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Basilicata

Convegno a Matera sugli studi di settore

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Si è tenuto ieri a Matera il convegno "Gli studi di settore: da strumento di adeguamento a strumento di accertamento", organizzato dalla direzione regionale Entrate della Basilicata e dall'Ordine dei dottori commercialisti di Matera. A dare il via i lavori i presidenti degli ordini professionali locali, Antonio Longo e Giovanni Romagnini, e il sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze, Mario Lettieri.
Il direttore regionale Entrate, Silvia Guarino, ha introdotto e coordinato gli interventi dei relatori, sottolineando l'opportunità dell'incontro, teso a comprendere il ruolo e l'evoluzione degli studi di settore.
Il direttore aggiunto dell'Accertamento, Rossella Orlandi, ha presentato le novità in materia introdotte dall'ultima Finanziaria. Ha evidenziato, innanzitutto, l'incremento della platea dei soggetti interessati: su un totale di 5,6 milioni di soggetti operanti in Italia, solo 40-50mila ne saranno esclusi; ciò, a seguito dell'aumento del limite di volume di affari per l'applicazione degli studi, innalzato a 7,5 milioni di euro, e delle limitazioni delle cause di esclusione.
La novità sicuramente più rilevante riguarda i nuovi indici di normalità economica, utilizzati da Gerico per la definizione del ricavo o compenso stimato per l'attività specifica svolta che, con gli indicatori tradizionali, fornirà un unico elemento di riferimento per la congruità. Gli indicatori di normalità sono indici di assoluta trasparenza, che permettono di individuare anomalie economiche ben precise, da sottoporre poi a ulteriore approfondimento.
Orlandi si è poi soffermata sugli aspetti sanzionatori, sulla valenza probatoria degli studi di settore, sul contraddittorio preventivo. Villiam Rossi, direttore centrale Accertamento, ha definito gli studi di settore come strumento, innanzitutto, di riferimento per il contribuente. Due gli aspetti sottolineati: la necessità che i dati dichiarati dai contribuenti siano affidabili e che il contraddittorio diventi occasione di un confronto costruttivo tra le parti. Il risultato di Gerico - ha proseguito Rossi - è un punto di partenza, spetta poi al contribuente presentare prove documentate che consentano di modellare i dati alle sue reali caratteristiche economiche.
 

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