Indonesia, luce sull’e-commerce.
Al Fisco i dati sulle vendite online
Il Ministero delle Finanze fissa nuovi obblighi per i venditori e i gestori dei markeplace del web
Maggiore trasparenza per un settore in crescita
Il regolamento riguarda principalmente le vendite realizzate attraverso i grandi siti di compravendita online, ma coinvolge anche l’online retailing in generale e le vendite realizzate tramite i social. In particolare, i venditori dovranno comunicare ai gestori delle piattaforme i dati relativi alle vendite realizzate. I gestori, a loro volta, dovranno trasmettere al Fisco le informazioni raccolte, compresi i volumi delle vendite e le imposte dovute, e quelle relative alla propria attività. L’obiettivo del regolamento è impostare un regime di trasparenza in un settore, quello dello shopping online, che è cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni arrivando a 8 miliardi di dollari lo scorso anno e che, secondo quanto riporta Reuters, citando i dati della società di consulenza McKinsey, è proiettato a raggiungere i 65 miliardi entro il 2022, grazie a una sempre maggiore penetrazione di internet soprattutto via mobile. Si tratta di un mercato in cui il 56% di una popolazione di 260 milioni di abitanti usa internet e ci passa in media 8 ore e 36 minuti della propria giornata, secondo i dati recentissimi del Global digital report 2019 appena pubblicato da Wearesocial e Hootsuite.
Il punto sul trattamento fiscale
Il regolamento non fissa né regimi speciali né nuove imposte al settore dell’e-commerce, ma fa ordine sulla disciplina fiscale in vigore, che ricalca in pratica le regole ordinarie. Viene chiarito che se il fatturato supera i 4,8 miliardi di rupie all’anno (circa 300mila euro), le vendite sconteranno l’Iva ordinaria del 10% e si applicherà l’eventuale imposta indonesiana sui beni di lusso. Dal punto di vista delle imposte dirette, al di sopra di questa soglia la corporate tax è pari al 25%, ma se il fatturato non supera i 50 miliardi di rupie, l’aliquota si dimezza per la quota di reddito proporzionale ai primi 4,8 miliardi di fatturato realizzati. Più semplice e favorevoli il regime fiscale per i piccoli venditori: al di sotto della soglia dei 4,8 miliardi di rupie, infatti, è dovuta un’imposta dello 0,5% sul fatturato realizzato.