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Dati e statistiche

Contenzioso tributario pendente:
nel quarto trimestre 2015 meno 7,7%

Confermato il trend in discesa dei ricorsi ancora in discussione. Nel fotogramma al 31 dicembre scorso si registra uno scarto di 41.412 liti irrisolte rispetto allo stesso giorno del 2014

In flessione i motivi di contestazione tra contribuente e Fisco. A parlare chiaro sono i dati del rapporto trimestrale sul contenzioso tributario, relativi al periodo ottobre/dicembre 2015, pubblicati sul sito del dipartimento delle Finanze.
 
In particolare, nei mesi osservati, i ricorsi presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono scesi, complessivamente, di circa 8 punti percentuali (-5.342). Per essere ancora più precisi, le contestazioni diminuiscono dell’11,94% in primo grado, mentre salgono del 4,92% in secondo.
Il dettaglio dei numeri ci dice che 45.705 sono stati i ricorsi alle Ctp e 18.311 quelli presso le Ctr.
 
Praticamente identico, nello stesso periodo, il calo tendenziale dei giudizi conclusi definitivamente: le pronunce sono state 80.472, il 7,71% in meno rispetto al 2014.
Anche in questo caso, segni divergenti tra primo e secondo grado: giù del 10% i ricorsi definiti dalle Commissioni tributarie provinciali, su di 3 punti le decisioni delle Ctr, 64.630 i primi, 15.842 i secondi.
 
Il rapporto analizza, poi, le pronunce anche in base ai tipi di giudizi espressi.
Nell’ultimo trimestre del 2015, i giudici tributari hanno dato ragione alla parte pubblica nel 50% circa dei procedimenti.
Esaminando da vicino i numeri emerge che le sentenze di primo grado completamente favorevoli all’ente impositore sono state il 44,85% del totale, per un valore complessivo pari a 3.060,88 milioni di euro (il 41,31% del valore complessivo dei ricorsi definiti nel periodo in osservazione). Dalla parte dei contribuenti, invece, nel 32,21% dei procedimenti, che si traducono in 2.340,69 milioni di euro (il 31,59% del valore complessivo dei ricorsi).
La “partita” è finita con il pareggio nell’11,19% dei casi.
 
Gli appelli conclusi a favore dell’ente impositore sono stati il 45,35% del totale, per un valore pari a 1.264,06 milioni di euro.
 
Infine, trend in discesa confermato fino al 31 dicembre 2015, quando sono 530.884 i ricorsi ancora in discussione: la flessione è del 7,24% (-41.412) rispetto al 31 dicembre 2014. Un andamento positivo iniziato già da giugno 2012.
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