Il Parlamento dello Stato federale ha detto sì al disegno di legge HB-1193 (presentato il 22 gennaio 2010) che impone una tassazione con aliquota del 2,9 per cento su tutti gli acquisti effettuati on-line. Più nel dettaglio, la nuova normativa, approvata con molte polemiche dal Senato di Denver con 19 voti contro 16, prevede che tutti i siti di e-commerce con un giro d'affari superiore ai 100 mila dollari annui (come ad esempio Amazon.com Inc. ed Overstock.com Inc.) dovranno informare i clienti al momento della transazione telematica del sovraprezzo gravante sull'operazione. Il Colorado è il quarto Stato a farlo dopo New York, North Carolina e Rhode Island.
Attualmente ogni acquirente, eseguito l'acquisto, dovrebbe autofatturare l'importo, ma spesso molti soggetti si sottraggono a tale diritto. Per tali ragioni e per sostenere le piccole imprese del Colorado, che faticano a competere con un mercato in continua crescita, si è deciso di imporre una tassazione sulle vendite on-line (mentre nessuna imposizione graverà sulle vendite gratuite).
La legge è stata criticata perché in contrasto con il primo emendamento della costituzione e in violazione della privacy dei clienti. A ogni modo, a fine anno, le società di vendite sono tenute a inviare alla competente Agenzia delle entrate una lista contenente tutti i trasferimenti effettuati per consentire agli ufficiali del fisco di raccogliere gli importi dovuti dai residenti. La legge è parte di un pacchetto di misure fiscali che potrebbero generare fino a 140 milioni dollari per contribuire a colmare un deficit di bilancio di almeno 1,3 miliardi di dollari. La online-tax dovrebbe generare un extra di 2,9 milioni di dollari per poi passare a 4,6 entro il 2012.
Colorado, semaforo verde a tassa per le vendite on-line
La legge, in vigore dal 1° marzo, è stata approvata tra molte polemiche
