Giorni caldi in Toscana, con i funzionari dell’Agenzia delle Entrate che approdano in diverse località turistiche della regione per scovare l’evasione fiscale che “non va in vacanza”. Stabilimenti balneari, porti, ristoranti, trattorie, bar, gelaterie, locali notturni, alberghi e campeggi.
Queste le strutture nel mirino degli agenti del fisco, che lavorano per esercitare un’azione di controllo nei confronti degli operatori del settore turistico presenti nel territorio del demanio marittimo, ma anche per raccogliere elementi utili a ricostruire il reddito dei clienti sotto l’ombrellone. La finalità è infatti duplice: da un lato rintracciare situazioni di evasione da parte di esercenti attività turistico-ricettiva, dall’altro evidenziare situazioni di contribuenti che sostengono spese elevate non sempre in linea con il reddito dichiarato.
La campagna antievasione è in corso in tutta la Toscana e ha già prodotto risultati, con il riscontro di significativi scostamenti tra i volumi d’affari realizzati e/o i redditi dichiarati e quelli potenzialmente ricostruibili sulla base degli elementi raccolti. Ecco qualche dettaglio sull’attività delle province costiere:
Massa Carrara. Sul litorale che si estende a nord della Versilia, nel mirino delle Entrate sono finiti stabilimenti balneari e campeggi. Venticinque gli accessi eseguiti nei confronti di stabilimenti balneari situati nei comuni di Montignoso, Massa e Carrara; cinque invece gli accessi mirati nei confronti di campeggi siti nel comune di Massa.
Lucca. Obiettivo puntato sulle rinomate ed esclusive località turistiche della Versilia, che attirano in alcune strutture una clientela particolarmente facoltosa, con controlli su cinque importanti stabilimenti balneari situati tra Viareggio e Pietrasanta. Altro punto di attenzione il porto di Viareggio, che presenta un numero elevato di posti barca anche di medio-grandi dimensioni. Qui l’intervento degli 007 del fisco è volto ad acquisire sia dati sulla capacità potenziale della struttura (pontili, fronti d’accosto, piazzali a terra, tipo di fondale e profondità, numero posti di ormeggio, lunghezza massima imbarcazioni ecc.), sia tutti gli elementi utili alla ricostruzione del volume d’affari del concessionario (come ad esempio: flusso di clienti di passaggio, rapporti con armatori, cantieri, agenti marittimi, utilizzo di servizi tecnici/legali e assicurativi specializzati), nonché dati dei clienti utilizzatori (fatture, tipo di imbarcazione ecc).
Pisa. Proseguono anche nel 2010 i controlli che annualmente investono le coste pisane. Sette gli stabilimenti balneari passati al setaccio quest’estate, con un maggior imponibile accertato di oltre 275 mila euro (sia ai fini imposte dirette che IVA), ai quali si sommano due alberghi con centro benessere, per un maggior imponibile accertato di ben 922 mila euro (ai fini delle imposte dirette) e di 803 mila euro (ai fini IVA). Risultati significativi, se si considera che il litorale pisano è frequentato prevalentemente da clientela locale a bassa propensione di spesa.
Livorno. Quattro ristoranti, tre bar, due stabilimenti balneari, una gelateria, un albergo, una sala da ballo e un campeggio: sono ad oggi i numeri della calda estate livornese, che ha già portato ad accertare maggiori ricavi per un totale di oltre un milione di euro, con tre casi che avrebbero addirittura dichiarato gestione in perdita. A ciò si aggiungono trenta controlli in corso su stabilimenti balneari della zona di Piombino e dell’Isola d’Elba e quindici accessi per il controllo studi di settore effettuati su altrettanti ristoranti e bar.
Grosseto. La verifica su uno stabilimento balneare, che ha portato a un consistente recupero d’imposta derivante da ricostruzione dei ricavi, è l’inizio di una serie di controlli in programma nelle prossime settimane. Fari accesi anche sul porto di Marina di Grosseto, dove sono state acquisiti fatture e contratti di locazione dei posti barca.
Fisco: estate calda per i furbetti della Versilia
Da Grosseto a Massa Carrara, le tappe toscane della campagna antievasione delle Entrate
