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Lombardia

Terzo settore: un convegno a Milano sui profili fiscali

Enti non commerciali e associazioni sportive dilettantistiche al centro di un dibattito tra partner istituzionali

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Confronto, riflessione e collaborazione. Sono questi i tre elementi che esprimono al meglio la logica dei lavori del convegno “Enti non commerciali e associazioni sportive dilettantistiche: profili fiscali” che si è tenuto ieri, a Milano, presso il teatro Angelicum.

L’incontro nasce da una collaborazione fra la Direzione regionale delle Entrate della Lombardia, l’Agenzia per il Terzo settore, l’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Milano, il Codis (coordinamento dei commercialisti del nord Italia), il Coni Lombardia. L’obiettivo dichiarato dall’incontro fra i prestigiosi partner istituzionali era di aprire una riflessione sul variegato mondo dell’associazionismo non profit nell’intento di porre delle basi di chiarezza e rafforzare un dialogo diretto fra soggetti che, a vario titolo, si occupano delle organizzazioni di utilità sociale.

Obiettivo centrato, a questo punto, a giudicare dai riscontri dei partecipanti sugli argomenti discussi nel corso del simposio.
I lavori sono stati aperti dall’intervento di Alessandro Solidoro, che ha sottolineato l’importanza del dialogo diretto fra istituzioni con finalità convergenti. Solidoro, inoltre, ha sottolineato le attività svolte dal’Ordine per garantire ai proprio iscritti un costante aggiornamento professionale, elemento fondamentale per assicurare la professionalità del commercialista.

Successivamente ha preso la parola il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia, Carlo Palumbo, il cui intervento ha abbracciato più specificamente il tema del terzo settore e ha riguardato l’importanza che tale forma di economia riveste per il nostro Paese. Carlo Palumbo, in particolare, ha descritto l’associazionismo non profit come un universo complesso, vitale, in continua evoluzione. La grande rilevanza delle organizzazioni non lucrative, nelle parole del direttore, risiede sia nelle finalità solidaristiche che attraverso tali forme di aggregazione è possibile raggiungere, sia nella crescente importanza economica e occupazionale di cui sono protagonisti tali soggetti.  Il terzo settore è un mondo degno della massima attenzione e considerazione, nei confronti del quale il ruolo dell’Agenzia è prevalentemente di servizio. Il ruolo di controllo che l’amministrazione finanziaria è istituzionalmente tenuta a svolgere rappresenta la migliore garanzia per tutti quei soggetti che operano nella chiarezza dei fini di solidarietà e nel rispetto della normativa.

Successivamente ha preso la parola il Presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore, Stefano Zamagni, il quale si è concentrato sul tema cruciale dell’utilità sociale. Zamagni, in particolare, ha discusso con la platea del concetto di “valore aggiunto sociale” che proprio attraverso l’associazionismo è possibile produrre a beneficio della collettività. Esistono, nella parole del professore, due tipologie di non profit: uno di natura redistributiva, di stampo anglosassone, e una produttiva, tipicamente italiana.
Il “prodotto” di quest’ultima forma si sostanzia in valore aggiunto che non è inquadrabile né nella cornice dell’impresa vera e propria, né nell’attività volontaria intesa come cultura del dono. La terza via delle Onlus, una forma di impresa “civile”, è destinata secondo Zamagni a crescere esponenzialmente trainata dal modificarsi del sistema di welfare.  

Ermanno Werthammer, coordinatore del Codis, ha sostanzialmente ribadito l’interesse degli esperti contabili per il tema dell’associazionismo. L’impegno dei professionisti deve essere massimo, sia in termini di preparazione professionale, sia in termini di studio dei fenomeni connessi al sociale. Anche nelle parole di Wethammer il ruolo del commercialista è, infatti, cruciale per assicurare all’associazione di perseguire i lodevoli scopi nel rispetto delle norme. 

L’intervento di Pier Luigi Marzorati, presidente del Coni Lombardia e bandiera della pallacanestro nazionale, ha avuto come oggetto il riconoscimento del fine solidaristico svolto dallo sport. Le discipline che il comitato olimpico rappresenta non hanno, rifletteva Marzorati, un solo scopo ludico. Al contrario lo sport è disciplina, aggregazione, socialità, rispetto per le regole, conoscenza e padronanza di se stessi.

Don Lorenzo Simonelli, Avvocato Generale della Diocesi milanese, ha poi portato la propria testimonianza in quanto rappresentante di uno dei soggetti maggiormente impegnati nel mondo del sostegno sociale.Simonelli ha esordito dicendo che “la Chiesa ha bisogno dei commercialisti”. L’intento di Don Lorenzo, in altri termini, era di richiamare l’attenzione sull’importanza della conoscenza e della preparazione professionale nell’approccio alle diverse strutture giuridiche in cui può svilupparsi la solidarietà sociale. Il ragionamento dell’Avvocato generale era riferito alla particolarità della Chiesa ma il concetto è, in effetti, estendibile a tutto un mondo che, come detto, si presenta in maniera estremamente variegata.

Dopo gli interventi introduttivi, la giornata è proseguita con le relazioni tecniche. Vincenzo Busa, in particolare, ha ricostruito la legislazione nazionale di settore per porre dei punti fermi alla discussione su cui il resto dei relatori si sono successivamente concentrati.
Tra gli altri è intervenuto il Professor Raffaello Lupi, noto esperto nazionale di diritto tributario, che con il suo linguaggio semplice e diretto ha presentato alla platea alcune interessanti riflessioni che avevano come perno il concetto di “consumo collettivo”.
La giornata, moderata da Elio Silva de Il Sole 24 Ore, si è chiusa con l’intervento tecnico di Vincenzo Gentile, capo ufficio accertamento della Direzione Regionale della Lombardia.

Gentile ha presentato alcuni schemi “patologici” studiati dalle Entrate proprio a tutela delle forme di associazionismo sano.   

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