Quasi 2 milioni e mezzo di euro recuperati, tra minor credito Iva accertato e imposte dirette evase, è il risultato di una serie di operazioni di verifica condotte dall’ufficio di Milano 2 nei confronti di una società operante nel settore del commercio all’ingrosso di metalli ferrosi. Il controllo effettuato per l’anno d’imposta 2004 ed esteso, successivamente, agli anni 2003 e 2005, ha consentito di rilevare che la società, nel triennio preso in esame, ha contabilizzato fatture per operazioni attive fittizie per oltre 7 milioni di euro e per operazioni passive fittizie per oltre 8 milioni di euro. Il meccanismo messo in atto per frodare il fisco, attraverso la maturazione di rilevanti crediti Iva da utilizzare in compensazione, prevedeva da parte della società la creazione di fatture d’acquisto false assoggettate a Iva, compensate con fatture di vendita o note di credito, anch’esse fittizie, non assoggettate a Iva. In riferimento alla sola imposta sul valore aggiunto sono stati rilevati crediti non spettanti per 1.100.000 euro, mentre, per le imposte dirette l’evasione ammonta a circa 1.360.000 euro.
La verifica è stata portata a termine anche grazie alla collaborazione degli uffici delle Entrate di Torino 1 e di Brescia 2, che hanno effettuato i riscontri relativi alle operazioni messe in atto dalla società nei confronti dei presunti clienti e fornitori, che sono comunque risultati estranei all’operazione fraudolenta.
Milano 2: scoperte fatture false per oltre 15 milioni
