La Svizzera festeggia il bilancio consuntivo 2018 con una eccedenza positiva sui conti pubblici pari a 2,9 miliardi di franchi, a fronte degli 0,3 miliardi preventivati.
Con il risultato del 2018 la Confederazione elvetica conferma un trend positivo, iniziato nel 2013, reso possibile grazie alla sinergia tra un’evoluzione positiva delle entrate e il contenimento delle spese.
Dal fronte delle entrate la ragioneria elvetica registra un aumento del 3,7 per cento rispetto all’anno precedente, superiore alla crescita economica nominale, pari al 3,3 per cento, con conseguenti maggiori introiti di 2,2 miliardi di franchi rispetto alle attese.
Il surplus finanziario è legato soprattutto ai buoni risultati legati alla riscossione dell’imposta preventiva, che ha assicurato entrate supplementari per più di 1,6 miliardi (con contestuale riduzione dei rimborsi preventivati) e dell’imposta federale diretta, superiore di 0,9 miliardi rispetto alle attese grazie alle maggiori entrate dell’imposta sull’utile delle imprese.
Lieve flessione negativa invece per i risultati legati alla riscossione dell’imposta sul valore aggiunto e delle tasse di bollo, che hanno visto una diminuzione complessivamente pari a circa 0,3 miliardi di franchi.
Dal lato delle uscite i risultati consuntivati confermano nella sostanza quanto preventivato, anche se si è assistito ad una leggera flessione delle spese legate al comparto della sicurezza e della previdenza sociale, queste ultime legate a un numero inferiore di richieste d’asilo.
Il Consiglio federale, nel prendere atto del buon risultato, ha fissato il nuovo piano finanziario per il biennio 2020–2022, le cui previsioni sono migliorate grazie all’andamento favorevole delle entrate registrate nel 2018 e, allo stato attuale, l’esecutivo svizzero ha annunciato che non sarà necessaria alcuna misura di risparmio.
