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Dati e statistiche

Entrate tributarie ancora in salita,
l’incremento supera il 10 per cento

In particolare le imposte dirette registrano un aumento dell’8,9%, mentre le imposte indirette salgono per un importo complessivo pari 20.012 milioni di euro (+11,8%)

immagine generica illustrativa

Nel periodo gennaio-ottobre 2022 il gettito proveniente dalle entrate tributarie accertate in base al criterio della competenza giuridica è stato pari a 416.279 milioni di euro, +38.465 milioni di euro rispetto al 2021 (+10,2%). Il dettaglio nel consueto bollettino mensile pubblicato sul sito del dipartimento Finanze, accompagnato dalle appendici statistiche e dalla nota tecnica.

Il trend positivo, osservano i tecnici del Mef, continua a risentire delle misure anti-Covid e, in particolare, della ripresa dei pagamenti seguite alle sospensioni e alle proroghe dei versamenti tributari previste dai decreti “Rilancio” e “Agosto” nel biennio 2020-2021.

Il report mensile mostra, inoltre, entrate in ripresa a ottobre, periodo in cui il gettito ha raggiunto i 37.434 milioni di euro (+1.379 milioni di euro) guadagnando 3,8 punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le imposte dirette avanzano del 3,2% (+580 milioni di euro), le indirette del 4,5% (+799 milioni di euro).

Imposte dirette
Messe a confronto con i risultati dei primi dieci mesi del 2021 le imposte dirette portano all’Erario 18.453 milioni di euro in più (+8,9%).
I numeri assegnano all’Irpef un aumento pari a 5.874 milioni di euro (+3,7%). In particolare, l’asticella delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore sale dell’1,7% (+1.202 milioni di euro) e quella delle ritenute lavoratori autonomi del 7,8% (+763 milioni di euro). Perdono, invece, 0,6 punti percentuali le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (-412 milioni di euro).
Più che positivo il gettito dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+1.446 milioni di euro, +96,6%) grazie all’andamento favorevole del mercato del risparmio gestito nel 2021 e per l’elevata redditività degli investimenti.
Avanza anche l’imposta sostitutiva sul valore attivo fondi pensioni (+1.047 milioni di euro, +103,3%), a spingere l’andamento favorevole delle posizioni attivate presso le forme pensionistiche complementari a fine 2021, rispetto al 2020, e ai rendimenti.
Spicca anche il risultato raggiunto dall’Ires, che supera il raddoppio rispetto ai primi dieci mesi del 2021, il gettito sale per un importo pari a 9.335 milioni di euro, guadagnando il 51,8 per cento.
In flessione l’imposta sostitutiva sui redditi e le ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, il cui gettito ha perso 768 milioni di euro (-8,9%). Segno contrario, invece, per le ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche il cui incremento è di 807 milioni di euro (+33,7%).

Imposte indirette
Positivo anche il gettito delle imposte indirette con incassi che salgono per un importo complessivo pari 20.012 milioni di euro (+11,8%).
Svetta l’Iva, il cui incremento è di 19.485 milioni di euro (+17,7%). Il merito spetta soprattutto agli scambi interni che hanno registrato un +12.679 milioni di euro (+13,0%), mentre l’Iva sulle importazioni ha accumulato un aumento di 6.806 milioni di euro (+55,6%) dovuto principalmente alla crescita del prezzo del petrolio.
Su anche le entrate relative alle imposte di bollo, (+567 milioni di euro, +9,9%) e di registro (+ 268 milioni di euro, +6,4%). Scende, invece, l’imposta sulle assicurazioni, che perde162 milioni di euro (-26,5%).

Giochi
In crescita le entrate tributarie da giochi, che incassano di 2.513 milioni di euro in più rispetto al periodo gennaio-ottobre 2021 (+26,8%).

Accertamento e controllo
Dallo studio emergono, infine, risultati positivi anche per le entrate tributarie connesse all’attività di accertamento e controllo, che aumentano per un importo complessivo pari a 3.568 milioni di euro (+57,3%), di cui 2.263 milioni di euro (+74,1%) provenienti dalle imposte dirette e 1.305 milioni di euro (+41,2%) dalle imposte indirette.
Tuttavia, il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno non risulta omogeneo visto che nel 2021 le attività di riscossione erano state sospese fino al 31 agosto 2021 per effetto del decreto “Sostegni-bis”.

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