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Ue, stabile la black list fiscale.
Crescono i Paesi sotto monitoraggio

Primo check del 2022 sulle giurisdizioni extra Ue non cooperative

BANDIERA EUROPA

Adottate lo scorso 24 febbraio, le conclusioni del Consiglio dell’Economia e Finanza dell’Unione europea, composto dai ministri dell’economia degli Stati membri, confermano la quota dei Paesi non conformi alla governance fiscale in base ai criteri stabiliti dal Consiglio nel 2016.
Rimangono dentro Samoa americane, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini degli Stati Uniti e Vanuatu. Paesi extra-Ue che continuano a non rispettare gli standard minimi dei tre parametri stabiliti dall’Unione per valutare la cooperazione ai fini fiscali: trasparenza, equa imposizione e attuazione delle misure volte a prevenire l'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili.

Se le nove giurisdizioni non collaborative restano confermate rispetto al secondo semestre dello scorso anno, il gruppo “Codice di condotta”, responsabile delle decisioni del Consiglio oltre che del monitoraggio delle misure fiscali degli Stati membri dell’Ue, individua, al contempo, una serie di giurisdizioni cooperative che hanno preso impegni con l’Ue per apportare nuovi miglioramenti alle loro legislazioni in conformità ai principi europei di buona governance fiscale (allegato II delle Conclusioni del Consiglio sulla lista UE riveduta delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali). Il presidente del Gruppo tiene aperto, infatti, un dialogo regolare con i Paesi interessati. Se da un lato continua ad invitare i “nove” ad aprire un canale di comunicazione con il “Codice di condotta”, dall’altro promuove costantemente una relazione costruttiva fondata sulla concorrenza fiscale leale e sulla cooperazione con i suoi partner internazionali.
A questo proposito il consueto documento sullo stato di avanzamento evidenzia gli impegni di tali Paesi a riformare la loro legislazione per adeguarsi alle norme concordate in materia di buona governance fiscale. Rispetto alle precedenti conclusioni del Consiglio, risalenti al 5 ottobre 2021, nell’Allegato II sono entrati Bahamas, Belize, Bermuda, Federazione Russa, Isole Turks e Caicos, Isole vergini britanniche, Israele, Monserrat, Tunisia e Vietnam, portando a 25 il numero totale di giurisdizioni sotto monitoraggio Ue. In particolare, alcuni Paesi hanno assunto impegni relativi alle raccomandazioni del forum Ocse per l’effettiva attuazione dei requisiti di sostanza economica e degli standard minimi in materia di erosione della base imponibile e trasferimento degli utili. Molti partner hanno, inoltre, adottato misure per riformare o comunque migliorare i propri regimi fiscali.

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