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Campania

Anche in Campania il Fisco scende "in spiaggia"

Scoperti 80 mila euro di ricavi in nero in uno stabilimento del casertano che dichiarava perdite

Giorni caldi in Campania, i controlli dell’Agenzia delle Entrate sbarcano sui litorali e fanno emergere evasione fiscale, lavoratori in nero e “furbetti del no profit”. Oltre 60 i funzionari del Fisco impegnati in 150 controlli verso stabilimenti balneari, alberghi, pizzerie, ristoranti, gelaterie e società di ormeggio e rimessaggio.

Positivi gli esiti della campagna antievasione estiva, che ha portato alla scoperta di lavoratori in nero e finti enti no profit. Copiosa anche la documentazione extra-contabile, che lascia presupporre notevoli volumi di ricavi sottratti all’imposizione, gravi irregolarità nella tenuta delle scritture contabili, mancata emissioni di scontrini fiscali e omissione nella registrazione dei corrispettivi.
 
L’operazione ha permesso anche di acquisire elementi utili per l’applicazione degli studi di settore.
Ecco il dettaglio per provincia:
 
Napoli - I primi a finire sotto la lente del Fisco sono stati gli stabilimenti balneari, gli alberghi ed i ristoranti. Positivi gli esiti dei controlli che hanno fatto emergere lavoratori in nero, ricavi non dichiarati e dati incongruenti ai fini degli studi di settore. Per gli stabilimenti balneari il dato più diffuso è stata una sottofatturazione dei ricavi in rapporto alla capacità ricettiva risultante dalle concessioni demaniali.
 
Salerno - Nel salernitano, l’attività si è concentrata sui pontili e sugli stabilimenti balneari delle principali località turistiche del litorale. Una attenzione particolare è stata rivolta anche ai “furbetti del no profit”, ovvero ad alcune associazioni che, pur dichiarando la natura di enti non commerciali ed avvalendosi dei benefici di legge specificatamente previsti, in realtà risultavano svolgere vera e propria attività commerciale aperta al pubblico. Significativo il caso di un noto circolo esclusivo del salernitano, in realtà ristorante con servizio di attracco e rimessaggio barche che, sottoposto a controllo, ha evidenziato risultati interessanti sul versante del recupero fiscale.
 
Caserta - Anche sul litorale domizio l’attenzione si è focalizzata su alberghi e stabilimenti balneari. Per questi ultimi, a fronte di redditi medi dichiarati di circa 10.000 euro annui, sono stati constatati rilievi che evidenziano redditi mediamente quattro volte superiori.
In un caso, in particolare, il controllo ad uno stabilimento, che dichiarava una perdita di esercizio di 4.000 euro, ha portato alla scoperta di ricavi in nero per circa 80.000 euro. Sono emerse anche alcune anomalie gestionali, quali la contabilizzazione di incassi nel periodo autunnale maggiori di quelli del periodo estivo.
 
Avellino e Benevento - Battute anche le località turistiche delle zone interne. Nella rete del Fisco sono, infatti, cadute alcune aziende agrituristiche dell’avellinese e del beneventano, e “finte” associazioni culturali.
 
“Siamo soddisfatti dei risultati degli interventi di questi giorni – dichiara il Direttore regionale, Enrico Sangermano – che tuttavia rientrano nella ormai consolidata, costante e più incisiva azione dell’Agenzia delle Entrate sulla via del recupero dell’evasione”. “Combattere l’evasione fiscale in un settore di punta per l’economia campana quale è quello turistico  - prosegue Sangermano - vuole dire innanzitutto difendere dalla concorrenza sleale le tante aziende oneste operanti nel settore turistico e ristabilire il rispetto delle regole fiscali, che assume una importanza tanto maggiore in un periodo di crisi economica”.

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