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Svizzera: sulla tassazione forfetaria
sarà il referendum a decidere

Il 30 novembre il voto sull'iniziativa popolare. Il Consiglio federale intanto respinge il progetto

referendum in svizzera
Abolizione della tassazione secondo il dispendio, comunemente definita forfetaria. In estrema sintesi è quanto chiede l’iniziativa popolare “Basta ai privilegi fiscali dei milionari” (abolizione dell'imposizione forfetaria). I promotori dell’iniziativa, per la quale è prevista la votazione con referendum il 30 novembre prossimo, chiedono di tassare gli stranieri domiciliati in Svizzera che non esercitano un'attività lucrativa in funzione del reddito e della sostanza e non più su base forfetaria. Secondo questa metodologia, il calcolo viene effettuato in funzione delle spese sostenute per mantenere il proprio tenore di vita. Tra queste spese vi sono la pigione (o il valore locativo), i costi per l’acquisto di generi alimentari e vestiti, quelli legati alla formazione, al personale domestico, ai viaggi, alle auto e altro ancora.
 
L’obiettivo dell’iniziativa è abolire l’imposizione secondo il dispendio. Nel caso in cui l’iniziativa dovesse accolta, le persone che finora hanno beneficiato dell’imposizione secondo il dispendio sarebbero tassate in funzione del reddito e della sostanza. In caso di esito positivo è previsto poi che la disposizione entri immediatamente in vigore (articolo 195 Costituzione) ma, nei fatti, non sarebbe applicata direttamente. In base a quanto indicato dalla disposizione transitoria dell’iniziativa, infatti, la Confederazione è tenuta a emanare la legislazione esecutiva entro tre anni dall’accettazione dell’iniziativa.
 
Secondo le ultime cifre ufficiali, contenute nella relazione che ogni due anni la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze effettua sulla base dei dati acquisiti presso i Cantoni, alla fine del 2012 le persone tassate secondo il dispendio erano 5634.  Nel 2012 il gettito totale fiscale dell’imposizione forfetaria ammontava a 695 milioni di franchi, 192 dei quali per le casse della Confederazione, 325 per quelle dei Cantoni e 178 per i Comuni. Non esistono dati più recenti a livello nazionale.
 
Intanto è delle ultime ore la notizia secondo cui il Consiglio federale ha deciso di respingere l’iniziativa popolare. Secondo l’organo costituzionale della confederazione elvetica, l’imposizione secondo il dispendio è uno strumento politico importante per la piazza economica svizzera e, in quanto tale, deve essere mantenuto. Inoltre è una metodologia che vanta una lunga tradizione storica soprattutto nella Svizzera occidentale. Una relazione dettagliata al riguardo è stata presentata dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. che, nelle ultime ore, ha presentato i motivi alla base della decisione.
 
Secondo i calcoli contenuti nella relazione del consiglio federale, il 76% di tutti coloro che sono soggetti all’imposizione secondo il dispendio vive in quattro Cantoni (Vaud, Vallese, Ginevra, Ticino). Tale abolizione, in base ai calcoli che sono stati effettuati a livello economico, potrebbe causare problemi soprattutto ai Comuni ubicati nelle regioni strutturalmente deboli che molto difficilmente potrebbero compensare le perdite di posti di lavoro e di gettito. Il Consiglio federale ritiene poi che i Cantoni debbano poter continuare a decidere se prevedere o meno l’imposizione secondo il dispendio. 
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