Lo Stato, divenuto indipendente nel 1991 a seguito della fine dell’Unione Sovietica, ha dovuto creare ex novo un sistema fiscale. Subito dopo l’indipendenza venne infatti emanato un decreto sulla” tassazione delle imprese, associazioni e organizzazioni”. Nel 1995 venne emanato un nuovo decreto sulla “tassazione e altri pagamenti obbligatori all’erario” che regolava il sistema fiscale in Kazkhstan. Tale decreto aveva però solo una valenza generale e rimandava a istruzioni ministeriali per le informazioni sulle specifiche imposte. Solo nel 2002 con il “codice della Repubblica di Kazakhstan sulla tassazione e altri pagamenti obbligatori all’erario” venne licenziato un testo legislativo più completo. Tale Codice è stato poi sostituito da uno nuovo entrato in vigore nel 2018.
La moneta nazionale è il tenge kazaco. Ogni anno viene fissato un Indice Mensile di Calcolo (MCI) sulla base del quale vengono modificati i parametri non solo fiscali ma anche salariali, pensionistici, eccetera. Per il 2023 l'MCI è pari a 3.450 tenge.
Imposta sul reddito delle persone fisiche
L’imposta grava sui redditi percepiti da una persona fisica, indipendentemente dalla loro natura o luogo di pagamento. Per i residenti sono considerati imponibili tutti i redditi di qualsiasi provenienza mentre per i non residenti solo quelli di fonte kazaca. Un contribuente si intende residente se è presente nel Paese per più di 183 giorni nel corso dell’anno. Sono esenti da imposta una serie di redditi elencati dalle leggi tra cui: gli interessi sui titoli di Stato e i dividendi ricevuti da persone fisiche residenti o non residenti nel caso in cui le partecipazioni siano detenute da più di tre anni e non derivino da attività estrattive (minerarie e petrolifere) in Kazakhstan. Inoltre è possibile dedurre un importo “standard” annuo (pari a 168 volte l'MCI), i contributi previdenziali obbligatori e volontari, le spese mediche e gli interessi sui mutui bancari per l’acquisto o la costruzione di una abitazione.
È prevista un’aliquota di tassazione fissa del 10% per tutti i redditi (dal 2023 l’aliquota per i dividendi è salita al 10% dal precedente 5%). Anche per i non residenti l’aliquota sul reddito da lavoro è del 10% mentre l’aliquota sui dividendi, royalties, interessi plusvalenze è del 15% e per tutti gli altri redditi del 20% (a meno che non sia indicato diversamente nei relativi accordi contro le doppie imposizioni).
I datori di lavoro e coloro che effettuano specifici pagamenti sono obbligati a fungere da sostituti di imposta e a praticare le dovute ritenute. Per quanto riguarda i redditi non soggetti a tassazione alla fonte, invece, il contribuente deve provvedere a presentare la dichiarazione dei redditi entro il 31 marzo dell’anno successivo quello di riferimento e versare l’imposta dovuta entro il 10 aprile. Dal 2021 è in corso un processo che, entro il 2025, porterà tutti i contribuenti a dover presentare la dichiarazione dei redditi per tutti i redditi e le proprietà.
Imposta sul reddito delle società
L’imposta, che ha subito una importante riforma nel 2022, è dovuta dalle persone giuridiche residenti o non residenti con l’eccezione delle istituzioni dello Stato. Essa grava su tutti i redditi delle società residenti e solo su quelli di fonte kazaca per le società non residenti. Si è considerati residenti se si è istituiti secondo la legge kazaca o se il luogo di amministrazione e gestione della società è nel Paese.
Il reddito imponibile è calcolato come differenza tra il totale dei ricavi e proventi e i costi connessi alla produzione del reddito e di cui la legge permette la deduzione.
La valutazione dell’inventario viene effettuata in accordo con i criteri di calcolo internazionali (IFRS) ed in particolare sono utilizzabili i metodi del FIFO (First In First Out), del prezzo medio e di specifica identificazione. I dividenti e le plusvalenze per la cessione di partecipazioni sono esenti da tassazione se non derivano da attività estrattive effettuate nel Paese e se le partecipazioni sono detenute da almeno tre anni. Quelli derivanti da attività estrattive lo sono, sotto particolari condizioni, solo se le imprese da cui derivano svolgono anche attività di lavorazione successiva all’estrazione.
Con la riforma del 2022 l’esenzione per i dividendi ricevuti da soggetti non residenti è sostituita da una imposta al 10%. Gli interessi passivi verso terzi non correlati e non residenti in Paesi a fiscalità privilegiata sono generalmente deducibili mentre sono presenti delle limitazioni per i pagamenti verso soggetti correlati. In particolare il rapporto tra debiti e capitale sociale non può essere superiore a 4, rapporto incrementato a 7 nel caso di debiti con imprese finanziarie. Gli ammortamenti vanno effettuati secondo percentuali fissate dalla legge per tipologia di bene. Le detrazioni per servizi intangibili provenienti da soggetti correlati non residenti è limitata al 3% del reddito imponibile. Le perdite possono essere riportate in avanti per un periodo di 10 anni. Le perdite derivanti dalla vendita di attività non ammortizzabili possono essere utilizzate solo a compensazione di redditi della stessa natura.
Sono previsti regimi semplificativi per le imprese di più ridotte dimensioni.
A partire dal 1 gennaio 2015 sono esenti dall’imposta sui redditi (e da quella sui terreni e le proprietà) i soggetti impegnati nei cosi detti “progetti di investimenti prioritari” ossia quelli realizzati in specifici settori, in aree identificate dalla legge e di valore non inferiore a 2 milioni di MCI.
Il reddito imponibile è soggetto ad una aliquota del 20% con l’eccezione delle aziende agricole per le quali è prevista un’aliquota agevolata al 6%.
Le stabili organizzazioni di soggetti non residenti devono pagare un’imposta aggiuntiva pari al 15% del reddito al netto dell’imposta sui redditi già versata. In alcuni accordi contro le doppie imposizioni l’imposta aggiuntiva è ridotta del 5%.
Per i residenti è prevista un’aliquota unica del 15% per le ritenute alla fonte nei casi di pagamenti previsti dalla legge. Per quanto riguarda i non residenti invece si applicano le aliquote descritte nella seguente tabella.
Tipo reddito | Aliquota |
Dividendi, interessi e royalties | 15% |
Premi di assicurazione | 15% |
Premi di riassicurazione | 5% |
Servizi internazionali di trasporto | 5% |
Altri redditi | 20% |
Per dividendi, interessi e royalties l’aliquota cresce al 20% se il ricevente risiede in un Paese a fiscalità privilegiata. Nel caso di accordi contro le doppie imposizioni sono applicate le aliquote previste convenzionalmente.
Il contribuente deve provvedere mensilmente al pagamento di acconti sulla base del reddito dell’anno precedente per poi presentare la dichiarazione entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento e versare l’eventuale saldo entro il 10 aprile. Sono esentati dal versamento degli acconti mensili i contribuenti nei primi due anni di attività e quelli di piccole dimensioni (ricavi inferiori a 325mila volte l’MCI).
Imposta sugli immobili
L’imposta grava sul valore degli immobili così come stimato dall’amministrazione fiscale e prevede aliquote differenti a seconda della natura del contribuente. In generale per persone giuridiche è pari al 1,5%, per gli imprenditori individuali e le persone giuridiche che applicano il regime semplificato allo 0,1%. Per le persone fisiche è invece previsto un complesso sistema di calcolo della base imponibile basato sull’ampiezza, la localizzazione dell’immobile, la tipologia, il tipo di utilizzo e altri parametri. Sulla base imponibile viene poi applicato un sistema di scaglioni con aliquote progressive che vanno da un minimo dello 0,05% a un massimo di 2.946.600 tenge più il 2% che si calcola sull’importo oltre i 450 milioni di tenge. L’imposta è pagata a rate trimestrali con l’eccezione delle persone fisiche che la pagano annualmente entro il 1° ottobre dell’anno cui l’imposta si riferisce.
Imposta sui terreni
L’imposta grava sui terreni non edificati con un importo calcolato per ettaro secondo tabelle differenziate per destinazione, localizzazione, tipologia di terreno e accesso all’acqua. A ciascun terreno viene poi assegnato un punteggio di qualità cui corrisponde nella specifica tabella l’importo dovuto. La dichiarazione deve essere presentata entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento e i versamenti vanno effettuati trimestralmente.
Social Tax
Viene pagata da imprese residenti o non residenti, ditte individuali e professionisti. Per le imprese l’aliquota è dell’9,5% sul totale delle spese per il personale comprendenti i salari e ogni altri tipo di beneficio. Per le ditte individuali ed i professionisti l’importo a pari a due volte l’Indice Mensile di Calcolo per ciascun addetto (compresi i soci lavoratori). Poiché l’imposta grava unicamente sui datori di lavori questi non possono rivalersi attraverso trattenute sugli stipendi dei lavoratori.
Imposta sul valore aggiunto
L’imposta è applicata sulle importazioni e sulle transazioni interne di beni e servizi. Sono obbligati a registrarsi come contribuente Iva tutte le persone giuridiche e gli imprenditori individuali che abbiano ricavi superiori a 20mila MCI (124.184 volte nel caso di imprenditori individuali) nell’anno precedente a quello di riferimento. Sono inoltre obbligati alla registrazione tutte le società straniere che forniscono beni o servizi on line. In generale l’aliquota è del 12% mentre per le esportazioni e i servizi di trasporto verso l’estero e la vendita di alcuni beni all’interno delle aree economiche speciali è prevista un’aliquota allo 0%. Alcuni beni e servizi tra cui quelli finanziari, culturali e sanitari e le compravendite immobiliari sono invece esenti.
L’imposta dovuta si calcola deducendo quella pagata in fase di acquisto da quella ricevuta alla vendita. Tale deduzione può essere effettuata solo per transazioni imponibili e unicamente dai contribuenti registrati. Qualora il contribuente svolga sia operazioni esenti che imponibili il contribuente può scegliere tra due diverse modalità per effettuare la deduzione. La prima modalità consiste nel distinguere, attraverso la tenuta di apposite contabilità, le operazioni dei due tipi e deducendo solo l’Iva relativa a quelle imponibili. Il secondo metodo consiste in un sistema di pro rata in cui l’Iva viene detratta in proporzione al rapporto tra ricavi per operazioni imponibili ed il totale dei ricavi.
L’imposta viene calcolata e i versamenti sono effettuati su base trimestrale.
Regime di tassazione sulle attività estrattive
Il settore minerario ed estrattivo in generale rappresenta un aspetto primario dell’economia Kazaca, per questo è sempre stato oggetto di specifiche norme anche in campo tributario.
L’imposta sull’estrazione mineraria si applica all’utilizzazione del sottosuolo per l’estrazione di idrocarburi, di metalli solidi e di altri prodotti del sottosuolo. L’imposta viene calcolata sulla base della quantità di metallo estratta valorizzata secondo i loro prezzi internazionali cui viene applicata un’aliquota differente per ogni materiale.
Per le società che estraggono petrolio e gas è previsto una sovrattassa sull’eccesso di profitti ossia sulla parte di utile che eccede del 25% le detrazioni consentite per tale norma. A questo è applicata un’aliquota progressiva che va dal 10% al 60%.
Zone economiche speciali
Sono state create 13 zone economiche speciali con lo scopo di attrarre gli investimenti, favorire la creazione di un’efficiente industria manifatturiera orientata all’esportazione e introdurre nuove tecnologie. Ciascuna di queste aree è specializzata in un diverso settore economico (estrazione, manifattura, tecnologie informatiche, chimica, turismo ecc) per cui le caratteristiche specifiche variano da caso a caso. In generale, comunque esse prevedono l’esenzione (o forti riduzioni) dell’imposta sui redditi, l’esenzione dall’iva e da altre imposte (come quella sulla proprietà) e favorevoli trattamenti doganali.
Rapporti internazionali
Il Paese ha stipulato trattati contro le doppie imposizioni con circa 55 Paesi. La Convenzione tra l’Italia ed il Kazakhstan per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali è stata firmata a Roma il 22 settembre 1994 e ratificata con legge n. 174 del 12 marzo 1996 (in vigore dal 26 febbraio 1997).
Il Kazakhstan non è considerato a fiscalità privilegiata secondo il nostro ordinamento in quanto non rientra nella lista contenute nel decreto ministeriale del 4 maggio 1999 per quanto riguarda rispettivamente le persone fisiche e tantomeno rientra nelle condizioni di cui all’attuale disciplina sulla società estere controllate. Nel 2020 è entrata in vigore nel Paese la Convenzione multilaterale per l’attuazione di misure relative alle convenzioni fiscali finalizzate a prevenire l’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti dell’Ocse (il cosiddetto Strumento multilaterale). Il Kazakhstan aveva aderito al Quadro inclusivo Beps nel 2017.
Capitale: Astana
Lingua: kazakho (lingua di Stato), russo (lingua ufficiale)
Moneta: tenge kazaco (Kzt)
Forma istituzionale: repubblica presidenziale
Fonti
Dentons: “Global tax guide to doing business in Kazakhstan”
KPMG: “Doing business in Kazakhstan: tax highlights”
Deloitte: “International tax: Kazakhstan highlights 2022”
EY: “Doing business in Kazakhstan”
“Kazakhstan: Mining Tax Guide”
PWC: “Kazakhstan”
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