Far conoscere ai cittadini europei quante imposte vengono pagate in Europa dalle multinazionali per usare la trasparenza fiscale in chiave deterrente e antielusiva. È la proposta che il Parlamento europeo ha rinnovato alle altre istituzioni europee e, tramite loro, ai governi degli Stati membri, approvando lo scorso 24 ottobre una risoluzione che invita a riprendere mano ai lavori per rendere pubblici i dati acquisiti tramite il country-by-country reporting. La risoluzione, votata con 572 voti a favore, 42 contro e 21 astensioni, riprende e rilancia la proposta già presentata nel 2016 di istituire un “cbc reporting pubblico” (CBCR pubblico), arenata finora nelle discussioni dei diversi organi tecnici e consultivi di cui si compone il Consiglio dell’Unione europea per la mancanza di una visione comune tra gli Stati membri.
L’inquadramento della questione
In pratica, la proposta riguarda la pubblicazione dei dati che i soggetti multinazionali con più di 750 milioni di euro di fatturato sono già tenuti a comunicare agli Stati membri attraverso il country-by-country reporting, la procedura di stampo Ocse introdotta in Ue con la direttiva Ue 2016/881 (DAC4). Dati che riguardano il fatturato, gli utili, le imposte versate e che attualmente vengono comunicati dalle società all’amministrazione fiscale in cui ha sede la controllante capogruppo, per poi essere oggetto di uno scambio automatico con gli altri Paesi in cui la multinazionale è presente. Già così il country-by-country reporting è uno strumento che accresce la trasparenza fiscale, perché consente a ciascuno Stato membro di avere contezza del trattamento fiscale dell’intera base imponibile di un gruppo multinazionale nel suo complesso all’interno dell’Unione. Il passaggio che si aggiungerebbe è la pubblicazione di questi dati.
Il testo votato dal Parlamento Ue contiene un duplice invito. Prima di tutto agli Stati membri perché trovino un’intesa all’interno del Consiglio dell’Unione europea, e alla Presidenza di turno finlandese, perché mantenga in primo piano la questione nei lavori delle istituzioni europee.
