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Fmi: Usa, ok alla riforma
delle aliquote a una condizione

Secondo lo studio dell’FMI deve essere accompagnata da nuove imposte sui consumi

Arrivano le prime conclusioni del Fondo monetario internazionale sulle prospettive economiche dell’America di Trump. Per l’Fmi, in questo momento gli States hanno bisogno di una riforma che sia in grado di rendere il sistema fiscale più efficiente e semplice (anche abbassando le aliquote) e di rivedere tutto il sistema delle tax expenditures. Tutto come nei piani dell’amministrazione Trump, fa notare qualcuno.
 
Al termine dell’ultima missione di lavoro negli Stati Uniti, il Fondo però sottolinea un altro aspetto che i supporter del Presidente Usa preferiscono non cogliere: le misure proposte dall’amministrazione Trump sono ancora vaghe e imprecise. Nelle carte fornite dal Governo all’istituzione internazionale, infatti, non risultano ancora definiti molti importanti dettagli degli interventi della legge finanziaria federale. Con questo stato d’incertezza, l’Fmi ha deciso di effettuare le sue stime in base alle norme in vigore e non a quelle annunciate. Pertanto, è la conclusione degli esperti di Washington, quest’anno e il prossimo la crescita statunitense si attesterà leggermente sopra il +2% grazie ai forti consumi interni e al ciclo attuale degli investimenti. Dal 2019 in poi le stime invece danno un Pil in discesa di 0,2 punti percentuali (+1,8%).
 
La conclusione del rapporto è che le stime del Governo statunitense sono decisamente sovradimensionate. Trump assicurava un obiettivo  di crescita annuo del 3%, ma per il Fondo è una  promessa alquanto improbabile. Anche con un mix perfetto di politiche pro-crescita, si legge nel report, il potenziale di crescita sarà probabilmente inferiore a quello stimato nella legge di budget e richiederà più tempo per materializzarsi.
 
Lo staff di tecnici in visita negli Usa ha fotografato lo stato e le prospettive di quella che resta la prima economia globale e ne ha tratto le somme. “Il modello economico degli Stati Uniti non sta funzionando come potrebbe nel generare una crescita condivisa dei redditi”, dichiarano dal Fondo. Per i tecnici dell’istituzione sovranazionale, insomma, il vero obiettivo da raggiungere è quello di incentivare la partecipazione alla forza lavoro, mitigare la polarizzazione dei redditi e sostenere i redditi delle famiglie degli strati medio-bassi della società. In ogni caso, stando all'Fmi la prossima riforma fiscale “dovrebbe focalizzarsi su un aumento del rapporto tra entrate e Pil nel medio termine”. Per far questo andrebbero previste anche una tassa federale sui consumi, una ecotassa sulle emissioni e una accisa federale più alta sui carburanti.  
 
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