
In Francia il regime fiscale di riduzione dell'Isf (
impôt de solidarité sur la fortune), vale a dire dell’imposta sul patrimonio, e introdotto per agevolare gli investimenti nelle Pmi, favorisce l'attività delle piccole e medie imprese incoraggiando gli investitori a fornire capitale di investimento. Inoltre la riduzione dell’Isf, subordinata a investimenti nelle piccole e medie imprese, crea condizioni vicine al mercato offrendo una varietà di investimenti che garantiscono il vantaggio fiscale. Sono due delle conclusioni a cui è giunta la Commissione europea che nei giorni scorsi ha approvato il dispositivo che si inserisce in una dinamica di sostegno all’attività delle Pmi. L’Isf è un’imposta progressiva per scaglioni sul patrimonio applicata a quei contribuenti che possiedono beni per un valore netto tassabile superiore a 760mila euro (l’aliquota varia da un minimo di 0,55 ad un massimo dell’ 1,80 per cento). L’aliquota marginale si applica sulla parte che supera i 15.810.000 euro. I residenti in Francia sono soggetti all'Isf sui beni in loro possesso, qualunque sia il Paese in cui sono ubicati mentre i non residenti sono soggetti all'Isf soltanto sui beni di proprietà situati in Francia. Il regime fiscale prevede una riduzione di imposta limitata a 50mila euro all'anno per investimenti effettuati, direttamente o indirettamente, nelle Pmi e dovrebbe comportare, secondo stime prudenziali, investimenti nuovi nelle Pmi pari a 635 milioni di euro.