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Friuli Venezia Giulia

Fiscalità di vantaggio, Entrate e Regione a convegno a Trieste

Il punto sulle politiche nazionali e regionali allo scopo di facilitare il rilancio dell'economia

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Fiscalità di vantaggio come indispensabile strumento di ripresa ed occasione di rafforzamento dell’intesa tra Istituzioni. È questo il messaggio che Rossella Orlandi, Direttore dell’Agenzia, e Debora Serracchiani, Governatore del Friuli Venezia Giulia, hanno concordemente sostenuto venerdì 13 marzo nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate e dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia nel salone di rappresentanza della Presidenza della Regione. L’occasione è stata propizia per fare il punto sulle politiche realizzate a livello nazionale e regionale allo scopo di facilitare il rilancio dell'economia: la fiscalità di vantaggio rappresenta infatti un efficace mezzo per generare attrattività e fronteggiare la concorrenza di Paesi conformati a differenti regimi di tassazione.
 
Francesco Peroni, Assessore regionale alle Finanze, ha aperto i lavori illustrando la rotta che Stato e Regione stanno seguendo con il ricorso ai rispettivi strumenti normativi, e cioè redistribuendo il prelievo fiscale alle imprese che operano sul territorio, avendo riguardo alle specificità del tessuto economico, in questo caso quello regionale.
 
Cinzia Romagnolo, Direttore regionale dell’Agenzia delle entrate del Friuli Venezia Giulia, nell’anticipare l’analisi dei relatori sulle normative, statali e regionali, tese a un minore prelievo tributario, ha osservato che esiste una vera e propria “economia della conoscenza”: in questo ambito l’Italia, pur collocandosi nel 2014 all’11° posto nella speciale classifica europea, ha visto incrementare le domande di registrazione di brevetti all’European patent office, l’Ufficio europeo dei brevetti. Per giungere a ciò occorre rafforzare la correlazione tra fedeltà fiscale ed efficienza del settore pubblico. È necessario pertanto che anche sul territorio si rafforzi il confronto tra Istituzioni, per garantire un bilanciamento tra un prelievo equo e certo, per le entrate, e servizi efficienti ed adeguati, per le spese.
 
Carlo Dapelo, Presidente dell’Associazione nazionale dei Garanti del contribuente, oltre a ringraziare della presenza in sala i Garanti della Valle d’Aosta e della Sicilia, ha espresso l’auspicio che sia la legge nazionale sia la normativa introdotta a livello regionale possano produrre gli auspicati benefici.
 
Debora Serracchiani, Presidente della Regione, nel proprio intervento non ha potuto prescindere dal ricordare che il Friuli Venezia Giulia è una regione di confine al centro dell’Unione europea e che la mancanza di un’effettiva armonizzazione dei sistemi fiscali non può che innescare criticità originate proprio dalle “diverse fiscalità”. La leva fiscale, se ben utilizzata, può così rappresentare uno strumento di attrattività territoriale: la legge regionale 3/2015 “RilancimpresaFVG” ha l’ambizione di essere una norma quadro sulla revisione delle politiche industriali che contiene, necessariamente, un aspetto dedicato al fisco. In questi anni difficili il Presidente ricorda che le imprese regionali che “hanno retto” alla crisi sono state di due tipi: quelle che si sono rivolte a mercati diversi rispetto a quelli a cui normalmente si rivolgevano e quelle che negli ultimi 5 anni hanno investito in ricerca e sviluppo. Questa analisi ha spinto ad incentivare l’attrattività territoriale con lo sforzo di ridurre l’Irap per quelle imprese che si stabiliscono in FVG nonché di incentivare quelle che fanno ricerca e sviluppo, in coordinamento con l’azione del Governo. Un ultimo intervento di stimolo è quello di agevolare gli investitori facendo comprendere chi è il giusto interlocutore, creando così un’agenzia degli investimenti in Friuli Venezia Giulia, garantendo un solo front office alle imprese e dando vita a quella burocrazia positiva capace di essere uno strumento di crescita per il territorio.
 
La tavola rotonda è poi continuata con l’intervento di Rossella Orlandi. Il Direttore dell’Agenzia delle entrate ha concordato con il Presidente della Regione sulla centralità della leva fiscale e ha rammentato la connotazione positiva al termine “burocrazia”, concetto il cui significato è quello di rispondere alla legge: in tal modo la certezza del diritto corrisponde alla stabilità di un Paese.
Il Direttore ha posto quindi l’accento sull’importanza dell’investire nella ricerca e nello sviluppo anche in termini di sviluppo dell’occupazione. L’avere investito nella formazione dei giovani e vederli andare all’estero per valorizzare gli studi che hanno concluso in Italia rappresenta un’evidente dispersione dell’investimento in cultura che è stato profuso.
Rossella Orlandi ha poi proseguito illustrando nei dettagli il dettato normativo, delineando le differenze con la normativa precedente, relativamente al credito d’imposta, dando così evidenza al sistema “incrementale” e triennale della attuale legge, diversamente dall’incremento annuale proprio del precedente strumento normativo. Il convegno ha rappresentato per il Direttore Orlandi l’occasione per ricordare che l’Agenzia è un'amministrazione moderna che, fornendo risposte rapide e servizi puntuali, è in grado di cogliere le reali esigenze del Paese. Un'Agenzia, ha ribadito, non a caccia dell'errore, ma dell'evasione vera, che è il fattore di crisi per eccellenza delle aziende sane rispetto a coloro i quali evadono.
 
Il dibattito ha poi proseguito con Paolo Viola, Ragioniere generale della Regione, il quale si è soffermato, anche grazie alla lunga esperienza vantata nella macchina amministrativa regionale, sulla normativa del Friuli Venezia Giulia a beneficio della fiscalità di vantaggio.
 
Tamara Trevisan, capo ufficio accertamento e riscossione della Direzione regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Agenzia delle entrate, ha ampiamente sviluppato l’architettura dei tre istituti (credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, patent box e start up innovative), senza peraltro trascurarne i complessi risvolti contabili e dichiarativi. Trevisan non ha mancato di sottolineare come gli introdotti benefici possano concretamente favorire la crescita economica del paese, lo sviluppo tecnologico, gli investimenti e i livelli occupazionali.
 
Dario Stevanato, professore ordinario di diritto tributario presso l’Università degli studi di Trieste, nel proprio intervento ha preso le mosse proprio dalla patent box, presente nella quasi totalità dei paesi europei, per operare interessanti confronti e comparazioni nelle diverse declinazioni dello strumento negli altri Paese dell’Unione.
 
Paolo Centore, dello studio P. Centore & Associati, Genova, Roma e Milano, ha preso in esame il caso Ceric-Eric e le sue caratteristiche innovative che lo contraddistinguono. Il consorzio, creato dalla Commissione europea con sede a Trieste, presso Area Science Park, aggrega centri che sviluppano e mettono a disposizione dei ricercatori e delle industrie i più avanzati strumenti analitici per la caratterizzazione e lo sviluppo innovativo di materiali, come la luce di sincrotrone, la risonanza magnetica, la spettroscopia con neutroni e la microscopia elettronica.
 
Giovanni Mameli, dello studio Fantozzi & Associati, in sostituzione del funzionario alla Direzione Generale concorrenza della Commissione europea di Pier Paolo Rossi-Maccanico, ha esplorato le opportunità e i limiti di una fiscalità regionale orientata allo sviluppo; ha poi presentato in anteprima una mappa interattiva dei regimi di patent box in Europa.
 
A conclusione dei lavori, l’auspicio comune è stato quello di poter replicare in futuro eventi della specie, tesi a valorizzare l’efficacia delle norme poste in campo per lo sviluppo dell’economia e la precisa convergenza delle Istituzioni interessate.
 
 

 
 
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