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Schede Paese

Filippine

Il sistema di imposizione per le persone fisiche è progressivo e prevede sei scaglioni di reddito.

bandiera delle filippine

Lo Stato delle Filippine è una repubblica presidenziale, rappresentativa e democratica, in cui il presidente è, nel contempo, capo dello Stato e del governo. Il sistema politico-istituzionale ruota intorno a tre rami separati e sovrani di attività, benché interdipendenti: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario. Il potere legislativo è esercitato dal governo e dalle due camere, il Congresso-Senato (camera superiore) e la Camera dei Rappresentanti (camera bassa). Il potere esecutivo è esercitato dal governo, sotto la guida del presidente. Il potere giudiziario è esercitato dai tribunali. Al vertice del potere giudiziario si trova la Corte Suprema.

Tassazione delle persone fisiche
Un soggetto passivo è qualificato residente se risiede nelle Filippine per almeno 180 giorni in un anno di imposta. Tuttavia, sovente, la residenza è qualificata su fatti e circostanze valutate su base individuale. I contribuenti residenti sono tassati sul reddito ovunque prodotto, mentre i soggetti non residenti sono tassati sul reddito prodotto nelle Filippine in ragione della natura dell’imponibile (in questo caso il reddito viene assoggettato a ritenuta alla fonte operata dall’erogatore in qualità di sostituto d’imposta locale), ma non hanno titolo a fruire di talune detrazioni e deduzioni di natura strettamente personale riconosciute dall’ordinamento tributario domestico.
Tra gli oneri deducibili e detraibili rientrano i pagamenti di premi per assicurazioni sulla salute, le spese mediche sino a 10mila PHP (peso filippino), gli interessi connessi a mutui accesi per acquistare la prima casa, le erogazioni corrisposte per la festività natalizia ed altre ricorrenze celebrative sino a 5mila PHP, le spese per i pasti in occasione di lavori straordinari sino al 25% del salario minimo di base, il premio per l’incentivazione alla produttività convenuto con il datore di lavoro sino a 10mila PHP per anno, le erogazioni ricevute per i piani di pensionamento, assicurazione ed ospedalizzazione.
L’imponibile è determinato cumulando tutti i redditi percepiti, quali salario, stipendio, pensione, rendite, provvigioni, e indennità; canoni derivanti da proprietà sul territorio dello Stato; premi e compensi; dividendi, interessi e royalties.

Il sistema impositivo è progressivo. Gli scaglioni previsti per il periodo di imposta in corso sono i seguenti: 

REDDITO IMPONIBILE Aliquota marginale Importo fisso
Fino a 250.000 0 0
Da 250.001 a 400.000 20% 0
Da 400.001 a 800.000 25% 30.000
Da 800.001 a 2.000.000 30% 130.000
Da 2.000.001 a 8.000.000 32% 490.000
Da 8.000.001 35% 2.410.000

 Importi espressi in unità di PHP - Peso Filippino

Sulla base della riforma tributaria approvata a fine 2017, dal 1° gennaio 2023, gli scaglioni saranno i seguenti:

REDDITO IMPONIBILE Aliquota marginale Importo fisso
Fino a 250.000 0 0
Da 250.001 a 400.000 15% 0
Da 400.001 a 800.000 20% 22.500
Da 800.001 a 2.000.000 25% 102.500
Da 2.000.001 a 8.000.000 30% 402.500
Da 8.000.001 35% 2.202.500

 Importi espressi in unità di PHP - Peso Filippino
I soggetti passivi non residenti assoggettano i redditi prodotti nel territorio dello Stato filippino al medesimo sistema progressivo previsto per i residenti. I soggetti passivi stranieri che rivestono posizioni manageriali in specifiche società, quali società petrolifere e multinazionali (cosiddetti expatriate) assoggettano il proprio reddito lordo ad una aliquota del 15%. L’ordinamento giuridico filippino prevede una ritenuta del 20% su dividendi, interessi e royalties se il percettore non è residente e se non è stata sottoscritta una convenzione che dispone delle aliquote più favorevoli al contribuente.

Tassazione delle persone giuridiche
Una persona giuridica è considerata residente se ha la sede principale della attività e/o del management nelle Filippine, oppure se è stata costituita nel Paese ed è, pertanto, di diritto filippino.
Le società residenti sono tassate sui redditi ovunque prodotti, mentre i soggetti passivi non residenti sono tassati sul reddito realizzato nel territorio dello Stato. Le Filippine tassano i profitti maturati dalle stabili organizzazioni di una società estera e, seppur adottando il modello di Convenzione contro le doppie imposizioni proposto dalle Nazioni Uniti, il commentario Ocse è utilizzato dalle autorità locali al fine di dipanare dubbi interpretativi. L’implicazione principale è che le autorità locali considerano la presenza di una stabile organizzazione solo se la branch esegue dei servizi per un determinato periodo di tempo.
L’imponibile è determinato partendo dal risultato di esercizio, rettificato in applicazione delle norme che regolano la disciplina fiscale e contabile. In genere, le spese connesse all’attività produttiva sono deducibili ai fini fiscali. L’ordinamento interno prevede, per le società residenti, la possibilità di optare per il sistema di deducibilità forfetaria dei costi, denominato OSD – Optional Standard Deduction, il cui ammontare è pari al 40% del risultato lordo di periodo. Se il contribuente aderisce all’OSD, l’opzione è irrevocabile per l’esercizio di applicazione del menzionato regime forfetario. Le perdite possono essere riportate in avanti per 3 periodi di imposta, atteso che non ci siano stati modifiche sostanziali nella compagine degli azionisti. Non è previsto il c.d. carryback, ovvero riporto all’indietro delle perdite.

L’aliquota ordinaria vigente dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche è pari al 30%. Sono previste delle aliquote minori per enti che svolgono specifiche attività:

  • 10% per gli istituti privati costituiti con finalità educative e le istituzioni ospedaliere non-profit, atteso che i profitti derivanti dalle attività svolte non inerenti all’oggetto sociale ed esercitate con finalità commerciali non eccedano il 50% del risultato di periodo;
  • 0% (esenzione da imposta) per le istituzioni senza fini di lucro e con scopi educativi, in cui tutti gli assets sono impiegati in via esclusiva per la scolarizzazione e per tutte le altre organizzazioni non-profit.

I dividendi distribuiti da un soggetto residente a un percettore fiscalmente residente nelle Filippine sono esenti da imposta, viceversa si applica una ritenuta alla fonte del 30%. L’aliquota è inferiore se lo Stato di residenza del percettore ha stipulato un trattato contro le doppie imposizioni che prevede l’applicazione di una aliquota più favorevole, compresa fra 10% e 25%. Gli interessi attivi percepiti sia da soggetti passivi residenti che non residenti sono sottoposti ad una ritenuta alla fonte del 20%, oppure inferiore in presenza di un Trattato contro le doppie imposizioni. Infine, le royalties sono sottoposte ad una ritenuta del 20%, se ricevute da contribuenti residenti, oppure del 30%, se il percettore non è residente ed in assenza di una ritenuta convenzionalmente pattuita.

L’imposta sui capital gains percepiti dalle persone giuridiche prevede una aliquota del 15% che si applica sulle plusvalenze derivanti da cessione di azioni non quotate in borsa; le plusvalenze derivanti dalla vendita di titoli azionari quotati di società con partecipazione pubblica pari almeno al 10% del capitale sono tassate con una aliquota dello 0,5% del prezzo di vendita totale. È prevista l’esenzione da imposta in caso di cessione di titoli obbligazionari o altri titoli di debito che sono stati detenuti dal cedente per almeno 5 anni.
I capital gains derivanti dalla cessione di proprietà immobiliari non commerciali sono assoggettati ad una aliquota del 6%, applicata considerando il maggior valore fra il prezzo di vendita od il prezzo normale di mercato o fair value.

L’imposta sul valore aggiunto
L’imposta sul valore aggiunto colpisce le importazioni e la maggior parte delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi operate nel territorio dello Stato, prescindendo da ogni eventuale fine commerciale. L’aliquota ordinaria è pari al 12%.
L’ordinamento delle Filippine prevede che determinate operazioni siano assoggettate ad aliquota zero. Tra queste rientrano: le esportazioni; il trasporto di merci dalle Filippine in direzione di Paesi esteri e la vendita di energia rinnovabile.
Alcune operazioni sono invece considerate esenti, come, ad esempio, i servizi prestati dagli intermediari finanziari, la vendita di prodotti agricoli, la cessione di oro alla Banca Centrale Filippina (Bangko Sentral NG Pilipinas), la vendita di beni e servizi a favore di persone disabili, la vendita di beni e servizi a favore di persone anziane.
In generale, la registrazione dei contribuenti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto è richiesta quando il volume di affari registrato nel precedente periodo d’imposta, o quello stimato per il successivo periodo d’imposta, è maggiore di 3 milioni di PHP. L’ordinamento prevede che l’Iva riscossa sulle vendite dei beni e le prestazioni dei servizi rappresenti un debito verso l’Erario e la differenza positiva che risulta tra l'Iva riscossa su tutte le vendite (Iva a debito) e l'Iva pagata su tutti gli acquisti necessari per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale (Iva a credito) costituisce l'ammontare dell'imposta che deve essere corrisposta allo Stato. Qualora risulti un saldo negativo, il contribuente vanta un credito d’imposta che può essere chiesto a rimborso o compensato con altri debiti tributari, ove previsto.
La dichiarazione Iva mensile deve essere presentata entro il giorno 20 del mese successivo a quello cui si riferisce, mentre il modello trimestrale va presentato entro il giorno 25 del mese successivo al trimestre in esame. Non è prevista una dichiarazione annuale. Inoltre, dal 1° gennaio 2023, è stato previsto di semplificare le attività mediante l’inoltro esclusivo del modello trimestrale. L’ordinamento giuridico delle Filippine non prevede l’Iva di gruppo.

Dichiarazioni, obblighi strumentali e versamento delle imposte
Il periodo di imposta per le persone fisiche coincide con l’anno solare ed il modello dichiarativo deve essere trasmesso entro il 15 aprile dell’anno successivo al periodo di imposta cui si riferisce la dichiarazione. Il sistema prevede la presentazione di un modello unificato che cumula i redditi dei coniugi, benché il computo avvenga su base individuale. L’imponibile è, pertanto, suddiviso algebricamente fra i coniugi, senza distinguere fra chi lo abbia prodotto, e ciascuno provvede ad estinguere il proprio debito tributaria. Inoltre, se il contribuente produce reddito esclusivamente assoggettato a ritenuta alla fonte dal datore di lavoro, non ha l’onere di presentare la dichiarazione e tutti gli adempimenti tributari restano in capo al sostituto d’imposta. I datori di lavoro devono operare mensilmente una ritenuta alla fonte sugli emolumenti corrisposti ai dipendenti e versarla all’Erario entro il decimo giorno del mese successivo a cui la ritenuta si riferisce. Qualora il debito di imposta risultante dalla dichiarazione supera l’ammontare delle ritenute periodicamente subite, il saldo a debito deve essere versato nei termini di presentazione del modello di dichiarazione. Nel caso in cui l’imposta sia maggiore di 2mila PHP  è previsto il pagamento di due acconti di pari importo nel corso dell’anno di imposta. Il pagamento tardivo è punito con una sanzione pari al 25% dell’importo dovuto ed, inoltre, un tasso di interesse moratorio del 12% è applicato sull’imposta non pagata sino alla data di integrale versamento.

Il periodo di imposta delle persone giuridiche deve essere di 12 mesi e può coincidere con l’anno solare. Il soggetto passivo deve trasmettere, mediante uno specifico canale elettronico diretto con l’amministrazione finanziaria, delle dichiarazioni intermedie trimestrali entro il 15° giorno del mese successivo a quello cui si riferisce il trimestre e una dichiarazione finale entro il 15° giorno del quarto mese successivo al periodo di imposta cui il modello si riferisce. Il debito di imposta che emerge, considerando ciascuna dichiarazione intermedia, deve essere corrisposto entro 60 giorni dalla presentazione del modello. L’eventuale saldo a credito può essere richiesto a rimborso o essere scomputato da debiti di imposta dei successivi periodi. Parimenti alle persone fisiche, una sanzione pari al 25% dell’ammontare dovuto è comminata in caso di ritardo del pagamento ed un tasso di interesse moratorio del 20%, periodicamente determinato dalla Banca Centrale delle Filippine, è applicato sull’imposta non pagata sino alla data di integrale versamento.

Capitale: Manila
Lingua ufficiale: filippino, inglese
Moneta: peso filippino
Forma istituzionale: Repubblica

Relazioni internazionali
La convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali è stata firmata a Roma il 5 dicembre 1980 ed è entrata in vigore il 15 giugno 1990.
La modifica introdotta dalla legge di stabilità per il 2015, secondo cui una tassazione non inferiore al 50% di quella italiana può essere considerata adeguata, ha permesso alle Filippine di uscir fuori dalla black list Cfc, contenuta nel decreto ministeriale del 21 novembre 2001 e successive modifiche, emanato in attuazione dell'articolo 167 comma 4 del Tuir, avendo un livello di tassazione superiore al 50% di quello italiano. Le Filippine sono uscite anche dalla black list sulla indeducibilità dei costi, contenuta nel decreto ministeriale del 23 gennaio 2002 e successive modifiche, emanato in attuazione dell'articolo 110, comma 10 e 11 Tuir, per il fatto che, in base a quanto previsto dalla legge di stabilità 2015 (articolo 1, comma 678, legge 190/2014), è oggi nelle condizioni di garantire un adeguato scambio di informazioni.

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