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Dati e statistiche

Entrate tributarie gennaio/aprile,
piccolo ma incoraggiante aumento

Nei primi quattro mesi 2012, nelle casse dello Stato, sono entrati 117.030 milioni di euro, oltre 1 miliardo e mezzo in più sulla stessa frazione temporale del 2011

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Tra alti e bassi, il dato globale delle entrate tributarie erariali, relativo ai primi quattro mesi del 2012 registra una crescita dell’1,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Quindi, nonostante il perdurare di una congiuntura economica fortemente negativa, spunta un timido segno +. In cifre, da gennaio ad aprile, nelle casse dello Stato, sono entrati 117.030 milioni di euro, oltre 1 miliardo e mezzo in più sulla stessa frazione temporale del 2011.
L’analisi dettagliata dell’andamento, sia complessivo sia particolareggiato delle performance derivanti dalle singole imposte, arriva dal dipartimento delle Finanze che, puntuale, ha pubblicato oggi, sul proprio sito, il “Rapporto sull’andamento delle entrate tributarie e contributive del mese di aprile 2012”, il Bollettino delle entrate tributarie, le Appendici statistiche con la guida normativa e la Nota tecnica, che illustra in sintesi i principali contenuti.
 
L’Ires la spunta sull’Ire
Sul fronte delle imposte dirette, la parte del leone va all’Ires che fa segnare un +7,9% (+103 milioni di euro rispetto al primo quadrimestre 2011), l’Ire invece fa registrare una diminuzione percentuale pari allo 0,5% (-280 milioni di euro). Si tratta di un risultato motivato, per quanto riguarda la prima imposta, dalle diverse scadenze fiscali riservate ai contribuenti con esercizio non coincidente con l’anno solare, per la seconda, dalla contrazione delle ritenute dei lavoratori autonomi (-2,4%) e dei dipendenti pubblici (-0,8%), un po’ meglio l’andamento delle ritenute dei dipendenti privati (+1,4%). Particolarmente interessante, poi, il gettito derivante dall’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (+554 milioni di euro pari a +26,7%): un risultato che proviene direttamente dalle modifiche apportate al regime di tassazione delle rendite finanziarie.
 
Effetto crisi sull’Iva
I dati relativi all’Iva presentano segni discordanti, da un lato c’è un -2,2% (-56 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2011) che riguarda il gettito proveniente dagli scambi interni, dall’altro un +4,7% dalla tassazione delle importazioni. Un giù e su che alla fine fa attestare la variazione percentuale a un -1% (-297 milioni di euro). Le entrate Iva sono quelle che risentono maggiormente degli effetti della crisi economica e la loro diminuzione è solo parzialmente attutita dall’aumento di un punto percentuale dell’aliquota ordinaria (da 20 a 21 per cento) disposta dal Dl 138/2011.
 
Bollo in testa
Vera impennata per il gettito proveniente dall’imposta di bollo (+180,0% pari a +1.939 milioni di euro). Il significativo incremento è dato principalmente dalle modifiche normative apportate dai decreti legge 98 e 201 del 2011, relative alle tariffe di bollo applicabili sui conti correnti, sui libretti di risparmio, sui titoli e sui prodotti finanziari, il cui acconto è stato versato il 16 aprile.
In generale, comunque, gli incassi da imposte sulle transazioni crescono, nel complesso, del 48,5 per cento.
 
“Non gioco più” al lotto, meglio la lotteria istantanea
Tra le entrate non legate alla congiuntura economica, in evidenza quelle derivanti dalle lotterie istantanee (575 milioni di euro) pari a un 10,8% in più rispetto al primo quadrimestre 2011. In flessione, invece, il gettito da gioco del lotto, che si attesta a 2.056 milioni, sotto di 222 milioni su gennaio/aprile 2011 (-9,7%).
 
Infine, anche i ruoli fanno la loro parte, aumentando del 3,7% (+74 milioni di euro).
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