Ue: idee e criticità a confronto
per crescita e riforma della Pa

In Lussemburgo, Irlanda, Estonia e Finlandia bastano meno di 100 ore per completare gli adempimenti relativi alla dichiarazione dei redditi mentre in Repubblica ceca e Bulgaria occorrono più di 400 ore. In Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e Ungheria sono necessari meno di cinque giorni per avviare un'impresa mentre a Malta, in Polonia, Spagna e Austria occorrono più di 20 giorni. I Paesi a elevato livello di innovazione negli appalti pubblici sono la Danimarca (48% delle imprese), Cipro (45%) e Malta (40%) mentre in Ungheria soltanto il 6% delle imprese vende prodotti o servizi innovativi al settore pubblico.

Sono soltanto alcuni degli esempi citati oggi nel corso del convegno "La strada per la crescita: conseguire l'eccellenza in una pubblica amministrazione business-friendly" e organizzato dalla Commissione europea. Obiettivo dell'incontro è stimolare un dibattito su come rendere maggiormente efficienti e trasparenti le pubbliche amministrazioni in tutta Europa.

Il convegno, a cui partecipano ministri, responsabili politici, consulenti e protagonisti del settore industriale, ha permesso di individuare le principali criticità incontrate dall’industria nel rapporto con le Pubbliche Amministrazioni. Tra le maggiori difficoltà emerse, vi sono le disparità tra gli Stati membri che vanno dai tempi e dai costi necessari per avviare un’impresa al numero di ore richieste per gli adempimenti relativi alla dichiarazione dei redditi; le procedure amministrative e fiscali complesse per le imprese dell’Unione che si traducono in tempi lunghi per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi con l'impresa media dell’Unione europea occupata per 193 ore all'anno soltanto nelle procedure fiscali. 

Le conclusioni principali del convegno supporteranno la Commissione e gli Stati membri nello sviluppo di orientamenti strategici per garantire l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione e una migliore competitività industriale in tutta l’Unione europea. A fare da apripista la recente comunicazione della Commissione sul Programma di controllo dell'adeguatezza della regolamentazione (REFIT), in cui l’esecutivo illustra in modo concreto, settore per settore, dove intende intervenire per semplificare o ritirare gli atti legislativi comunitari, alleggerire gli oneri che gravano sulle imprese e agevolare l’applicazione di nuove e più appropriate forme di semplificazione amministrativa.