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Uk: la tassa contro l’obesità
vale già 154 milioni di sterline

Le entrate della Soft Drink Industry Levy reinvestite in programmi per la salute dei bambini

sugar tax
In Gran Bretagna è tempo di fare i primi bilanci sull’introduzione della Soft Drink Industry Levy, ossia la tassa che colpisce chi produce, confeziona e importa le bevande ad alto contenuto di zucchero e che, nel gergo comune, viene chiamata, appunto, sugar tax. Londra l’ha introdotta lo scorso aprile, prevedendo due quote diverse da pagare: una standard rate di 18 pence per litro, per i soft drink con un contenuto di zucchero tra i 5 e gli 8 grammi per 100ml, e una higher rate di 24 pence per litro, per quelli con un contenuto pari o superiore a 8 grammi per 100ml.
 
Tanto zucchero soprattutto d’estate
A distanza di sette mesi l’Hmrc, l’Amministrazione fiscale britannica, ha già diffuso i primi dati. I produttori e i distributori di bevande contenenti zucchero hanno già versato nelle casse di Sua Maestà quasi 154 milioni di sterline. Dalle statistiche pubblicate risulta che gli operatori che si sono registrati e che hanno versato l’imposta sono stati 457, il che potrebbe significare che molti produttori nei due anni antecedenti l’introduzione della tassa si siano organizzati per ridurre significativamente la quantità di zucchero e salvarsi dall’imposizione. Ma ci sono altre informazioni importanti nel report dell’Hmrc. In primo luogo dai grafici pubblicati emerge che nei mesi estivi, da luglio a settembre, c’è stata un’impennata nel pagamento della tassa, 92,9 milioni di sterline, a fronte dei 61,4 milioni registrati da aprile a giugno. Un segnale importante anche per leggere le abitudini di consumo. Abitudini raccontate anche dalle percentuali di versamento legate ai grammi di zucchero presenti nelle bevande: in entrambi i trimestri le imprese hanno applicato nel 90% dei casi la higher rate, il che significa che le bevande zuccherate messe in commercio contengono in linea di massima più di 8 grammi di zucchero per 100ml.

La sugar tax non viaggia da sola
La tassa è stata introdotta dal governo britannico per combattere l’obesità, in particolare quella infantile, incoraggiando le imprese a ridurre il contenuto di zucchero nelle bevande prodotte. La Gran Bretagna ha uno dei più alti tassi di obesità tra i Paesi sviluppati, come emerge anche dall’ultimo rapporto dell’Ocse, e le bevande zuccherata sono la maggiore fonte di zucchero nella dieta dei bambini. La sugar tax si inserisce in una politica più ad ampio raggio, di cui fa parte anche la campagna One You, che spinge i sudditi di Sua Maestà a fare scelte migliori per la propria salute.

Una tassa che fa bene alla salute
Le entrate derivanti dalla Soft Drink Industry Levy saranno impiegate per realizzare attività di educazione fisica nelle scuole  primarie e 100 milioni di sterline andranno a rimpinguare le casse dell’Healthy Pupils Capital Found e altre somme a finanziare i Breakfast Club in oltre 1.700 scuole, una sorta di pre-scuola dove i bambini possono consumare una colazione sana insieme ai loro compagni.
 
 
 
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