Lo step successivo è la rilevazione dell’impatto delle azioni formative sulla persona prima e sull’organizzazione dopo, accompagnando il processo di trasferimento e di consolidamento delle conoscenze dopo l’erogazione del corso: un passo fondamentale in questa direzione è l’introduzione, prevista nei prossimi mesi, di un sistema informatizzato di rilevazione dell’efficacia formativa. Un ulteriore contributo, nel panorama della pubblica amministrazione, è stato fornito da Stefano Tomasini, Direttore Generale del Servizio dipartimentale del personale presso la Ragioneria dello Stato. In aggiunta agli strumenti classici di valutazione della formazione, è in fase di progettazione un sistema informatico di valutazione degli apprendimenti e dell’impatto della formazione (Si.P.For.); un altro elemento innovativo segnalato da Tomasini è il “Campus RGS”, una piattaforma e-learning che affianca la formazione d’aula, consentendo un sostanziale abbattimento delle spese. La necessità di superare una visione classica della formazione limitata al contesto dell’aula, concepita come “interruzione” del lavoro quotidiano, a vantaggio di una formazione continua, è stata al centro dell’intervento di Franco Amicucci, fondatore di Ax Amicucci. Le attività formative, secondo Amicucci, devono aprirsi il più possibile alle nuove tecnologie e alle soluzioni innovative (e-learning, internet, on the job, palestre formative, project work), utilizzare linguaggi familiari (il gioco, le immagini, la pubblicità, il libro) e svilupparsi per link più che in modo sequenziale, adattandosi alla pluralità di destinatari e di argomenti.
Sul concetto di Rete e sulla “teoria del connettivismo” si è soffermato anche Roberto Battaglia, Responsabile del Servizio Formazione di Intesa San Paolo: la conoscenza rimane nelle reti, viene scambiata attraverso le relazioni interpersonali, per cui diventa determinante riuscire a intercettare questi flussi di conoscenza e coinvolgere gli stessi discenti nella creazione di “prodotti formativi”, in primo luogo accelerando i processi di relazione, analizzando le competenze e i comportamenti, infine valutando l’impatto e i risultati della formazione. La sfida è quella di isolare il contributo della formazione nel miglioramento delle performance, correlando gli input formativi ai risultati ottenuti: una misurazione costosa e complessa, ristretta finora a pochi casi. L’intervento conclusivo, a cura di Antonella Ravaioli, responsabile formazione di Coop Adriatica, ha ripercorso le principali attività realizzate sul versante della formazione e della valutazione dell’efficacia. Le tipologie fondamentali riguardano la formazione obbligatoria e quella tecnico-merceologica: una linea di sviluppo è invece rappresentata dalla formazione “istituzionale”, incentrata sui valori aziendali, alla quale si tende a dare un peso crescente. Dopo il dibattito, nel pomeriggio i partecipanti hanno visitato il Monastero di San Benedetto, suggestivo complesso rinascimentale, che in base a un protocollo di intesa firmato nel 2007 da Ministero dell’Economia e Finanze, Agenzia del Demanio e Comune di Ferrara, diventerà sede del Centro nazionale di formazione dell’Agenzia delle Entrate, una scuola di alta specializzazione per dirigenti e funzionari dell’amministrazione finanziaria.