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Veneto

Residenza fittizia nel Principato di Monaco

Sentenze favorevoli per l'ufficio delle Entrate di Bassano, recuperati circa 2 milioni di euro

La Commissione Tributaria Provinciale di Vicenza dà ragione all’Agenzia delle Entrate e con quattro sentenze favorevoli, condanna un imprenditore per residenza fittizia a Montecarlo. L’attività investigativa svolta dall’Ufficio di Bassano del Grappa permetterà di recuperare, per gli anni che vanno dal 1999 al 2002, fra imposte e sanzioni la somma di 1.866.642 euro. Ora la partita è nelle mani dell’agente della riscossione che ha già posto in essere una serie di azioni esecutive su alcune quote societarie ed altri beni intestati all’imprenditore.
Il contribuente, nato e cresciuto nella comunità del bassanese, dopo avervi stabilito l’indirizzo del proprio nucleo familiare composto da moglie e figli, ha deciso di trasferire soltanto fittiziamente la propria residenza nel Principato di Monaco, con lo scopo di eludere il regime tributario mentre, in realtà, ha mantenuto in Italia la propria dimora abituale.  Al fine di individuare l’effettiva residenza fiscale del contribuente, l’ufficio ha attentamente vagliato i rapporti economici ed affettivi facenti capo allo stesso: possesso di quote, cariche sociali e accordi commerciali relativi a società residenti in Italia, possesso di autovetture registrate al P.R.A. (anche dopo il presunto trasferimento di residenza), utenze e tassa rifiuti urbani intestate a sé stesso, polizze assicurative concluse con società italiane,  perdurante dimora abituale nel territorio bassanese e centro degli interessi vitali propri e del  nucleo familiare in Italia. L’uomo d’affari aveva la casa di abitazione intestata alla moglie e accompagnava i figli a scuola al ritorno dalle sue missioni all’estero. Inoltre, nel tempo libero, frequentava circoli e palestre della zona. 
I giudici tributari di Vicenza hanno rilevato, nelle quattro sentenze, come gli elementi di prova raccolti dall’Ufficio siano stati “più che sufficienti, per la loro gravità, precisione e concordanza” all’individuazione del reale centro degli interessi familiari e sociali del contribuente a Bassano.
Da parte sua l’imprenditore non è riuscito a provare con nessun atto o documento il proprio trasferimento a Montecarlo. Ha potuto dimostrare soltanto la sottoscrizione di un contratto di locazione di un ufficio e il pagamento di una bolletta per l’energia elettrica. Non risulta che abbia affittato o comprato alcun immobile.
Nel 2008 l’attività di accertamento svolta dall’Agenzia delle Entrate in tutta Italia ha recuperato oltre 140 milioni di euro di maggiori imposte sottratte al Fisco nel quinquennio 2001-2005 da parte di contribuenti italiani che hanno fittiziamente trasferito la propria residenza all’estero. Il decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008, la cosiddetta “manovra d’estate”, ha previsto un forte impulso a questo filone di lotta all’evasione fiscale che vedrà impegnati direttamente in prima linea i comuni, i quali saranno ricompensati con il 30 per cento delle somme riscosse in caso vadano a buon fine le loro segnalazioni.

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