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Olanda, tra buio e controbuio il mazziere è l'erario

In vigore una nuova imposta sui proventi del gioco d'azzardo online

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Dall'inizio di questo mese gli appassionati di Texas Hold'em e di tutte le altre varianti del gioco di carte più diffuso nei casinò di tutto il mondo dovranno pagare un'imposta sui guadagni realizzati grazie al gaming online. A stabilirlo un provvedimento varato nelle settimane scorse dal governo olandese, definito Betting and Gaming Tax Act, che impone agli scommettitori e, più in generale, a chiunque vinca un premio superiore a 454 euro grazie alla sua abilità nel gioco d'azzardo di versare all'Erario il 29 per cento dell'incasso. Con una particolarità: la nuova legge non colpisce le vincite realizzate sui siti Internet nazionali, ma soltanto quelle realizzate sui portali stranieri. Di conseguenza, i player più fortunati dovranno diligentemente dichiarare le somme rastrellate sui tavoli da gioco virtuali, compilando un modello ad hoc messo a disposizione per l'occasione dall'amministrazione fiscale del Paese. Dal canto loro le lotterie olandesi saranno tenute a pagare i premi al netto della gaming tax, in modo che i redditi di gioco non sfuggano al Fisco nazionale.
Una svolta che, c'è da scommetterci, potrebbe presto essere imitata dai governi di altri Stati europei. Il poker online e le somme, spesso piuttosto consistenti, che girano intorno a questa nuova frontiera del gioco d'azzardo stanno diventando, per le autorità fiscali di mezzo mondo, una fonte importante a cui attingere per rimpinguare in tempi rapidi le entrate tributarie.
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