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Stabilità e convergenza nel mirino della Commissione Ue

Il 22 febbraio, la Commissione europea ha presentato le sue valutazioni sui programmi di stabilità di sette Stati della zona euro (Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna), quelli di convergenza di tre Stati membri dell’Erm II (Cipro, Malta e Lituania) e del Regno Unito. L’Erm II (Exchange Rate Mechanism) è il nuovo meccanismo dei tassi di cambio che sostituisce lo Sme, decaduto con l’introduzione dell’euro. Secondo il Regolamento (CE) N. 1466/97 del Consiglio dell’Ue relativo al rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche, gli Stati membri che hanno adottato l’euro devono presentare annualmente l’aggiornamento del loro programma di stabilità, mentre gli Stati membri che non hanno ancora adottato l’euro presentano l’aggiornamento relativo al loro il programma di convergenza. La Commissione, che sottolinea una maggior dose di realismo da parte degli Stati membri nel stabilire le ipotesi di crescita, si è detta soddisfatta e ha giudicato la situazione incoraggiante, anche se non ha mancato di segnalare, a lungo andare, alcuni Stati potrebbero avere problemi.
Programmi di convergenza
Cipro

Il disavanzo, che era del 4,1 per cento nel 2004, dovrebbe abbassarsi progressivamente in modo da assestarsi al 2,5 per cento nel 2006 e allo 0,6 per cento nel 2009. Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil, attualmente al 70,5 per cento del PIL, le previsioni puntano ad un abbassamento fino al 53,5 per cento nel 2009, in modo da contribuire a ridurre i rischi che i costi di invecchiamento demografico provocano sulle finanze pubbliche. In ogni caso, anche se la Commissione ritiene che Cipro correggerà il proprio disavanzo secondo i termini previsti, invita il governo di Nicosia a migliorare la sostenibilità delle proprie finanze pubbliche.
Lituania
Anche se il paese baltico sembra presentare delle buone previsioni, il commissario Almunia ritiene che non rispetti il criterio dell’inflazione, necessario per integrarsi nella zona euro. Con un crescita del 7 per cento nel 2005, e previsioni al 6 per cento nel 2006 e al 6,8 per cento nel 2008, la Lituania prevede che il suo disavanzo diminuisca dall’1,5 all’1 per cento del Pil per il 2009. La Commissione preferirebbe che il piccolo Stato baltico presenti un programma più ambizioso che gli permetta di ridurre il disavanzo a cominciare dal 2006. In ogni caso il livello del rapporto debito/Pil non pone nessun problema e la recente riforma del sistema pensionistico ha liberato le finanze pubbliche da un peso non indifferente.
Malta
Il disavanzo dovrebbe tornare ad essere inferiore al 3 per cento quest’anno, passando dal 3,9 per cento del Pil nel 2005 al 2,7 nel 2006. Il miglioramento continuerà fino a raggiungere la cifra del 1,2 per cento nel 2008. Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil, intorno al 77 per cento del Pil nel 2005, anche in questo caso dovrebbe cominciare a ridursi progressivamente a partire dal 2006, per arrivare ad una cifra vicina al 67 per cento nel 2009. La Commissione ritiene che il Paese sia relativamente esposto ai rischi dovuti all’invecchiamento demografico se non attua una riforma a lungo raggio del sistema pensionistico.
Regno Unito
Con un disavanzo attuale del 3,1 per cento del Pil, Londra ha disegnato un programma che gli permetterà di ricondurre il suo disavanzo pubblico sotto la soglia del 3 per cento, precisamente all’1,5 per cento, ma a partire dall’esercizio 2011-2012. Come nel caso della Lituania, la Commissione, dal canto suo, preferirebbe un programma più a corto raggio, anche con obiettivi più modesti, che però consentano al governo di Londra di ritornare sotto la soglia del 3 per cento a partire dallo stesso 2006-2007. Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil, questo dovrebbe aumentare dal 41 per cento nel 2005-2006 al 44,8 nel 2007-2008, per stabilirsi intorno a questa cifra nel 2009.
Programmi di stabilità
Francia

Agli occhi della Commissione, lo scenario macroeconomico presentato da Parigi è troppo ottimista. L’esecutivo comunitario considera, infatti, che se la Francia vuole ridurre il suo disavanzo dal 3 per cento del Pil nel 2005, al 2,9 per cento nel 2006, ci sarà bisogno di una serie di misure supplementari. Il rapporto debito/Pil francese dovrebbe ridursi e passare dal 66 per cento di quest’anno al 62,8 nel 2009. A partire dall’8 maggio, quando Parigi presenterà la previsione per l’anno 2006, la Commissione deciderà quali misure adottare seguendo la procedura per i disavanzi eccessivi aperta contro lo Stato francese.
Grecia
Dopo i cattivi risultati raccolti tanto nel 2004 quanto nel 2005, con un disavanzo rispettivamente del 6,6 per cento e del 4,3 percento, Atene prevede di tornare a cifre consentite dal patto di stabilità e convergenza nel 2006 (2,6 per cento). Secondo la Commissione, alla luce dei primi dati, lo scenario presentato dal programma ellenico è troppo ottimista dato che per conseguire il disavanzo del 2,6 per cento nel 2006, questo si dovrebbe ridurre annualmente di uno 0,5 per cento nell’ultimo anno, visto che fin adesso non c’è stata alcuna riduzione. Il rapporto debito/Pil, che era del 107,9 per cento nel 2005, deve tornare a cifre inferiori al 100 per cento a partire dal 2008, una previsione che la Commissione considera realistica, considerando i rischi che presenta l’invecchiamento demografico. La Grecia, che si trova nel fase più avanzata della procedura per disavanzo eccessivo, ha presentato per il 2006 gli sforzi richiesti dal Consiglio, ma ancora alcuni dati devono essere chiariti. La Commissione aspetta quindi precisazioni sulle misure puntuali per l’anno 2006.
Irlanda
Dopo aver conosciuto un’eccedenza prevista dello 0,25 per cento del Pil nel 2005, Dublino presenterà un moderato disavanzo nelle sue finanze pubbliche: 0,6 per cento nel 2006 e 0,8 nel 2007 e 2008. Per quel che riguarda il rapporto debito/Pil, questo dovrebbe rimanere intorno al 20 per cento durante tutto il periodo. La Commissione raccomanda all’Irlanda di continuare con le misure imposte per liberare le finanze pubbliche dai costi dell’invecchiamento demografico.
Italia
Secondo l’analisi della Commissione, Roma ha finalmente intrapreso il cammino che le permetterà di porre fine al suo disavanzo eccessivo entro il 2007. L’obiettivo per il 2005, che era quello di ridurre il disavanzo al 4,3 per cento, sembra che sia stato conseguito. Seguendo questa linea, e a condizione che si porti a termine l’esecuzione integrale della previsione per il 2006 e alcune misure correttive significative nel 2007, il disavanzo dovrebbe ridursi al 3,5 per cento e al 2,8 per cento rispettivamente per gli esercizi finanziari 2006 e 2007. Nel rispetto dell’esame del Programma di stabilità, la Commissione invita il governo italiano a essere più preciso per quel che riguarda le misure di previsione da applicare dopo il 2007e ad attivarsi affinché il rapporto debito/Pil diminuisca più rapidamente (allo stato attuale passerebbe solo dal 108,5 per cento del 2005 al 102 per cento del 2009). Relativamente al costo dell’invecchiamento demografico sulle finanze pubbliche, sembra che le riforme che si stanno portando a termine possano far fronte all’emergenza.
Olanda
Secondo il programma di stabilità olandese, il disavanzo pubblico passerà dall’1,2 per cento del Pil nel 2005 all’1,5 per cento nel 2006, per ritornare all’1 per cento nel 2008. La Commissione considera che, date le previsioni di crescita che il Paese presenta per il periodo (che passeranno dallo 0,5 per cento nel 2005 a più del 2 per cento nel 2008), gli obiettivi olandesi potranno essere più ambiziosi; infatti, Amsterdam prevede di ridurre il suo rapporto debito/Pil, attualmente al 54 per cento del Pil, solo al 53,1 per centro nel 2008. L’invecchiamento demografico, invece, non dovrebbe presupporre un grosso carico per le finanze pubbliche, anche se per la Commissione sarebbe meglio che il Paese adottasse nuove riforme a lungo termine.
Portogallo
Le ipotesi di crescita del programma portoghese sono abbastanza ottimiste, soprattutto per quel che riguarda la fine del periodo, con un 2,4 per cento previsto per il 2008. Relativamente al disavanzo pubblico, con una cifra attuale del 6 per cento, Lisbona dovrà essere molto rigorosa nell’applicazione della previsione 2006 e applicare misure supplementari se vuole raggiungere l’obiettivo che si è fissata del 2,65 per cento nel 2008. Riguardo al rapporto debito/Pil, che nel 2005 sarà del 65,5 per cento del Pil, è previsto un aumento fino al 69,3 percento nel 2007, prima di cominciare a scendere a partire dal 2009 (66,2 per cento). Secondo la Commissione, la situazione del Portogallo relativamente all’invecchiamento demografico non è delle più rosee. Quindi, per evitare che le finanze pubbliche strozzino l’economia portoghese, urge una riforma nel medio periodo.
Spagna
Il programma spagnolo dovrebbe mantenere un’elevata eccedenza prevista per la totalità del periodo. In questa maniera, sembra che il saldo positivo previsto all’1 per cento nel 2005 non si ridurrà minimamente. Anche il rapporto debito/Pil sembra seguire questa buona tendenza e stabilizzarsi al 36 per cento nel 2008, a fronte di un 43,1 per cento nel 2005. Secondo la valutazione della Commissione, l’unico punto debole del programma spagnolo è la sostenibilità delle finanze pubbliche. L’esecutivo comunitario sottolinea, ancora una volta, che senza una profonda riforma del sistema pensionistico a medio termine, le finanze pubbliche spagnole diventerebbero insostenibili.
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