L'indebolimento del quadro congiunturale ha influenzato l'andamento delle entrate tributarie nei principali Paesi dell'area euro nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2011. È l'indicazione più marcata che emerge dalla lettura del bollettino delle entrate tributarie internazionali del Dipartimento delle Finanze, diramato oggi, che ha preso in considerazione i risultati ottenuti da cinque Paesi: Francia, Germania, Irlanda, Portogallo e Spagna.
Le variazioni rilevate in linea generale
Una forbice di 7,4 punti percentuali è quella che divide i maggiori Paesi dell'area euro con una oscillazione che varia dal +0,5% della Francia al 7,9% della Germania. Germania (+7,9%) e Irlanda (+7,2%) registrano il tasso tendenziale di crescita più elevato mentre Portogallo e Regno Unito evidenziano tassi di variazione in crescita rispetto al mese precedente (dicembre su gennaio) nell'ordine dello 0,2%. In flessione i tassi di variazione in Francia (-2,7%), Irlanda (-0,7%) e Germania (-0,6%).
La crescita del gettito
La Germania chiude con un +7,9% il periodo preso in considerazione con il tasso di variazione più elevato e un incremento di 2,4 punti percentuali rilevato nel mese di dicembre rispetto al valore fatto registrare in gennaio. A seguire l'Irlanda che, con un +7,2%, registra tra i Paesi dell'eurozona uno dei tassi più elevati di variazione tendenziale delle entrate in crescita di ben 5,3 punti percentuali nel confronto tra i due mesi di dicembre e gennaio 2011. Regno Unito (-10,1%), Portogallo (-9,2%), Francia (-7,7%) evidenziano, invece, sempre nel confronto tra i due mesi di dicembre e gennaio 2011, una forte oscillazione negativa.
Le performance dell'Iva
L'Irlanda, tra gli Stati membri dell'area euro, è l'unico ad aver registrato un tasso di crescita dell'Iva con un segno meno (-3,6%). In particolare il tasso di variazione mostra segni negativi a partire dal mese di febbraio.
Per tutti gli altri Paesi, nel periodo gennaio-dicembre 2011, i valori sono positivi rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell'anno precedente. Da sottolineare, evidenzia la nota del Dipartimento, che il deterioramento del ciclo economico sembra aver influito, nel confronto tra fine e inizio anno, su tutti i Paesi presi in considerazione. Si va dal -1,4% del Portogallo al -0,2 Regno Unito passando per la Germania (0,5%), Irlanda e Francia (-0,2%). I tassi di variazione dell'Iva presentano poi forti oscillazioni a cominciare da quella più marcata (+16,2) fatta registrare nel Regno Unito. Caso a parte è la Francia che, per effetto della flessione degli incassi del gennaio 2011, presenta la crescita più elevata del tasso di variazione del gettito rispetto all'andamento di inizio d'anno (+18,6 punti percentuali).
Analisi dei singoli Paesi
I Paesi presi in considerazione e oggetto di analisi del bollettino, sul versante delle entrate tributarie, sono alcuni Paesi tutti appartenenti all'area dell'euro.
La Francia: buon andamento dell'economia e fiscalità
Al netto di rimborsi e sgravi nel 2011 le entrate tributarie ammontano a 255 miliardi di euro contro i 254 del 2010 che significa un incremento percentuale dell'0,5%. Alla fine dell'anno scorso il maggior gettito è stato, rispetto all'anno precedente, di 1,5 miliardi di euro. Nel solo mese di dicembre l'incremento tendenziale delle entrate è stato dello 0,1%. A influire sulla performance positiva delle entrate due sono stati i fattori determinanti: il buon andamento dell'economia registrato dal primo trimestre dell'anno; le misure di carattere fiscale introdotte nella legge di bilancio.
La Germania: gli effetti delle misure della legge di bilancio
Andamento positivo dell'economia ed effetti delle misure introdotte con la legge di bilancio 2010 sono i due elementi che più hanno contributo a incidere sul risultato positivo delle entrate tributarie. L'anno si chiude per la Germania con incremento del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2010. Sulla dinamica positiva, ricorda la nota del Dipartimento, hanno influito le maggiori entrate (+8,4%) relative alle imposte in compartecipazione tra il governo federale (Bund) e gli enti territoriali (Regioni, Comuni) e le maggiori entrate delle imposte riscosse a livello federale (+6,1%) e delle imposte dei Lander (+7,8%).
L'Irlanda: il ruolo della fiscalità
34 miliardi di euro circa è il risultato ottenuto globalmente in termini di gettito dalle entrate tributarie. Una crescita, rispetto a quanto registrato nel 2010, di circa 2,3 miliardi, con un incremento del 7,2%. Sul risultato positivo hanno influito le maggiori imposte sui redditi personali (compresi i contributi sociali) che si sono attestate intorno ai 13,8 miliardi di euro con un aumento di 2,5 miliardi (+22,4%) rispetto al 2010. Un dinamica, ricorda il bollettino del Dipartimento, connessa agli effetti dell'introduzione di misure finalizzate a obiettivi di consolidamento fiscale introdotte nel 2010 tra cui si segnalano la variazione degli scaglioni di reddito, la riduzione di alcune esenzioni fiscali e l'aumento dei contributi sociali per lavoratori dipendenti ed autonomi tramite il nuovo sistema Universal Social Charge.
Il Portogallo: imposta sui redditi personali e societari
Crescono del 7% le entrate tributarie rispetto allo stesso periodo del 2010. Un dinamica positiva sostenuta dalle imposte dirette (+10,4%) e da quelle indirette (+2,8%). Due i fattori che hanno influito sulle imposte dirette: la crescita del gettito dell'imposta sui redditi personali (+9,6%) connessa alla sovrattassa straordinaria del 3,5% applicata a tutti gli scaglioni di reddito e all'aumento dell'1,5% della ritenuta alla fonte; l'aumento all'11,9% dell'imposta sui redditi delle società per effetto di una addizionale (2,5%) per i profitti che eccedono i 2 milioni di euro. L'andamento positivo delle imposte indirette (+2,8) è stato influenzato dalla crescita dell'Iva (+7%) e dalla tassa di circolazione sugli autoveicoli (+14,8%).
La Spagna: lavoro, Iva e accertamenti
Nel periodo compreso tra gennaio e novembre 2011 le entrate tributarie evidenziano un andamento positivo del +0,5% anche se in flessione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente dove era stato registrato un +1,3%. Un risultato di lieve crescita motivato dal buon andamento delle ritenute sul lavoro, dell'Iva e delle entrate da accertamenti sulle società. Positivi i valori relativi all'imposta personale sui redditi (+4,2%), all'andamento delle ritenute sui capitali (+3,1%) e delle ritenute sul lavoro dipendente (+1%). Positivo anche il gettito dell'Iva che risulta in crescita (+2,5%).