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Francia-Portogallo: sì ad accordo
tra le Amministrazioni fiscali

Scambio delle informazioni e niente più doppia imposizione, con l’ok dell’Ocse

Cristhian Eckert, Segretario di Stato al bilancio e ai conti pubblici del governo francese, ha incontrato a Lisbona il suo omologo portoghese, Fernando António Portela Rocha de Andrade, per rinnovare il protocollo d’intesa tra i due Paesi in tema di tasse. Il primo trattato risale al 14 gennaio 1971 e questa revisione introduce importanti novità, attuando i principi introdotti dall’Organisation for Economic Co-operation and Development. L’OCSE è un’organizzazione impegnata nello sviluppo economico globale di cui fanno parte 35 paesi – tra cui l’Italia – sparsi in tutto il mondo, a cui lavori prendono parte anche membri della Commissione Europea. Il rinnovo del protocollo rappresenta un ulteriore passo avanti nei rapporti di collaborazione tra i due Stati, da sempre alleati sul fronte del contrasto all’evasione.

Evitare la doppia imposizione – Uno degli obiettivi principali dell’accordo è aiutare le centinaia di cittadini francesi che, pur essendo residenti in Portogallo, ricevono uno stipendio come dipendenti pubblici dal paese di provenienza e incontrano spesso difficoltà di regolarizzazione della loro posizione fiscale. Si tratta, in particolare, del personale dell’Agenzia per l’Istruzione francese all’Estero con sede a Lisbona e a Porto. Ora saranno soggetti a imposizione solamente in Francia e non dovranno più, come in passato, pagare le tasse in entrambi i paesi e poi presentare un’istanza di deroga alla doppia imposizione. Il testo prevede l'applicazione retroattiva delle nuove disposizioni per i periodi d'imposta a partire dal 1° gennaio 2013.

Reciproca assistenza amministrativa – Il rinnovo delle convenzione fiscale permetterà di rendere gli accordi di collaborazione tra i due Stati conformi ai più elevati standard internazionali nella lotta all’evasione e alla frode tributaria. In particolare, è stato introdotto un nuovo e più efficiente meccanismo di interscambio automatico delle informazioni, un avanzato sistema di assistenza reciproca per il recupero delle imposte e una clausola anti-abusi conforme ai principi stabiliti dall’OCSE. Un serie di misure messe in campo per evitare possibili effetti distorsivi derivanti della maggiore fluidità nella gestione dei rapporti con il Fisco previsti dalla convenzione. In pratica, le procedure più semplici non devono diventare dei grimaldelli per evadere con maggiore facilità. "Il nuovo accordo prevede soluzioni a problemi molto specifici incontrati da alcuni dei nostri connazionali – dice Christian Eckert – garantendo nel contempo il rispetto dei più avanzati standard dell'OCSE in materia di lotta contro la frode fiscale e di rispetto per la trasparenza". Eckert ha inoltre ricordato come "le amministrazioni fiscali dei due Paesi hanno sempre avuto ottimi rapporti di collaborazione” e che Francia e Portogallo sono tra le 55 giurisdizioni che si sono impegnate allo scambio automatico di informazioni finanziarie a partire dal 1° gennaio 2017.
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