“Pagare le tasse in una società è segno di grande civiltà”: non è la dichiarazione di uno statista, ma il primo verso di una filastrocca di un alunno della scuola “Poggiofranco-Fiore-Tauro” di Bari, dove l’Agenzia delle entrate-Riscossione e l’Agenzia delle entrate hanno presentato il progetto Fisco e scuola per seminare legalità il 30 ottobre, il 7 e l’8 novembre.
Giunto al suo terzo anno di attuazione, il progetto si concretizza in centinaia di lezioni tenute insieme dai dipendenti delle due Agenzie, in tutta Italia, lo scopo è far capire ai ragazzi che lo Stato non è un’entità astratta, ma la più grande delle comunità di cui tutti i cittadini fanno parte, con diritti e doveri, tra cui quello tributario.
Nel corso delle tre lezioni nell’istituto barese i funzionari degli uffici finanziari si sono confrontati con ragazzi di prima media inferiore e quinta elementare, quindi, alunni molto giovani con i quali il colloquio è stato particolarmente costruttivo, partendo dal Quaderno interattivo per le scuole primarie che costituisce, insieme al Quaderno per le scuole secondarie, il materiale didattico di Fisco e scuola per seminare legalità.
I ragazzi di Bari hanno creato, alla fine delle lezioni, filastrocche, fumetti e cartelloni a testimonianza del fatto che capire perché è giusto pagare le tasse, se spiegato con un linguaggio adeguato e l’ausilio del Quaderno, è alla portata di tutti e, quindi, anche dei bambini, anzi, forse soprattutto dei bambini.
La filastrocca continua infatti “tutti i soldi son ben spesi, se per tutti noi li usi”: per bambini e ragazzi molto giovani il concetto di collettività è ancora immediato – “tutti noi” – perché vivono quotidianamente all’interno di comunità (la famiglia, la classe, gli amici, la squadra di calcio o di pallavolo), che si prendono cura di loro e nello stesso tempo esigono il rispetto di alcune regole.
Le rime proseguono con vari esempi di buon uso del denaro della collettività, per la collettività stessa: il parco per i bambini, l’ospedale per i nonnini, la scuola più bella e la fontana che zampilla. Il parco, la scuola, l’ospedale per i nonni sono luoghi che i giovanissimi conoscono bene e di cui apprezzano il valore.
La conclusione della filastrocca è quasi ovvia: “tutto questo puoi ottenere, se paghi le tasse e fai il tuo dovere”. Chiaro, quindi, il senso del dovere tributario, il collegamento tra i servizi per tutti e le risorse che servono per finanziarli.
L’altra conclusione cui sono arrivati i bambini della Poggiofranco è che chi si sottrae al dovere tributario si comporta ingiustamente: di solito, nei loro fumetti, i personaggi si parlano gentilmente, uno spiega a cosa servono le tasse e l’altro corre a pagarle. A volte, invece, si legge una forma di censura, non molto velata: chi non paga è brutto e mascherato, oppure il gelataio che non rilascia lo scontrino viene direttamente rimproverato. I nostri messaggi passano e i bambini li interpretano attraverso la loro esperienza.
Entrate e Riscossione insieme a Bari per tre lezioni ai giovanissimi
Alla fine degli incontri gli alunni si sono cimentati nella creazione di filastrocche, fumetti e cartelloni per far capire l’importanza delle tasse per la collettività
