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Friuli Venezia Giulia

Trieste, palazzi storiciper le sedi delle Entrate

Gli uffici della Direzione Regionale da febbraio trasferiti presso l’ex Fabbrica birra Dreher

l’ex Fabbrica birra Dreher
Il 14 febbraio 2011 la sede della Direzione Regionale del Friuli Venezia Giulia si è trasferita da viale Miramare 7 a via Giulia 75. La ricerca dell'immobile è iniziata nel 2008 con lo scopo di selezionare un edificio idoneo per ospitare gli uffici della Direzione regionale. A fine 2010, con la collaborazione dell'Agenzia del Demanio, l'Agenzia delle Entrate ha concluso un accordo con l'Ente proprietario, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, per ottenere la disponibilità dell'immobile.

Palazzo Parisi
La Direzione Regionale aveva sede fino al 14 febbraio 2011 in viale Miramare 7 in un fabbricato occupato quasi completamente dall'Agenzia delle Entrate per 3.250 mq. Alcuni uffici erano ubicati nell'edificio adiacente di viale Miramare 5 per altri 600 mq.
L'edificio di viale Miramare  7, denominato Palazzo Parisi, è un palazzo signorile situato nel centro storico della città di Trieste la cui costruzione fu completata nel 1907 su un progetto di data 19 aprile 1905 dell'architetto Friedrich Schachner di Vienna per la famiglia Parisi. La famiglia Parisi, nel 1807, aveva fondato una società di case di spedizione e agenti marittimi a Trieste. La società nel corso del secolo XIX e XX assunse importanza e dimensioni internazionali, con filiali e corrispondenti in tutto il mondo; è tuttora operante e gestita dai discendenti della stessa famiglia.

Palazzo Parisi è un edificio concepito nello stile neoclassico, presenta pianta rettangolare con corti interne. Si compone di quattro piani fuori terra e termina con una balaustra che corre lungo tutto il perimetro del tetto. L'edificio è arricchito da una serie di elementi decorativi: cornice con motivo decorativo a greca al primo piano, finestre con festoni in rilievo e con timpani sormontati da sculture, colonnato corinzio nella parte centrale della facciata che si imposta sul balcone balaustrato del piano nobile, portale di ingresso ad arco incassato con testa d'uomo (panduro) e stemma della famiglia Parisi in chiave di volta. L'interno presenta ampi saloni di rappresentanza, elementi architettonici di pregio, quali colonne e sculture nell'accesso e nella scalinata principale, stemma della famiglia e iscrizione del motto "PERSEVERANDO VINCIS".
Nel 1985 il fabbricato è stato dichiarato immobile di interesse artistico e storico.

Il palazzo di via Giulia 75, ex Fabbrica birra Dreher
Dal 14 febbraio 2011 la Direzione Regionale del Friuli Venezia Giulia ha sede nel palazzo di via Giulia n. 75, denominato anche ex Fabbrica birra Dreher (o ex malteria-birreria Dreher). Questo edificio è oggi inserito nell'isolato compreso tra la Rotonda del Boschetto, via Pindemonte, via Giulia e via dei Bonomo, isolato che coincide con l'area una volta occupata dalla fabbrica di birra Dreher, demolita nel 1986. Dei vari edifici che costituivano il grande complesso industriale resta oggi solo l'edificio di via Giulia 75 che era la costruzione principale della fabbrica.

La costruzione del complesso produttivo si deve all'iniziativa di alcuni imprenditori triestini che con atto costitutivo redatto il 10 luglio 1865 danno vita alla "Prima Società per la fabbricazione della birra". Nel Comitato Fondatore sono presenti diversi importanti esponenti del mondo triestino dell'epoca (Elio Morpurgo, Pasquale Revoltella, Francesco Gossleth, Ermanno Lutteroth) e si trovarono altrettanto importanti soci sostenitori (Banca Rotschild di Parigi, la compagnia di sicurtà marittima Azienda Assicuratrice). I lavori per la costruzione della fabbrica iniziarono il 29 maggio 1865, la fabbrica venne ultimata in tempi da record da più di 1.000 operai ed inaugurata il 15 gennaio 1866 alla presenza del Governatore, del vescovo e del podestà.

Per la progettazione vengono incaricati ingegneri ed architetti competenti nel settore, tra cui Carlo Voelckner, ingegnere di Praga esperto nella costruzione di fabbriche di birra, e le opere sono affidate all'architetto Giovanni Berlam. La fabbrica viene realizzata secondo le tendenze architettoniche tipiche degli insediamenti industriali della seconda metà dell'Ottocento con cubature regolari e proporzionate con l'ambiente circostante. Questa architettura industriale, e il fabbricato di via Giulia 75 ne è un esempio, mirava a sviluppare la crescita di una periferia industriale che potesse essere integrata ed inserita nel contesto urbano; un'architettura industriale dotata di un suo "civile decoro".

L'edificio di via Giulia 75 ha una pianta rettangolare molto allungata; nella parte centrale presenta  due piani fuori terra, mentre alle estremità l'edificio si eleva per tre piani con delle torrette di forma poligonale. Le finestre sono disposte a coppie sovrapposte nel numero di una coppia per piano. La scelta di localizzare l'insediamento industriale in zona semiperiferica, fuori dal centro cittadino, è dettata da una serie di motivi collegati allo sviluppo e all'organizzazione urbana di Trieste nella seconda metà del XIX secolo:
- creazione di un nuovo polo industriale, alternativo rispetto a quelli esistenti e capace di avere un'autonoma forza di attrazione;
- esistenza di spazi disponibili per le attività e per il transito delle merci;
- prossimità ad una delle principali vie di accesso alla città del 1850.

Vicende storiche
La "Prima Società per la fabbricazione della birra" iniziò la produzione ma entrò in crisi nei primi anni di attività. Al fine di coprire le perdite che si stavano registrando (un passivo di 180.000 fiorini), la proprietà decise di accettare l'offerta di acquisto del viennese Anton Dreher, nipote del fondatore della Dreher in Austria. Rimasta chiusa per parecchi mesi la fabbrica viene riattivata nel gennaio 1870 con il nome di Dreher e dal 1870 al 1874 vengono introdotti delle innovazioni particolari: lavori di ampliamento della fabbrica e diversi lavori di ammodernamento tra i quali spicca l'installazione, nel 1877, del primo compressore frigorifero ad ammoniaca, inventato da Carl Von Linde. Con la prima guerra mondiale e i debiti maturati dalla famiglia Dreher nella sottoscrizione dei debiti di guerra la società italiana si trovò in difficoltà. La società fu infine assorbita dai produttori di birra Pedavena nel 1928 e - sotto il marchio Dreher - crebbe fino a raggiungere la massima espansione negli anni '60 e a diventare il secondo produttore italiano di birra. A metà degli anni '70 la fabbrica fuoriuscì dal gruppo Pedavena ed entrò in crisi.
Nel 1976 veniva cessata la produzione e dopo dieci anni tutti gli edifici, ad eccezione dell'edificio di via Giulia, vennero demoliti per far spazio ad un centro commerciale inaugurato nell'ottobre del 1991 e a nuovi edifici ad uso residenziale e terziario.
In questo periodo l'edificio di via Giulia 75 venne internamente ristrutturato ricavando nel corpo centrale tre piani rettangolari molto allungati con corridoio centrale e pareti mobili divisorie, per accedere ai tre piani è stata praticata un'apertura nel basamento della torretta occidentale per collocare il nuovo portone d'ingresso. L'immobile ora utilizzato dall'Agenzia delle Entrate risulta perfettamente idoneo alle esigenze di uffici amministrativi per un totale di 3.300 mq. distribuiti su tre piani.

BIBLIOGRAFIA

Silvio Rutteri, Trieste, storia ed arte tra vie e piazze. Da San Giusto ai borghi nuovi, Edizioni LINT, Trieste, 1981

Quaderni del Centro regionale di catalogazione dei beni culturali, Architettura del Novecento nel Friuli-Venezia Giulia, Villa Manin di Passariano - Centro di catalogazione dei beni culturali , 1989

Antonio Trampus, Vie e piazze di Trieste moderna. Toponomastica stradale e topografia storica, Edizioni "Italo Svevo", Trieste, 1989

Paolo Guglia, Armando Halupca, Enrico Halupca, Sotterranei della città di Trieste, Edizioni LINT, Trieste, 2002


 

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