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Liguria

L’Agenzia delle entrate presente al convegno sulla parità di genere

Il 6 e il 7 ottobre, la direzione regionale della Liguria ha partecipato all’incontro “ Parole come finestre: il mondo che verrà” organizzato dalla Federazione italiana donne arti professioni affari

foto convegno

Il convegno ha aperto una riflessione sull'importanza di un uso responsabile e non discriminatorio del linguaggio nei diversi ambiti della società, riservando uno spazio all’Agenzia delle entrate testimone dell’impegno che anche la pubblica amministrazione ha assunto verso tematiche orientate al superamento degli stereotipi di genere e verso la promozione delle pari opportunità. In rappresentanza dell’Agenzia sono intervenuti Andrea Amelotti e Tiziana Matturro, rispettivamente, il responsabile e una funzionaria dell’area di staff della direzione regionale della Liguria.

Dopo i saluti istituzionali rivolti dalla presidente nazionale Fidapa bpw Italy, Fiammetta Perrone, a una platea composta da cittadini e giovani generazioni, l’evento è entrato nel vivo delle tematiche sulle parità di genere con tre interventi moderati dalla consigliera di parità della Regione Liguria, Laura Amoretti. Le relazioni hanno posto l’accento sull’importanza di un linguaggio chiaro come forma di inclusione, sul ruolo che il linguaggio ha nel promuovere e consolidare la parità di genere e sull’importanza di “educare” i giovani a un uso non discriminatorio del linguaggio per evitare di creare gabbie mentali, che fin dall’infanzia condizionano il percorso evolutivo di ciascuno di noi.

La seconda parte della mattinata ha aperto il confronto a due testimonianze maturate in diversi ambiti lavorativi, uno pubblico e l’altro privato, che hanno declinato in modalità differenti l’approccio all’uso di un linguaggio consapevole. In ambito privato si è parlato di leadership gentile, intesa come capacità di un leader di guidare un gruppo di persone verso obiettivi raggiungibili, comunicando nel modo migliore.
Nel contesto della pubblica amministrazione, l’Agenzia delle entrate ha fornito una panoramica sulle iniziative intraprese per la valorizzazione delle pari opportunità e per contrastare tutte le possibili forme di discriminazioni e ha presentato e commentato le Linee guida per l’uso di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere”, documento realizzato nel 2020 da funzionari e funzionarie dell’amministrazione in collaborazione con il Cug (Comitato unico di garanzia).
Nella premessa, è stato esaminato il contesto culturale interno in cui le linee guida sono nate. Un contesto, già da anni, molto sensibile alla promozione della parità di genere sia in ambito organizzativo, con una significativa attribuzione di posizioni di vertice alle donne, sia in ambito di accesso concorsuale a ruoli e funzioni amministrative un tempo riservati prevalentemente agli uomini e oggi, invece, aperti in larga misura alle donne, anch’esse protagoniste del progresso e dello sviluppo economico sociale del paese. E su quest’ultimo aspetto, è stato bello ricordare alle giovani generazioni presenti in aula che l’accesso delle donne ai concorsi pubblici è una conquista femminile che si deve alla giurista, attivista e scrittrice italiana, Rosanna Oliva de Conciliis, conosciuta per aver vinto, nel 1960, il ricorso presso la Corte costituzionale, dopo il rifiuto, in quanto donna, del ministero dell'Interno di ammetterla al concorso per la carriera prefettizia.

Tre gli aggettivi utilizzati per la presentazione delle linee guida: “limpide, chiare ed equilibrate”, così come definite nella prefazione dal presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini. L’Agenzia delle entrate ha, infatti, voluto commentare il testo evidenziando con i tre aggettivi le sue peculiarità dirette a non imporre soluzioni formalistiche, bensì valutazioni di buon senso, nella consapevolezza che il genere grammaticale e il genere sessuale non sempre coincidono e che la chiarezza di un testo va di pari passo con la valorizzazione delle differenze di genere, poiché anche con un linguaggio chiaro e lineare si crea inclusione.
La relazione è, quindi, proseguita con riferimenti ad alcuni esempi pratici ripresi dalle linee guida e contestualizzati per riflettere insieme sulle formule più adatte a gestire la parità di genere nel linguaggio scritto. Anche in questo caso, i diversi contesti di riferimento in cui sono state inquadrate soluzioni finalizzate a dare visibilità al genere femminile piuttosto che a oscurare entrambi i generi hanno ricondotto l’attenzione sull’opportunità di utilizzare il buon senso nella scelta dei sostantivi, e di avere tolleranza nei confronti di oscillazioni linguistiche per conferire chiarezza ai testi. L’Agenzia ha quindi contribuito a ricordare alla platea che anche attraverso l’uso di un linguaggio non discriminatorio e chiaro si consolida una cultura sociale equa e rispettosa delle differenze di genere.

Sul tema, vedi anche gli articoli “ “Parole giuste” per testi inclusivi al centro del webinar Entrate-Cug e Funzionaria, femminile singolare: quando l’inclusione passa per le parole”.

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