Presente anche il Direttore Provinciale delle Entrate di Verona Antonino Ettore Lecito.
Dopo Padova, Venezia, Vicenza, Belluno e Treviso, Verona è il sesto capoluogo veneto a sottoscrivere il patto antievasione con l’Agenzia delle Entrate. I controlli riguarderanno i seguenti ambiti:
- commercio e professioni – soggetti che esercitano un’attività economica senza partita Iva o che si qualificano come enti non profit svolgendo tuttavia lucrose attività commerciali;
- urbanistica e territorio – contribuenti che hanno venduto aree edificabili senza dichiararne i proventi o che hanno partecipato ad abusivismi edilizi sia di tipo residenziale che industriale;
- proprietà edilizia e patrimonio immobiliare – proprietari che non dichiarano seconde/terze case, che affittano appartamenti senza registrarne i contratti o che omettono dichiarazioni Ici, Tia e prossimamente Imu;
- residenze fittizie all’estero – soggetti che dichiarano di risiedere all’estero ma di fatto continuano a mantenere i loro interessi familiari ed economici in loco;
- disponibilità di beni indicativi di capacità economica – contribuenti che possiedono una quantità di beni economicamente rilevanti non coerenti con i redditi dichiarati.
L’Amministrazione comunale invierà telematicamente alle Entrate informazioni utili ai fini dell’accertamento dei tributi o che possano essere indizio di evasione fiscale. Come corrispettivo riceverà fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni.
“Con la firma di Verona, sei dei sette capoluoghi del Veneto hanno deciso di sottoscrivere il patto antievasione con l’Agenzia delle Entrate – ha ribadito il Direttore delle Entrate del Veneto Giovanni Achille Sanzò – Vista la loro capillare conoscenza del territorio, il contributo dei Comuni sarà fondamentale per effettuare una accurata selezione dei soggetti da controllare e migliorare così il recupero dell’evasione a vantaggio dei cittadini onesti”.