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Consiglio Ue: in dieci punti
azioni rapide antievasione

Dallo scambio delle informazioni alle sfide della fiscalità nell’economia digitale

consiglio ue
Un vero e proprio decalogo antievasione quello messo a punto dal Consiglio europeo al termine della riunione di ieri. In dieci punti è condensata l’azione di intervento che va dallo scambio di informazioni alla fiscalità nell’economia digitale passando per la revisione e la modifica di alcune direttive Ue, i rapporti con gli Stati che non appartengono all’Ue ma geograficamente contigui e con un livello di tassazione più vantaggioso, i Paesi terzi e in via di sviluppo.
 
L’obiettivo del Consiglio, come indicato nelle conclusioni adottate a margine della riunione, è garantire che siano compiuti importanti progressi nei seguenti settori:
  • l’ampliamento delle scambio automatico di informazioni a livello mondiale tenendo anche conto della proposta della Commissione di modifica della direttiva comunitaria sulla cooperazione amministrativa;
  • la buona governance fiscale da parte dei Paesi terzi e in via di sviluppo;
  • una maggiore attenzione al mercato interno, ai Paesi terzi e in via di sviluppo per combattere l’evasione, le frodi e il riciclaggio di capitali con identificazione del titolare effettivo nell’ambito di imprese, trust e fondazioni;
  • la revisione delle direttive sull’antiriciclaggio e le società madri-figlie grazie anche alla proposta di revisione avanzata dalla Commissione Ue e il riesame delle disposizioni antiabuso contenute nella normativa Ue;
  • l’attuazione delle direttive in materia di frodi Iva che contengono due meccanismi, di reazione rapida e di inversione contabile;
  • l’adozione di misure da parte degli Stati membri per dare seguito al piano d’azione comunitario;
  • la continuazione dei lavori in sede Ue per abolire le misure fiscali dannose con un opportuno rafforzamento del codice di condotta sulla tassazione delle imprese;
  • l’apertura di negoziati con Svizzera, Liechtenstein, Monaco, Andorra e San Marino sull’applicazione di misure simili a quelle adottate in ambito comunitario e per dare attuazione definitiva alla riveduta direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio;
  • la modifica delle direttive Ue sulla comunicazione delle informazioni non finanziarie;
  • una rapida risposta alle sfide della fiscalità nell’economia digitale sulla base delle risoluzioni adottate in sede Ocse.
 
Un impegno che ha un termine considerato che il Consiglio, entro la fine di dicembre, si è assunto l’impegno di riferire sui progressi compiuti in questi particolari settori che, direttamente o indirettamente, coinvolgono la fiscalità.
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