazione finanziaria della Repubblica cipriota i vecchi tax ruling appartenenti a questa tipologia, per intenderci quelli emessi ante primo luglio 2017, non saranno più vincolanti.
 
Con il recente documento di prassi, che definire “innovativo” è davvero poco, la Cyprus Tax Authority ha fornito un nuovo vademecum, utile per tutte le società con sede Paese che si scambiano servizi finanziari infra-gruppo. In pratica, a partire da questo mese la remunerazione percepita dalle società che forniscono servizi finanziari all'interno degli stessi gruppi dovrà essere "conforme al principio di libera concorrenza" (arm's length principle). Come noto, i ruling fiscali sono accordi vincolanti, stilati tra un gruppo di imprese e un’autorità fiscale nazionale, in cui sono specificate le modalità per il calcolo delle imposte e per la corretta applicazione di alcune disposizioni fiscali speciali.
 
Il Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager si è felicitata per la notizia. "Sono lieta che le autorità cipriote abbiano introdotto modifiche alla loro legislazione nazionale” ha dichiarato il commissario Vestager, “in modo da renderla più rigorosa in materia di trattamento fiscale delle società di finanziamento” e in linea con gli standard internazionali definiti in sede Ocse. Del resto, la circolare affronta finalmente uno degli aspetti indicati dall’Unione europea per ricondurre gli accordi fiscali tra autorità pubbliche dei vari Stati e società multinazionali (ma non solo) all’interno dei confini della legislazione europea, e fa in modo che i tax ruling non assicurino basi imponibili troppo risicate alle aziende. Lo scopo, neanche troppo sottinteso, è evitare che gli Stati membri si facciano concorrenza fiscale sleale tra di loro.
 
La notizia della rivoluzione cipriota arriva in una congiuntura molto particolare. Dal mese di gennaio dell’anno in corso, infatti, gli Stati membri dell’Ue hanno attivato lo scambio automatico di informazioni nel caso di emanazione di nuovi ruling fiscali transfrontalieri. Lo scambio viene realizzato tramite una banca dati centralizzata, accessibile a tutti i paesi dell’Unione. In base alle regole europee, le autorità fiscali nazionali devono inviare ogni sei mesi una relazione sui ruling fiscali transfrontalieri stipulati con le aziende. Il primo scambio di informazioni è previsto entro il 1° settembre 2017. Entro il 1° gennaio 2018, invece, gli Stati membri dovranno scambiarsi le informazioni sui ruling transfrontalieri emanati dal 2012 a oggi.
 
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