Il federalismo fiscale complemento importante per le riforme strutturali e per il consolidamento del budget; maggiore armonia fra le responsabilità di spesa e il potere impositivo sì da far crescere le autonomie e le responsabilità locali ai fini delle riforme federaliste; ripensare i meccanismi di redistribuzione per migliorare lo sforzo fiscale; elevare in ambito politico il livello concorrenziale per quanto riguarda il capitale umano e il mercato con il preciso obiettivo di spronare sia l’offerta che la domanda di innovazione e le competenze; una Pubblica Amministrazione efficiente, moderna e non pervasiva, un indebitamento pubblico più contenuto e, al momento giusto, un regime fiscale competitivo, sono necessari per consentire all’economia italiana di realizzare il suo pieno potenziale; una concorrenza interna vivace e un’apertura agli investimenti esteri, bilanciate da buone regolazioni del mercato, sono necessarie per incentivare l’innovazione. Sono queste le principali indicazioni contenute nell’ultimo Rapporto Ocse sull’Italia presentato il 4 giugno scorso a Roma nella sede della presidenza del Consiglio dei Ministri dal Segretario Generale Ocse, Angel Gurría, e dal premier, Romano Prodi, a cui FiscoOggi dedicherà un approfondimento.
Fisco, competitività e innovazione nel Rapporto Ocse sull’Italia
Il federalismo fiscale complemento importante per le riforme strutturali e per il consolidamento del budget; maggiore armonia fra le responsabilità di spesa e il potere impositivo sì da far crescere le autonomie e le responsabilità locali ai fini delle riforme federaliste; ripensare i meccanismi di redistribuzione per migliorare lo sforzo fiscale; elevare in ambito politico il livello concorrenziale per quanto riguarda il capitale umano e il mercato con il preciso obiettivo di spronare sia l’offerta che la domanda di innovazione e le competenze; una Pubblica Amministrazione efficiente, moderna e non pervasiva, un indebitamento pubblico più contenuto e, al momento giusto, un regime fiscale competitivo, sono necessari per consentire all’economia italiana di realizzare il suo pieno potenziale; una concorrenza interna vivace e un’apertura agli investimenti esteri, bilanciate da buone regolazioni del mercato, sono necessarie per incentivare l’innovazione. Sono queste le principali indicazioni contenute nell’ultimo Rapporto Ocse sull’Italia presentato il 4 giugno scorso a Roma nella sede della presidenza del Consiglio dei Ministri dal Segretario Generale Ocse, Angel Gurría, e dal premier, Romano Prodi, a cui FiscoOggi dedicherà un approfondimento.
