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Ocse: regole ai tax advisor.
Partita chiusa per chi schiva il CRS

Al via la comunicazione degli schemi per aggirare il Common reporting standard

Un altro duro colpo è stato messo a segno dall’Ocse per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale internazionale. L’Organizzazione di Parigi ha definito le regole comuni in base alle quali gli intermediari finanziari, gli avvocati, i consulenti fiscali e le banche dovranno comunicare alle amministrazioni fiscali gli schemi architettati dai propri clienti per occultare il beneficiario effettivo di entità o trust e quelli messi in piedi per aggirare gli obblighi di comunicazione previsti dal CRS, lo standard globale sviluppato in ambito G20/Ocse per lo scambio automatico di informazioni finanziarie.

La pubblicazione, lo scorso 9 marzo, sul sito dell’Ocse delle Mandatory Disclosure Rules for CRS Avoidance Arrangements and Opaque Offshore Structures risponde a un’esplicita richiesta del G7. Con la Bari Declaration del 13 maggio 2017, infatti, i ministri dell’Economia delle maggiori economie del mondo avevano chiesto a gran voce di aprire un dibattito sulle possibili soluzioni da mettere in campo per individuare e frenare le pianificazioni volte a realizzare fenomeni evasivi ed elusivi offshore e limitare così la capacità dei contribuenti di nascondere nei paradisi fiscali redditi e asset.

Va detto che lo scambio automatico di informazioni , a seguito dell’adozione quest’anno da parte di oltre 100 giurisdizioni del Common Reporting Standard, ha già consentito, secondo le stime dell’Ocse, l’emersione di imposte per oltre 85 miliardi di dollari. Molti contribuenti, infatti, consapevoli del fatto che non avrebbero più avuto un “tetto” sicuro sotto il quale ripararsi hanno dichiarato alle amministrazioni fiscali dei rispettivi Paesi i loro patrimoni offshore. Ma a fronte di questo significativo risultato c’è ancora molto lavoro da fare.
Ci sono, infatti, ancora persone, sottolinea in un comunicato l’Organizzazione di Parigi, che spesso con l’aiuto di intermediari e consulenti finanziari continuano a mettere in atto schemi di pianificazione fiscale aggressiva per provare a nascondere i loro patrimoni detenuti all’estero e a schivare gli obblighi di segnalazione previsti dal CRS.

Le disclosure rules messe a punto dall’Ocse rispondono proprio a questo fenomeno e dovrebbero consentire di individuare le persone che ancora provano ad evadere, introducendo un obbligo per un ampia platea di intermediari di comunicare alle autorità fiscali gli schemi adottati per aggirare il Crs reporting. Le nuove regole mirano anche all’emersione delle strutture opache progettate per nascondere il beneficiario effettivo di patrimoni, società e trust detenuti all’estero. Le informazioni che devono essere disvelate dagli intermediari riguardano tutti i passaggi e le transazioni che caratterizzano la procedura architettata per aggirare il Crs e quelli riguardanti le strutture opache messe in piedi, inclusi i dettagli chiave dell'investimento, dell'organizzazione e delle persone implicate, i dettagli fiscali rilevanti dei clienti e degli utilizzatori, nonché le informazioni relative agli altri intermediari coinvolti.
 
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