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Emilia Romagna

Bologna, incontro tra Entrate e associazioni di categoria

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Un confronto "chiaro, onesto e corretto" tra Agenzia delle entrate e associazioni di categoria. Questo l'obiettivo dell'incontro sugli studi di settore tenutosi a Bologna il 15 giugno. Villiam Rossi, direttore centrale Accertamento, e i rappresentanti delle maggiori associazioni presenti sul territorio regionale hanno parlato di congruità fiscale e di contenzioso tributario. Cna, Ascom, Confesercenti, Api, Unindustria di Bologna, Confartigianato, Confindustria hanno partecipato all'incontro consolidando una collaborazione inter-istituzionale che, almeno in Emilia-Romagna, non si è mai interrotta. Nel corso del dibattito Villiam Rossi ha più volte sottolineato uno degli obiettivi prioritari dell'Agenzia: migliorare la qualità degli accertamenti, piuttosto che la quantità. Non accertamenti automatici, né di massa, ma scelta mirata delle posizioni da sottoporre a controllo. Rossi ha inoltre affrontato la questione degli studi di settore, affermando che lo scostamento da essi non implica direttamente l'essere sottoposti ad accertamento. Tale circostanza trova conferma dai dati relativi ai periodi d'imposta dal 1999 al 2002, per i quali, rispetto ai 200-300 mila soggetti in contabilità semplificata che sono risultati non-congrui in ciascun anno, soltanto il 13% circa è stato interessato dai controlli dell'Agenzia.
Rilevante è il problema "dell'affidabilità dei dati": molti di coloro che dovrebbero aderire agli studi si auto-escludono; in altri casi i dati dichiarati non rispecchiano le effettive condizioni di esercizio dell'attività, essendo congrui per il livello di ricavi, ma incoerenti con gli indici di coerenza. Queste anomalie vengono in parte intercettate dai nuovi indicatori di normalità economica, con conseguente probabile ampliamento per l'anno 2006 della platea dei soggetti non congrui ai risultati degli studi di settore.
Il direttore dell'Accertamento è intervenuto anche a proposito della valenza presuntiva degli studi di settore, puntualizzando che non si può indicare a priori una soglia minima di scostamento tale da escludere la possibilità di accertamento.
Ha continuato, poi, affrontando questioni più operative come il contraddittorio tra contribuente e ufficio, la preparazione tecnica dei funzionari addetti ai controlli, alla quale l'Agenzia presta molta attenzione con la predisposizione di percorsi formativi da avviare anche congiuntamente ai funzionari delle associazioni di categoria, la ridefinizione delle funzioni degli Osservatori provinciali.
Al seguito un dibattito con i rappresentanti regionali e provinciali delle associazioni di categoria da cui è emersa l'esigenza di un confronto continuo con l'Agenzia delle entrate.
"L'evasione fiscale in Italia - ha concluso Rossi - è elevata e per combatterla è necessaria la collaborazione tra Amministrazione finanziaria e associazioni di categoria: l'evasore, infatti, danneggia sia la collettività, non versando le imposte, sia la categoria di appartenenza, attuando una concorrenza sleale".
 

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