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Sardegna

Amichevole Fisco-calcio: incontro nel segno del dialogo

Un convegno per sensibilizzare il mondo del calcio dilettantistico sulle agevolazioni e gli obblighi tributari

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In campo insieme per diffondere la conoscenza del pianeta Fisco tra le società di calcio dilettantistico. È questo l’obiettivo del convegno organizzato ieri a Cagliari dal Comitato regionale sardo della Federazione Italiana Giuoco Calcio - Lega Nazionale Dilettanti in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Un’occasione utile per fare il punto sulle regole fiscali applicabili al settore del calcio non professionistico, dagli adempimenti e agevolazioni ai meccanismi di controllo e anti-abuso.
Ad aprire l’incontro il presidente del Comitato regionale della Lega Nazionale Dilettanti, Andrea Delpin, seguito dal responsabile fiscale della stessa Lega, Edmondo Caira, che si è soffermato sugli adempimenti a carico delle associazioni, sottolineando l’importanza di un confronto aperto e sistematico tra il mondo del calcio dilettantistico e gli organi dell’Amministrazione finanziaria. In platea i dirigenti e i responsabili amministrativi delle società sarde militanti nei campionati di serie D, Eccellenza, Promozione, I, II e III Categoria, nelle competizioni nazionali di calcio a cinque e calcio femminile e nella serie C1 di calcio a cinque.
L’incontro è stato poi animato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate della Sardegna, Libero Angelillis, dal responsabile dell’Ufficio Consulenza della Direzione regionale, Massimiliano Mercuro, e dal responsabile dell’Ufficio Controlli della Direzione provinciale di Cagliari, Antonello Frongia. Dopo una breve introduzione del direttore regionale, la parola è passata a Mercuro, che ha tracciato il quadro delle agevolazioni di cui godono le società sportive dilettantistiche sul fronte delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap, con particolare riferimento alla legge 398/1991. Un trattamento di favore cui si accompagna una serie di obblighi che le società devono rispettare per non perdere i benefici previsti dalle norme agevolative. Al capitolo dei controlli era dedicato l’intervento di Frongia, che ha fatto una panoramica sui meccanismi di verifica messi in moto nei confronti delle associazioni a più alto rischio di evasione. «La strategia adottata per i controlli – ha spiegato il direttore regionale delle Entrate, Angelillis – è tesa ad individuare le situazioni di maggior rischio di evasione, in particolare nel campo delle sponsorizzazioni e della pubblicità, in modo da salvaguardare la maggioranza delle associazioni “sane”, che lavorano ogni giorno sul campo per far crescere lo sport dilettantistico».
Uno spazio ad hoc è stato dedicato ai problemi sollevati dal mondo dell’associazionismo calcistico alle prese con gli adempimenti fiscali. Dalla differenza tra sponsorizzazione e pubblicità alla tracciabilità dei pagamenti, dalla contabilità separata per l’attività commerciale alle conseguenze della mancata iscrizione nel registro del Coni. Una rassegna che ha messo in evidenza l’importanza di sensibilizzare il settore del calcio dilettantistico sulla conoscenza della normativa tributaria, con l’obiettivo di avvicinare al Fisco un mondo eterogeneo, che si affida in prevalenza all’attività di dirigenti societari volontari – piccoli imprenditori, commercianti, impiegati – che operano a livello locale e non hanno una conoscenza specialistica della materia.

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