Si è parlato di federalismo fiscale al convegno organizzato dall'agenzia delle Entrate e dall'Università di Trento a cui ha partecipato oggi, nella sessione della mattina, Maurizio Leo, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, Antonino Gentile, direttore regionale del Trentino oltre che docenti delle Università di Padova, Trento e Girona, in Spagna. Graduale eliminazione dell'Irap, fiscalità di vantaggio per le regioni del Sud, decentramento delle risorse umane degli uffici finanziari e integrazione delle banche dati, sono questi i quattro pilastri sui quali, secondo Leo deve reggersi la riforma in senso federale dello Stato italiano. Il disegno di legge-delega sul federalismo fiscale, approvato da ultimo in Senato e che sta compiendo il suo iter parlamentare, non è altro che un'attuazione di quanto disposto dall'articolo 119 della Costituzione. "Dobbiamo pensare che a fronte di maggiori spese per i Comuni e gli enti locali è necessario responsabilizzare gli amministratori locali anche sul fronte delle entrate. - ha affermato Leo - Finora i Comuni spendevano ma i tributi erano imposti dallo Stato. Questo sistema non può più reggere". Nel suo intervento Leo si è soffermato sul fenomeno dell'evasione fiscale definita "un forte fenomeno di massa. Come la si combatte? Bisogna che ogni addetto ai lavori partecipi al contrasto all'evasione fiscale. Per fare questo, la via da seguire è l'integrazione delle banche dati dei vari e diversi enti a livello locale e centrale. In questo modo, le attività degli specialisti della Guardia di finanza e dell'agenzia delle Entrate si possono concentrare, in particolare, sul contrasto all'elusione fiscale. E infine si può puntare sulle indagini finanziarie senza che però ogni movimentazione di prelievo sul conto corrente del professionista, se non giustificato, diventi necessariamente presupposto di un'operazioni illecita". Ad animare la giornata con contenuti tecnici, gli interventi di Alessandra Magliaro, Università di Trento, su "Modelli di federalismo fiscale: un quadro di sintesi", di Maria Luisa Esteve Pardo, Università di Girona, su "L'esperienza spagnola", di Luca Antonini, Università degli studi di Padova, su "Ipotesi di sviluppo del sistema tributarioa italiano" e di Lorenzo Del Federico, Università di Chieti e Pescara, su "Principi del coordinamento tributario".
Sull'attuazione del prelievo in chiave federale è, invece, intervenuto il direttore dell'agenzia delle Entrate del Trentino, Antonino Gentile. "La complessità delle problematiche gestionali e la presa d'atto delle diverse realtà amministrative devono essere un dato da tenere sempre presente nel costruire la nuova architettura federale." Da questa premessa, l'intervento di Gentile si è indirizzato verso conclusioni che riportiamo di seguito: "In un sistema tributario a dimensioni di massa e multilivello bisogna conformare le esigenze di autonomia con quelle di funzionalità del sistema. Semplificazione, efficienza e trasparenza nell'amministrazione dei tributi spingono verso un governo unitario delle azioni di accertamento e riscossione o comunque verso una forte cooperazione interistituzionale. Non a caso, l'articolo 19 del disegno di legge delega sul federalismo fiscale, nel dettare i princ?pi e i criteri direttivi relativi al sistema gestionale dei tributi e delle compartecipazioni, vincola gli organi dello Stato, delle Regioni e degli enti locali competenti in materia tributaria alla previsione di adeguate forme di collaborazione. Ciò per definire tra di essi le modalità gestionali, operative, di ripartizione degli oneri e degli introiti di attività di recupero dell'evasione, prefigurando delle strutture unitarie per la gestione dei tributi. Solo così sarà possibile garantire uniformità di indirizzi e di comportamenti operativi su tutto il territorio nazionale e la massimizzazione dell'efficacia delle azioni di accertamento e riscossione". "Per assicurare un livello di entrate fiscali adeguato alle esigenze finanziarie, non è, però, sufficiente una buona azione di contrasto all'evasione. - ha aggiunto Gentile - Occorre, anche e preliminarmente, una diffusa e qualificata rete di servizi al contribuente, che agevoli il massimo livello di adempimento spontaneo agli obblighi fiscali. E' altrettanto evidente che il grandissimo numero di utenti impone una particolare attenzione alla messa in sicurezza della gestione delle banche dati (il solo sistema di collegamento web Siatel viene utilizzato da 9400 enti e da 60000 utenze). Opererebbe, in questa direzione, un'incisiva regolazione di flussi di trasferimento dei dati da e verso l'Anagrafe tributaria e delle procedure per disciplinare modalità di accessi, sistemi di autenticazione, abilitazioni ed autorizzazioni agli utenti, che accompagni la transizione verso la realizzazione del sistema unico integrato della fiscalità".
A Trento un convegno per parlare di federalismo fiscale
L'iniziativa è stata un' importante occasione di dibattito e di confronto fra le diverse istituzioni
